Nov 062011
 

coniglio sbuca da una scatola“Romy, come faccio a insegnare al mio coniglio a NON rosicchiare i cavi elettrici?”

“Romy, come insegno alla mia coniglia che NON deve mangiare le tende?”

“Ehy, Romy, come faccio a far capire al mio coniglio che NON deve fare i suoi bisogni in giro per casa?”

Sono solo tre esempi di domande comunissime che ricevo via mail da chi mi segue qui sul sitlog o su Facebook, sia nel Gruppo di Addestrare Conigli che sulla pagina.

Spesso ho la risposta pronta quando qualcuno mi chiede come educare il proprio coniglio a fare i bisogni nella lettiera, come insegnargli a venire quando lo chiama, come addestrarlo a fare qualche gioco particolare. Il clicker training si rivela spesso e volentieri (perché è efficace e divertente) il metodo migliore per insegnare al coniglio a fare qualcosa.

Purtroppo le cose si complicano un po’ quando il problema è insegnargli a NON fare qualcosa. Questo perché il clicker training è una tecnica che si basa sul rinforzo positivo: ciò significa che il punto di partenza è qualcosa che l’animale sa già fare, magari per sua natura, o che compie in maniera del tutto spontanea e questo qualcosa è un comportamento positivo, che all’umano sta bene e che pertanto merita di essere ripetuto.

Il clicker serve infatti a marcare un comportamento o un’azione corretta (vedi anche il metodo del clicker training).

Da questo concetto deriva quindi l‘impossibilità di usare il clicker per marcare, al contrario, un comportamento o un’azione negativa, scorretta.

Ma allora come si può risolvere il problema? Come si insegna al coniglio a NON fare qualcosa? Come fargli capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?

Innanzi tutto è bene che tu sappia che spessissimo la causa di comportamenti “distruttivi”, come rosicchiare in continuazione, mordere o sporcare in giro per casa non è la cattiva educazione, ma semplicemente la natura lapina: intorno ai 4-6 mesi i conigli maturano sessualmente e i comportamenti tipici della tempesta ormonale che li travolge sono proprio quelli che a noi umani danno più noia e riguardano per l’appunto il marcare il territorio o dare segni di “aggressività” più o meno significativi.
Queste problematiche sono solitamente le principali cause di abbandono dell’animale, perché gli umani non sanno che basterebbe la sterilizzazione (utile per maschi e fortemente raccomandata per le femmine) a ridurre i fenomeni negativi o addirittura ad eliminarli e risolverli completamente.

Per alcune circostanze (per esempio quando il coniglio ti gira intorno alle gambe mordicchiandoti le caviglie o quando rosicchia il tuo tappeto preferito, ma non lo fa abitualmente) può essere sufficiente pronunciare un NO secco, con un tono di voce un po’ più alto del solito, in modo fermo e deciso, quasi come a dire: “E’ NO e basta. Non ci sono altre alternative!”. Un rinforzo in più può venire dalla postura: oltre al NO, può essere utile mettersi a circa un metro di distanza dal coniglio, in posizione eretta, con le gambe leggermente divaricate, le braccia piegate e appoggiate in vita o alzando l’indice di una mano.

Per le problematiche più gravi e dannose (per noi umani, perché per il coniglio si tratta di comportamenti normalissimi) come il rosicchiare, il mordicchiare, l’esuberanza e via dicendo, che permangono anche dopo la sterilizzazione (o sopraggiungono dopo essa) e che pertanto si rivelano non un problema ormonale, bensì una caratteristica caratteriale, la soluzione può venire da quello che io chiamo il principio di esclusione.
Se il clicker training premia i comportamenti positivi e se l’umano è attento, costante e coerente nel premiare TUTTE (attenzione: TUTTE!!!) le azioni corrette, la diretta conseguenza è che, nel momento in cui il coniglio per una certa azione non sente il click e non riceve alcun premio, l’animale imparerà che quell’azione non merita di essere ripetuta, non porta ad alcun risultato utile per lui.
Così facendo diminuirà la frequenza con cui ripeteva il comportamento errato a favore della ripetizione dei comportamenti positivi, che generano una conseguenza per lui sperata: l’ottenimento del click e del premio.

