Mag 072011
 
Coniglio in viaggio in automobileMolte persone mi chiedono spesso come possono fare ad affrontare un viaggio con il loro coniglietto.
Un sacco di gente si sposta, si muove in auto o con altri mezzi e lascia a casa il proprio coniglio da solo, perché non sa come “portarselo dietro”, oppure perché ha paura che per lui sia uno stress troppo grande.
Effettivamente i conigli non sono proprio “animali da viaggio”; sono dei curiosoni, è vero,  dei piccoli esploratori, degli avventurieri, ma non amano molto gli spostamenti in automobile.
Essere sballottati, al caldo o al freddo senza possibilità di ripararsi e proteggersi, non è piacevole nemmeno per noi.
Ci sono un sacco di umani che soffrono il mal d’auto (io sono la prima), d’aereo, di mare….. figurati come la vive un coniglio!
Eppure, con qualche accorgimento, un viaggio può trasformarsi in qualcosa di sopportabile, se non addirittura piacevole.
La regola principale e fondamentale che devi sempre tenere presente se vuoi viaggiare con il tuo coniglietto e se vuoi che a lui faccia piacere viaggiare con te è: predisporre tutto in modo che sia il massimo del confort per lui.

 

1. Accessori indispensabili da portare con voi
Indipendentemente dalla meta che si raggiungerà, è bene avere sempre un recinto portatile, sia per le pause che si faranno durante il viaggio, sia per permettere al coniglio di sostare e soggiornare in sicurezza, ma con sufficiente spazio a disposizione. Se opti per la gabbia, sarà bene coprire tutto il fondo con uno strato di pellet da lettiera e non solo la cassettina igienica dei bisogni, perché nel viaggio il coniglio potrebbe non riuscire ad utilizzarla. L’acqua non deve mai mancare, anche se è possibile che il coniglietto beva solo durante le pause. Fieno e verdure fresche a disposizione e qualche giochino che renda più familiare l’ambiente durante lo spostamento e il soggiorno saranno sicuramente graditi. Se prevedi soste in luoghi sicuri, riparati e non affollati, allora puoi pensare di portare con te anche pettorina e guinzaglietto.
non dimenticare mai a casa il libretto sanitario, a prescindere da dove stai andando e da quanto tempo starai via. Può servire per eventuali controlli, ma anche in caso di ricovero del coniglio presso un ambulatorio veterinario diverso da quello di sempre.

 

2. Viaggiare in automobile
Se il viaggio è abbastanza breve, un’ora al massimo, e viaggi in automobile, farai meglio a prevedere delle soste: 15-20 minuti ogni ora e mezza/due sono utili a prevenire la stanchezza di chi guida e anche dell’animale che nell’abitacolo chiuso può soffrire. Durante il viaggio, il coniglio va tenuto nel trasportino o nella gabbia, magari anche coperto da un lenzuolino leggero. La temperatura dell’abitacolo è fondamentale: i conigli sono sensibili alle correnti d’aria, quindi niente finestrini troppo abbassati, ma nemmeno effetto serra. Se l’auto è dotata di climatizzatore, lo puoi accendere e tenere al minimo, giusto per rinfrescare l’abitacolo, ma senza creare eccessivo sbalzo termico con l’esterno.
Ricopri il fondo della gabbia con i pellet che usi per la lettiera, oppure con dei fogli di giornale o di carta assorbente, che potrai gettare e rimettere puliti all’occorrenza.
Ascolta il tuo coniglio, osservalo, fagli sentire la tua presenza e che ti curi di lui. La cosa migliore per lui sarebbe che tu gli stessi vicino. Se è posizionato sui sedili posteriorio sarebbe l’ideale che anche tu stessi dietro insieme a lui. Ma se non ne hai la possibilità, oppure sei al volante? Parlagli, comunica con lui. Immagina di avere un bambino di qualche mese che non capisce ancora bene cosa gli stai dicendo, ma sa che stai parlando con lui. Usa toni rassicuranti, calmi, pacati; parla lentamente, in modo dolce e fluente. Rivolgiti al tuo coniglietto chiamandolo per nome, o con gli appellativi che usi di solito a casa. Cerca di trasmettergli serenità. Ascolta e osserva ciò che fa: se si muove normalmente, se mostra agitazione, oppure se se ne sta completamente immobile per la paura. A seconda di come sta puoi decidere di fare qualche pausa in più, oppure di allungare i momenti di pausa a 20 minuti – mezz’ora. Durante le pause, osservalo, parglagli dolcemente, cerca di trasmettergli tranquillità attraverso i tuoi gesti.
Premia il coniglio durante il viaggio e durante le pause. Se ne hai la possibilità, offri al tuo coniglietto qualche buon bocconcino durante il viaggio. Devi rassicurarlo e premiarlo perché accetta di starsene chiuso in gabbia a farsi sballottare di qua e di là. Quando vi fermate per una sosta, premialo con uno o due chicchi di uvetta, o con dei pellet (stavolta sì, quelli da mangiare!), o un pezzettino di frutta. I premi gli fanno capire che si sta comportando bene e questo lo aiuta a distendere i nervi, a rilassarsi e a godersi il resto del viaggio, invece di viverlo come un terribile momento di stress e ansia.

 

3. Viaggiare in autobus
E’ possibile solo se la durata del viaggio è breve (massimo un’ora), perché gli spazi sono stretti, non puoi portare con te grandi accessori e non puoi chiedere pause nel tragitto. L’accettazione di piccoli animali a bordo poi, anche se chiusi nel trasportino, è regolamentata a livello comunale, provinciale o regionale. Il trasporto di conigli dovrebbe comunque essere gratuito.

 

4. Viaggiare in treno
E’ un po’ più facile portare con te qualche accessorio, perché c’è più spazio che in autobus, e anche il viaggio è solitamente più sopportabile per il coniglio, perché lo spostamento su binari è più dolce. Cerca di scegliere orari meno affollati, sia per non sottoporre il coniglio a stress eccessivo, sia per questioni pratiche e se possibile scegli le cabine o i vagoni dotati di aria condizionata. Copri il trasportino con un lenzuolo leggero, per non stressare il coniglio con la curiosità dei passeggeri. In treno puoi fare viaggi anche da un paio di ore a quattro ore. In questo caso bisogna ricordati sempre il beverino con l’acqua e qualche verdurina fresca da offrire al coniglio durante il viaggio.

 

5. Viaggiare in nave
In nave il coniglio viaggia nel trasportino o in gabbietta. Se hai a disposizione una cabina di dimensioni accettabili puoi anche lasciare il coniglietto libero, con le dovute accortezze per evitare danni da marcature o rosicchiamenti e scavi. Meglio utilizzare un recinto portatile in cui sistemare il coniglio.

 

6. Viaggiare in aereo
In aereo gli animali vengono normalmente fatti viaggiare nella stiva. Nel caso del coniglio sarebbe impensabile perché le condizioni di viaggio lo sottoporrebbero a uno stress davvero enorme. Sono sempre di più le compagnie aeree che accettano a bordo animali di piccola taglia come bagaglio a mano. Tuttavia prima di prenotare viaggi aerei è sempre bene contattare la compagnia scelta per conoscere tutte le condizioni. È inoltre fondamentale che il trasportino rispetti le dimensioni previste dalla compagnia aerea.
Inoltre, solitamente vengono accettati non più di due animali come bagaglio a mano (uno in testa e uno in coda), su prenotazione e a pagamento di supplemento per eccedenza bagagli, quindi informati prima su quanti animali ci siano sul vostro volo e se il comandante accetta il trasporto del tuo coniglio.
Considerando che il viaggio potrebbe essere molto lungo, tra check-in, tratta e check-out, scegli di trasportare il tuo coniglio in aereo solo se non hai proprio alternative.