Naturalmente questo processo non è semplice, né immediato quanto quello di insegnare al coniglio a fare qualcosa, ma è altrettanto possibile e spesso porta a dei buoni risultati.

In pratica funziona un po’ da “distrazione“, da “diversivo” per il coniglio: ci concentriamo con lui su ciò che funziona, per eliminare ciò che non funziona.

Questo “metodo” richiede certamente un grosso impegno da parte tua, un dispendio notevole di tempo, energie e soprattutto pazienza, ma, come anticipavo poco sopra, i risultati che potrai ottenere sono buoni e abbastanza duraturi.
Dovrai passare con il coniglio tutto il tempo possibile, fare con lui praticamente tutto e seguirlo nelle sue attività e nei suoi tempi. Clicca e premialo quando si sdraia, quando si alza, quando fa l’omino, quando si pulisce il musino, quando entra nella lettiera, quando entra nella gabbia, quando esce, quando mangia, quando ti lecca, quando ti segue, quando ti guarda, quando ti sfiora con tenerezza, quando resta fermo invece di seguirti (se la circostanza lo richiede) e via dicendo. Clicca e premialo praticamente per qualsiasi azione sia meritevole e degna di essere replicata, perché la ritieni positiva.

Inoltre, cerca di coinvolgerlo il più possibile nella vita quotidiana, nella vita domestica, nelle faccende di casa: mentre cucini, lascia che ti giri intorno alle gambe o faccia l’omino vicino a te e allungagli un pezzettino di zucchina o di peperone (o qualsiasi cosa possa mangiare); mentre rifai il letto, prova a trasformare un momento di noiosa routine in una specie di gioco: appoggiagli un cuscino vicino in modo che interagisca con esso; fatti seguire da una stanza all’altra e così via.

Un’ultimo suggerimento: le regole per trasformare la casa da ottima per gli umani a eccellente per il coniglio sono sempre da osservare e semplificano in molte situazioni la gestione di un coniglio caratterialmente “difficile”.

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In questo modo mi aiuterai a diffondere la conoscenza di questo simpatico e tenero animale e di come si gestisce e – chissà? – magari anche a scongiurare qualche abbandono.

Buon Clicker Training!

 

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  18 Responses to “Come insegnare al coniglio a NON…”

Comments (18)
  1. Cara Giulia, il comportamento della coniglietta è senza dubbio legato allo sviluppo sessuale e allo stress esercitato dagli ormoni.
    La sterilizzazione, oltre che essere fondamentale nelle coniglie per una questione di salute, poiché le coniglie femmine intere sono molto esposte al rischio di tumori e infezioni a utero e mammelle, serve proprio a ridurre lo stress ormonale, cosa che si ripercuote poi sul benessere dell’animale e quindi anche sul comportamento.
    Purtroppo non c’è alcun altro modo per far tornare a stare bene la tua coniglietta, se non consultare un buon veterinario esperto in esotici e valutare con lui/lei la sterilizzazione.
    Il suo problema al momento è ormonale e non è sicuramente legato a paure o altro.
    Non si può nemmeno contare sull’educazione, poiché gli ormoni non sono “educabili”.
    L’unico modo per far tornare la tua coniglietta serena e offrirle anche una qualità di vita migliore e – si pera – più lunga possibile è unicamente l’intervento di sterilizzazione.

  2. Salve, ho la mia coniglietta da ottobre (aveva 2 mesi) ed è sempre stata tranquilla e molto coccolona, ma da 2 settimane, da quando l’ho portata da una mia amica che ha un coniglietto di un anno è diventata molto aggressiva, ringhia, morde e graffia quando ti avvicini a lei e alla sua gabbia. Penso che abbia una costante paura e non so che fare per farla tranquillizzare o per lo meno farle capire che non le voglio fare del male.(La coniglietta non è sterilizzata e per adesso non voglio sterilizzarla). Mi servirebbero dei consigli! Grazie da Giulia
    giulianapoli97.gn@gmail.com