 

7. Quali documenti sono necessari per far viaggiare un coniglio?
Per i viaggi con conigli all’estero non serve il passaporto ma basta solo il certificato internazionale di buona salute rilasciato dal veterinario, che di norma ha la validità di 10 giorni, anche se per alcuni Paesi i tempi possono essere diversi. Occorre sempre chiedere informazioni al Consolato del Paese di destinazione, perché in alcuni casi è previsto anche un permesso di importazione come nel caso di Australia, Emirati Arabi, Islanda, Israele, ed altri. In altri casi, come ad esempio per Kenia e Venezuela il certificato di espatrio, firmato da un veterinario ufficiale con firma depositata, deve essere convalidato dalla Prefettura. Attenzione all’Australia e alla Nuova Zelanda, dove può essere necessario un periodo di quarantena non inferiore ai 30 giorni (ma va valutato di volta in volta se ciò si applica anche al coniglio).
Se il coniglio non è vaccinato contro mixomatosi e MEV (malattia emorragica virale) dovresti provvedere a prescindere dal viaggio e dovrai anche informarti se nella località di arrivo ci sono queste malattie e in caso affermativo qualche giorno prima della partenza portare il coniglietto dal veterinario per farlo vaccinare.

 
8. Alternativa: viaggiare senza coniglio
Prima della partenza valuta con attenzione se per il tuo coniglietto non sia meglio restare a casa, in mani fidate, che viaggiare con te. In generale i conigli non amano molto i cambiamenti e gli spostamenti con i mezzi di trasporto possono anche procurare loro non pochi fastidi se non sono abituati a viaggiare, come per esempio i tanto temuti blocchi intestinali. talvolta, lasciare a casa il coniglio, con qualcuno che vada a controllarlo più volte al giorno, magari che si trasferisca proprio a casa tua durante la tua assenza, potrebbe davvero essere la scelta migliore. E’ importante che scegli qualcuno di fidato che sappia come gestirlo, alimentarlo e lasciarlo libero, ma anche riconoscere eventuali sintomi di malessere e possa portarlo dal veterinario per tempo. Infine, se non hai alternative, puoi optare per una pensione veterinaria (con costi spesso elevati però), oppure per un pet sitter, a costi più accessibili, che dimostri di avere conoscenza e competenza in coniglietti.

 

Breve riepilogo dele cose che sarebbe bene avere con te durante il viaggio sono:
  • trasportino;
  • libretto veterinario;
  • numeri di veterinari esperti in esotici alla destinazione, ma anche in tappe intermedie;
  • un sacchetto di pellet di ricambio per la lettiera;
  • una scopina con palettina incorporata;
  • un rotolo di carta assorbente per pulire e asciugare il fondo della gabbia in caso di necessità;
  • sacchetti per gettare i rifiuti e lo sporco;
  • beverino (io lo stacco dalla gabbia, lo capovolgo e me lo tengo come se fosse una bottiglietta. Durante le soste faccio bere il coniglio direttamente dal beverino);
  • premi in cibo (uvette, pellet, pezzettini di frutta già puliti);
  • fieno;
  • vegetali;
  • giochini;
  • recinto;
  • guinzaglio;
  • pettorina.

 

Questi sono i miei segreti per far viaggiare il mio coniglio con serenità. Tu ne hai degli altri tuoi?

Svelameli lasciando un commento a questo articolo e se ti è piaciuto condividilo con i tuoi amici, così che anche loro possano scoprire i piccoli trucchi che aiuteranno i loro tesori a viaggiare in allegria.
Buon viaggio !

 

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  43 Responses to “Portare un coniglio in viaggio si può. Ecco gli 8 segreti per un viaggio lapino perfetto!”

Comments (43)
  1. confesso di essere un pò agitata anche dopo aver letto l’articolo… ad agosto dovrò portare splaffy in viaggio con me in calabria, e per incominciare ad abituarlo allo sballottamento dell’auto, lo porto quasi ogni settimana in macchina ad un parco diverso e sempre + distante… ho scoperto che tenendo nel trasportino splaffy si spaventa di brutto e dalla paura incomincia a fischiare.. mentre se lo tengo libero per la macchina (anzi nel seggiolino del passeggero davanti) si stende + tranquillo sul seggiolino o per terra, ma gli basta una curva, un dosso o una rotonda che subito si irrigidisce tremando come un matto… la questione “spallinare” e tremare mi terrorizzano un pò… vorrei sapere come fare per rilassarlo al meglio non so.. magari se gli dessi da mangiare della camomilla potrebbe rilassarlo?? e nel caso non spallinasse neanche durante le pause??? come potrei fare???