  3. Ciao Ivan, i conigli usano molto la lingua, la bocca e i dentini per esplorare e conoscere quello che gli sta intorno.
    Può essere che quindi ti mordicchi le dita per questo motivo, a meno che non sia per fama 😉 Gli dai da mangiare, vero? 😛

  4. Ciao, come mai il mio coniglio, preso 4 giorni fa (ha un mese) mi mordicchia le dita?

  5. Cara Barbara, l’unica cosa che posso consigliarti è di distrarla con qualcosa di motivante e interessante quando la fai scendere dal divano: allontanala il più possibile dal divano e proponile qualche attività divertente da fare da sola o insieme. Un piccolo percorso, oppure un gioco di attivazione mentale, o due o tre foglie di insalata da sgranocchiare. Qualsiasi cosa rappresenti per Teresa un gioco o uno stimolo o anche solo un interesse maggiore del divano.
    Se usi il clicker, schiaccialo e premiala quando SCENDE. Così facendo, col tempo, dovrebbe imparare che stare giù dal divano è molto più interessante che non salirci sopra. L’importante è che poi non ti fai intenerire dagli occhioni dolci se per caso sale sul divano o sul letto mentre ci sei tu e ti perdi via a coccolare. Se è no, deve essere no sempre 😉

  6. Con Teresa le ho provate proprio tutte…. Innanzitutto è stata sterilizzata ormai da due mesi. Quello che dici nel tuo articolo l’ho messo in pratica praticamente in ogni punto (premio quando entra nella lettiera, libertà nell’esplorazione di ogni anfratto della casa, sempre con me presente però… ). Insomma, ci vuole tanta pazienza con il coniglio; non è l’animaletto mansueto e timido che si pensa guardandolo. La mia poi è particolarmente prepotente e testarda e, nonostante la sterilizzazione, molto territoriale. Quando tocco le sue cose (la sua tana, il suo tappeto, la sua ciotola…) se le gira storto mi aggredisce la mano con dei piccoli balzi, emette dei grugniti, e può capitare anche che dia qualche morsetto, non cattivo, ma per far capire che sono le SUE cose e non gradisce che tu le tocchi. Insomma, sono giunta alla conclusione che quello è il SUO carattere. Ma tutto sommato grandi problemi non ci sono: usa (di regola, anche se gli errori ci stanno) la lettiera, non mangia i fili, non rosicchia i mobili e le porte. L’unica nota dolente è che proprio non riesco a farle capire che NON DEVE salire sul divano e sul letto e non li deve rosicchiare. Il NO secco, come dici nel tuo articolo, rafforzato dalla postura, lo capisce perfettamente. Capisce perfettamente che NON lo deve fare, e infatti quando io sono lì non lo fa, ma come mi giro salta sù…. Io la faccio scendere e dopo un minuto risiamo daccapo! E’ tremenda… di una testardaggine disarmante, alla fine ti viene voglia di arrenderti. .. Forse sarà la sua indole selvatica? Lei viene da un’allevamento di conigli da carne, non è un nanetto da compagnia ma una conigliona fulva di quasi 4 chili…. E inoltre, a differenza di quanto leggo per altri conigli, non è particolarmente affettuosa: non vuole essere presa in braccio, non ti lecca, però ti dà dei piccoli colpetti con il naso sulle gambe quando vuole le carezze e se ti metti a farle le coccole (ma sempre senza sollevarla da terra..) rimane lì a crogiolarsi anche per ore. Insomma, le coccole lei LE PRETENDE, ma non te le restituisce… Che sia solo un po’ viziata?

  7. Che dire!!! Non avrei mai pensato che il coniglio fosse un animale così intelligente.
    Il mio Roby mi segue ovunque mentre faccio le faccende di casa e quant’altro e quando rifaccio il letto gioco con me a volte mi mordicchia pure ma senza farmi male.
    L’unica pecca che ha è che adora buttare a terra tutto quello che trova sui comodini e si è creato una tana sotto il divano….praticamente ha fatto un foro nella federa del divano e ci va a dormire….con il NO categorico e qualche rinuncia a qualcosa che adora sembra stia facendo progressi….SPERIAMO!!!!!!

  8. Grazie Sara, del fatto che trovi utile il sito e i materiali, ma soprattutto del tuo commento riguardo al tuo approccio mentale e affettivo nei confronti del tuo coniglio Cocco. Siete entrambi molto fortunati perché avete la possibilità di sperimentare una relazione insieme e crescere e arricchirvi l’uno con l’altra. Il tuo pazientare, il tuo immedesimarti, il tuo sforzo di cercare di andare verso di lui capendo i suoi ragionamenti sono tutte qualità importanti e imprescindibili per costruire una relazione sana, forte, appagante e profonda. Il tempo che gli dedichi forse non è moltissimo, ma da quello che scrivi – credimi – è sufficiente perché tu e lui possiate comunicare, imparare a conoscervi e stringere un legame molto profondo. Da quanto siete compagni di vita?
    Vedrai che pian piano le cose miglioreranno e si approfondiranno sempre di più e potrete vantare un’esperienza straordinaria, di amore reciproco, di fiducia, di comprensione profonda.
    Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Sono commenti come questo che aiutano anche le altre persone a “vedere” i conigli con occhi diversi da quelli della fame o del gusto, con gli occhi del sentimento e dell’amore. Continuate così! E’ per le persone che ancora non capiscono che lavoro, ma è per le persone come te e per le relazioni come la tua e di Cocco che vivo e amo.

  9. Cara Romi, è molto utile quello che scrivi.
    Io non uso il clicker training ma con molta pazienza sto cercando anch’io di insegnare al coniglio quali sono gli atteggiamenti sbagliati e quali quelli giusti, premiandolo quando fa qualcosa di corretto. Il problema è fondamentalmente uno solo: il tempo.
    Non tutti coloro che hanno un coniglio in casa possono osservarlo e stargli dietro tutto il tempo: io sono una studentessa universitaria e non vivo più in casa con la mia famiglia, quindi non ho tutto il tempo a disposizione del coniglio e per questo ci vuole davvero molta, moltissima pazienza.
    Lo dico per tutti quelli che come me all’inizio si demoralizzano in fretta dicendosi che è davvero esasperante vedere che i risultati faticano ad arrivare proprio perchè non si dispone di tutto questo tempo da dedicare al lapino. Io i miei risultati sto cominciando ad osservarli solo da un pò di tempo a questa parte, ed ho anche, nel frattempo, imparato l’arte della pazienza, cosa che non avrei mai immaginato di fare.
    Col tempo so che andrà sempre meglio e so anche che ancora ce n’è di strada da fare, ma ho capito il suo modo di ragionare, e quando ancora non conosco i suoi comportamenti cerco di immedesimarmi in lui. Lo amo follemente perchè mi da l’affetto che mi manca, vivendo da sola, e voglio che diventiamo sempre più complici.
    Cocco mi ha cambiato la vita e anche se è una testa dura non c’è niente che io voglia più del consolidamento del nostro rapporto.
    Abbiate pazienza e col tempo i comportamenti del voglio coniglietto miglioreranno, statene certi!

  10. Ciao Federica,
    purtroppo i giardini sono molto a rischio con i conigli, che amano cibarsi di foglioline, piantine, cortecce, legnetti e fiorellini. Ne so qualcosa! Ogni volta che porto Yogurt da mia mamma, proprio perché lei ha un bellissimo giardino, devo subire rimproveri e lamentele, perché il coniglio le mangia i fiori, le foglie, le piantine ecc…
    Purtroppo tutto ciò che non è tossico è a rischio per il coniglio, nel senso che a lui non fa male e quindi se ne ciba 🙂
    le piante grasse sono in genere poco attraenti per i conigli, quelle con le spine li tengono lontani, ma tutto ciò che produce fiori è generalmente a rischio. Dovresti bordare le aiuole o scegliere delle fioriere (come questo: https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&docid=hMDzS3tvBV4IuM&tbnid=XNHs0uCVr17-yM:&ved=0CAUQjRw&url=http%3A%2F%2Fwww.prenova76.it%2Flinea-articoli-in-legno%2Ffioriere-in-legno.html&ei=ZfkxUrHcJMmH0AXcp4H4CA&bvm=bv.52109249,d.Yms&psig=AFQjCNF_KVPuweBrZoCdc3Irxyl0CxR_fQ&ust=1379093156503572) che siano alte almeno 40-50 cm, così che il nanetto non riesca a mangiare i fiori che stanno al’interno 🙂