  2. Grazie Romy scusa ho letto solo ora la risposta! Ancora non mi sono mossa in camper appena lo farò vi racconterò la mia esperienza! se c’è qualcun altro che ha da darmi consigli sulla vita da camper con nigli al seguito lo ringrazio in anticipo! Un abbraccio Caterina

  3. grazie infinite a Romy, Yogurt e tutte le mamme dei vari nigli che hanno dato i loro suggerimenti… notiziona!!! il fidanzatino si è ormai convinto e ad agosto Stitch viene in montagna con noi!!! leccatine dalla coniglia mannara a tutti!!! 😉

  4. Ciao Caterina, un’amica ci viene in aiuto e ci racconta la sua esperienza in camper in Spagna. Annalisa è partita con Billy Eliot, il coniglio viaggiatore. Riporto qui le testuali parole di Annalisa, che ha lasciato nel gruppo di Addestrare Conigli su Facebook: “Mattina e pomeriggio giretto nel prato più vicino con il collarino, soste almeno ogni due orette, e molta attenzione a non lasciare mai il camper al sole perchè la temperatura all’interno aumenta velocemente. E’ andato tutto bene Billy è stato bravissimo e si è fatto circa 4000 km. Quando tornavamo dai nostri giri lui era lì bello tranquillo, alla notte dormiva nel divanetto sotto al nostro letto e non ci ha mai svegliati. Pulitissimo, usava la sua cassettina nel bagnetto. E’ stato davvero piacevole ma ripeto ATTENTI AL CALDO. Ps. Prima di affrontare un viaggio così lungo abbiamo fatto una prova stando via quattro giorni. Ciao a tutti da Annalisa e Billy Elliot il coniglio viaggiatore.”
    Questa è stata la loro esperienza, ma invito tutti coloro che ne hanno una da raccontare a lasciare un commento qui sul sitlog, per dare dei consigli a Cristina e condividere la loro storia 🙂

  5. Qualcuno di Voi ha qualche suggerimento sulla vacanza in camper? Ho adottato i miei due nigli ad ottobre ed è quindi per noi la nostra prima volta in vacanza, non ho nessuno che possa tenermeli e non li lascerei a qualcuno che non conosco perchè ho paura che possa maltrattarli! Baci e slappy Caterina

  6. ciao! io ho provato a mettere un asciugamano “fresco” sulla gabbietta di Fragola quando è in auto,coprendo tutto tranne il lato a sinistra (lato guida)…per prima cosa,la ripara dal sole diretto, secondo eventualmente dall’aria condizionata (che cmq tengo al minimo e coi bocchettoni chiusi), terza cosa le impedisce di guardarsi in giro e spaventarsi xkè così vede solo me a fianco a lei e sta più tranquilla! 🙂

  7. Beh, sicuramente ti servirà qualcosa che impedisca a Stitch di scappare o di essere preda di qualche altro animale. Un guinzaglietto con pettorina può essere una soluzione, ma non definitiva, perché può essere fastidioso e scomodo per la coniglietta. Sarebbe meglio pensare a un recinto “portatile” (ne trovi diversi in commercio), magari con un telo di copertura che possa offrire a Stitch un po’ d’ombra (anche se essendoci un bosco vicino credo che l’ombra non mancherà) e ripararla da eventuali predatori.
    Se la controlli a vista e sai che non si allontana mai troppo da te, allora puoi anche considerare di lasciarla completamente libera, ma solo dopo che avrà familiarizzato col nuovo ambiente e che tu ti sarai accertata che non ci sono pericoli per lei in un’area circoscritta. Per il resto credo che sia un’ottima idea portarla con voi in vacanza e che il luogo in cui soggiornerete le piacerà parecchio 😉
    P.S. Yogurt ringrazia per la carezza con una leccatina 🙂 slap, slap!

  8. Grazie mille Anna per il tuo contributo 😉 L’articolo è orientato sul viaggio, inteso più come trasporto in sé, ma è sicuramente saggio prevedere e pensare alla presenza di un veterinario specializzato nelle vicinanze del luogo di destinazione, e magari, su necessità, anche proprio lungo il percorso. E’ un’ottima considerazione! 🙂
    E’ in programma per i prossimi giorni anche un articolo che andrà a completare questo, proprio sulla meta del viaggio, in cui non mancherò di includere il tuo prezioso consiglio!