  11. ciao , vorrei conoscere quali essenze di piante x il mio giardino (almeno una!!!)
    che NON e’ gradita al coniglio (conosco già e non ho messo a terra quelle che gli sarebbero tossiche, ovviamente) , poichè lui vive in giardino ed ha a disposizione ogni singolo spazio e ne deriva che non ho piu fiori, piante, arbusti e cose basse poichè lui divora tutto …
    è un golosone e lo adoro , ma vorrei sapere se riusciro ad avere almeno una bordura di fiori colorati che a lui non interessa in modo da abbellire l’ingresso.

    grazie federica

  12. Cara Adelia, innanzitutto complimenti per aver salvato una coniglietta che sarebbe andata incontro a una sorte incerta, causa proprietari sconsiderati e completamente irresponsabili. Aveste preso il numero di targa, oltre naturalmente a salvarla, dato che siete stati testimoni oculari del “fattaccio”, avreste potuto sporgere denuncia per reato di abbandono, punibile per legge sia civilmente che penalmente.
    Detto questo, mi sorge spontanea una domanda: la coniglietta è stata sterilizzata quando è entrata a far parte della vostra famiglia o lo era già al momento dell’abbandono? Perché mi pare di capire che lo fosse già perciò mi chiedo cosa porti delle persone, che hanno speso una certa somma di denaro per l’intervento, e che se l’hanno spesa è stato per il bene della coniglia, a sbarazzarsi (letteralmente) in così malo modo di una creatura.
    Probabilmente Mishmish era aggressiva anche con la sua famiglia precedente (e visto come è andata a finire, penso che ne avesse ogni ragione), il che spiegherebbe perché hanno deciso di liberarsene, non essendo in grado di gestirla.
    Comunque, i motivi per cui la pelosa sfoga tutta la sua aggressività possono essere molteplici, a partire dal fatto che non conosciamo il suo passato e le sue esperienze pregresse.
    Può essere stata maltrattata, percossa, ignorata…
    Sicuramente ha dei problemi con tuo marito, che sarà solo lui a dover affrontare con lei. Mi spiego: se con te si comporta bene, si fida di te, prende il cibo dalle tue mani, ti lecca ecc, ed è solo quando c’è tuo marito presente che manifesta atteggiamenti aggressivi e di gelosia, allora il problema sta nel rapporto di Mishmisch con tuo marito. Il problema è lui. Partendo da questo presupposto, occorre cercare di capire che ruolo avete tu e lui nella sua vita. Tieni presente che ciò che facciamo, per i conigli, è ciò che siamo, perciò ti chiedo: che cosa fai tuo con lei? Che cosa fa tuo marito con lei? Come gestite la quotidianità, il vostro tempo con lei? Come vi rapportate a lei? Chi le dà da mangiare? Chi ci trascorre pi tempo insieme? Che tipo di attività fai tu con lei e che tipo di attività fa lui con lei? Chi le pulisce il suo alloggio? Come ti comporti tu con lei, quando tuo marito è presente? E come si comporta tuo marito con lei quando sei presente anche tu? E quando siete da soli con lei, senza l’altro? Le dinamiche di relazione con un coniglio sono particolarmente complesse, perché a) il coniglio è una preda e si deve rapportare con noi umani che siamo predatori; b) i conigli sono animali territoriali e competitivi, quindi vengono molto influenzati dagli atteggiamenti degli altri membri del gruppo e tendono a voler dominare sugli altri.
    Mishmish ha certamente accettato la tua figura come parte integrante del suo gruppo e probabilmente ti ha accettata come femmina leader, ma non ha ancora accettato tuo marito, perché probabilmente non accetta il suo ruolo nel gruppo. Anche il fatto di fare pipì sul suo cuscino è il suo modo di dirgli che quel territorio (che guarda caso è confinante con il tuo) è suo. Lei può stare lì e marca quella zona, tuo marito non è bene accetto.
    Riprendendo quel che dicevo poco sopra, il problema di relazione è tra Mishmish e tuo marito, quindi deve essere risolto tra loro due, senza coinvolgere gli altri membri del gruppo-famiglia.
    Lui è l’intruso e deve farsi accettare, deve conquistare la fiducia della pelosa.
    Che sia stato lui a salvarla, a lei poco importa. Forse è sempre stata maltrattata da persone di sesso maschile, forse è semplicemente caratterialmente dominante e ha problemi con i maschi.
    Tuo marito deve cercare di risolvere le controversie con Mishmish cercando di guadagnarsi la sua stima e la sua fiducia. Prova a far compiere a lui le azioni che normalmente compi tu. Se sei tu a darle da mangiare, fa’ in modo che sia lui. Se sei tu a giocare con lei, cerca di far sì che tuo marito le dedichi del tempo.
    La relazione si costruisce piano piano, un passo alla volta, e non sarà immediata. So che lui vorrebbe coccolarla, spupazzarsela e invece non può, perché “rischia la vita”, ma deve sforzarsi di capire Mishmish e mettersi “al suo servizio”, almeno all’inizio.
    Magari proteggendosi con vestiti pesanti per evitare i morsi (l’inverno ci è di aiuto), con scarponi e guanti da giardinaggio, provi a sedersi in mezzo alla stanza e a stare immobile, per vedere come reagisce Mishmish.
    L’ideale sarebbe che tenesse in mano un gambo di sedano, un cespo di radicchio o una carota, oppure, per cominciare, potrebbe anche distribuirseli attorno mentre è seduto. La coniglia dovrebbe pian piano capire che se si avvicina a lui non succede nulla di male, anzi, troverà delle golose leccornie che lo attorniano, il che comincerà a far associare alla sua figura l’esperienza positiva del cibo.
    Quando si fiderà ad avvicinarsi e mangiare con lui presente, potrà provare a tenere le verdure in mano e fare “il cespuglio umano”, in modo che la coniglia cerchi il cibo dalle sue mani.
    Tuo marito deve cominciare a rendersi interessante per Mishmish, ma sicuro, innocuo. Quando si fiderà a prendere il cibo dalle sue mani (gambi di sedano lunghi che non consentano ancora il contatto diretto, per esempio), allora potrà provare a tenere gli ortaggi in grembo o sulle gambe, in modo che lei debba avvicinarsi ulteriormente a lui per prendere il cibo.
    Sono tutti piccoli passi che lei può fare in un giorno oppure in una settimana, come in un mese. Il tempo che ci metterà dipende da che esperienze ha vissuto in precedenza e da come le ha rielaborate dentro di sé.
    Per incrementare la fiducia nei confronti di tuo marito, quando siete tutti insieme, cerca di accarezzarla, in modo che capisca che lui non ti separa da lei, che non le ruba le tue attenzioni, che non è un pericolo per lei.
    Quando comincerà a fidarsi un po’ di lui, potete provare anche a svolgere delle attività insieme, come darle da mangiare insieme, cooperare nelle attività di pulizia del suo alloggio eccetera.
    Così, per iscritto, risulta sempre complicato proporre soluzioni specifiche e dettagliate a situazioni complesse come la vostra, soprattutto perché non conosco i precedenti della pelosa, i rapporti e le relazioni uomo-coniglio, la coniglia e le persone di persona (scusa il gioco di parole).
    Io spero, con questo commento, di averti dato almeno qualche suggerimento, qualche spunto di riflessione utile (magari utile anche alla comunità degli iscritti al sito e dei conigliari che mi leggono) a migliorare i rapporti interni al gruppo.
    Situazioni come la vostra meriterebbero una consulenza personalizzata e individuale, che segua un percorso mirato e specifico, cosa che purtroppo non è possibile garantire via mail o per iscritto…
    Spero mi terrai aggiornata sugli eventuali progressi e sulle modalità di interazione che proverete a usare.
    Vi faccio un grandissimo in bocca al lupo e vi esorto a esercitare l’arte della pazienza, che come vedo dal tuo blog, conosci bene 😉

  13. Ciao
    il 1 agosto abbiamo salvato una coniglietta testa di leone, buttata – si, buttata – da una macchina che ha appena appena rallentato prima di lanciarla fuori dal finestrino.
    l’abbiamo portata a casa dove ha trovato 3 gatti e un cane e l’abbiamo chiamata Mishmish, che in arabo vuol dire albicocca.
    inizialmente ero perplessa perchè temevo che i gatti ed il cane potessero rifiutarla, invece devo dire che è stata accolta calorosamente.
    i primi giorni ovviamente Mishmish era spaventatissima, ovviamente, e per fortuna il volo dal finestrino non le ha procurato traumi fisici. la veterinaria ha detto che approssimativamente dovrebbe avere meno di un anno, è sterilizzata.
    ci rifiutiamo di chiederla in gabbia, Mishmish gira liberamente per casa, solo che di giorno teniamo chiusa la camera da letto e di notte la chiudiamo nella stanza ( con tanto di balcone aperto ) in cui ha la cuccia, il cibo e la toilette.
    tutto questo perchè Mishmish ha la pessima abitudine di fare pipì sul cuscino di mio marito.
    devo dire che normalmente qualche pallina in giro la lascia, e ogni tanto pure una bella pipì sul divano, ma è sistematico che la faccia sulle cose di mio marito.
    eppure è lui che di fatto l’ha presa lanciandosi tra le auto in corsa.
    mi riempie di baci e leccatine, invece quando si avvicina mio marito diventa aggressiva e da lui non accetta neppure il cibo.
    se mio marito prova ad accarezzarla si becca dei morsi veri, a sangue.
    noi la adoriamo e non abbiamo nessunissima intenzione di imprigionarla o – peggio – di disfarcene. sto però cercando di capire perchè odia così tanto mio marito ( che giuro non le ha mai fatto nulla di male ed è mortificatissimo perchè vorrebbe poterla coccolare ).
    quello che ho capito finora è che Mishmish è molto gelosa di me.
    se accarezzo il cane lei lo insegue e lo caccia via, se uno dei gatti mi viene in braccio lei lo attacca.
    i morsi più forti li sferra quando io e mio marito ci sediamo vicini sul divano.
    se la sgrido si offende e comincia a mordere gli spigoli dei muri!
    se qualcuno ha un consiglio da darmi – che non contempli la separazione da mio marito o da Mishmish :o) – la mia email è adeliaelwakil@gmail.com grazie
    Adelia

  14. Sicuramente il prima possibile adotterò il metodo del clicker training per insegnare al mio coniglio piu cose possibili, per il momento devo dire che grossi guai non me ne fa e se lo sgrido lo capisce subito e si ferma…che buffo che è!! : )

  15. Ciao io ho insegnato molto facilmente a Batuffolo ad essere obbediente e bravo,senza fatica.Si deve parlare tanto con gli animali,e loro imparano e capiscono,più di noi.Ora Batuffolo è un coniglietto un po’ sfortunato,perchè hanno dovuto togliergli tutti i denti incisivi, poichè aveva il morso inverso, ma fatto ciò lui è sempre un coniglietto speciale, dolce ed intelligente. Io quando gli insegno qualcosa lo faccio con i gesti, le parole e le coccole, anche ,come dici tu quando lui ti guarda con gli occhioni dolci ed il codino a pon-pon e ti parla sottovoce, non puoi certo punirlo, ma lo metto in braccio e gli spiego cosa lui ha combinato e che non deve farlo,ma con amore e tenerezza. Batuffolo non ha mai rosicchiato nulla, prima di togliergli i dentini, è stato sempre un coniglietto attento, collaborativo, che ha instaurato un forte legame con me, ed io gli voglio molto bene, e lui è per me pet-teraphy. Noto che parlando e gesticolando con lui, impara subito e bene.