  9. aggiungerei: accertarsi dell’esistenza di un vet specializzato nei paraggi del luogo di destinazione (con recapiti per eventuali emergenze) e non dimenticare il kit di “primo soccorso” con i medicinali che abbiamo abitualmente in casa.

  10. ciao Romy, grazie della risposta! in realtà Stitch da quando è arrivata (a dicembre) è stata sempre e solo con noi, salvo un paio di giorni in cui ci siamo dovuti assentare e persone di fiducia le hanno portato da mangiare a casa (nostri vicini e genitori)… quindi nessuno la conosce bene come me (soprattutto) e il mio fidanzato. andremo in vacanza in una baita che si trova in un bosco, con un enorme prato davanti. il proprietario è un amante degli animali, quindi non credo che per lui sarà un problema se portiamo con noi la piccola. inoltre, siccome lavoriamo entrambi, è abituata a stare nella sua gabbia la mattina quando è da sola, mentre ha libero accesso a una stanza della nostra piccola casa quando ci siamo noi. è curiosa ma essendo molto piccola (ora ha circa 8 mesi) è ancora parecchio timorosa quindi ci mette un po’ a prendere confidenza con l’ambiente, specie se nuovo. questo, credo, farà sì che non si senta troppo sicura di andare in giro a far danni (è pur sempre la “coniglia mannara”, come la chiamiamo noi!). e comunque è “educata”, soprattutto a fare i bisogni solo nella cassettina. però mi chiedevo una cosa… Stitch è arrivata in inverno e non ha ancora sperimentato il giardino di casa (era freddo, c’era l’erba incolta e non era ancora vaccinata, quindi ho preferito non lasciarla uscire, se non per qualche minuto in giornate calde, sotto la mia sorveglianza perchè non si abbuffasse di erba fresca, a cui non è abituata!). secondo te avrò bisogno di un guinzaglietto se voglio farla stare qualche ora nel prato in montagna? è vero che con il clicker training (e i tuoi consigli) ha imparato a rispondere quando la chiamiamo, ma non ci sono recinzioni e siccome per lei è una novità ho paura che scappi, o che si perda… che ne dici? grazie in anticipo, un caro saluto a te e una carezzina a quella meravigliosa palletta di pelo bianco (Yogurt).

  11. Ciao Paola,
    se vuoi provo a darti una mano anche io a convincere il tuo fidanzato 😉 Trascorrere due intere settimane di vacanza, e quindi di tempo libero, con la vostra Stitch sarebbe meraviglioso sia per lei che per voi. In quei 15 giorni avreste la possibilità di consolidare il rapporto di affetto che sono certa già c’è e vivere tutti insieme dei momenti magici. La quotidianità regala momenti lieti e divertenti, ma la pace e la serenità delle vacanze non è equiparabile. Per Stitch sarebbe un’esperienza fantastica! Se il tuo fidanzato ci legge, proviamo a chiedergli questa cosa: e se si trattasse di vostra figlia, che fareste? La portereste con voi, scommetto, anche se fosse molto piccola e avesse bisogno di un sacco di attenzioni. Eventualmente la potreste affidare ai nonni, se fosse già grandicella. Così potreste fare con Stitch. Se proprio non riuscite a portarla in vacanza con voi, pur sapendo che perdereste un’opportunità molto preziosa di aumentare l’amore e la fiducia e il legame già esistenti, potreste pensare di affidarla a parenti o amici FIDATI. In questo caso, mi raccomando, la persona a cui affidate Stitch deve conoscerla, ma soprattutto deve conoscerne le esigenze, le necessità, i comportamenti. Dovrebbe essere per lei come una “seconda mamma”. Se invece il tuo fidanzato si convincerà a portare con voi in montagna Stitch, cosa che mi e vi auguro, pensa bene a dove andrete: andate in una casa vostra? Casa di amici, ma comunque privata? In hotel? In campeggio? Non c’è solo il viaggio a cui pensare, ma anche la sistemazione nel luogo in cui andrete a soggiornare. Per il viaggio, alcune dritte le hai già potute conoscere su questo sitlog, ma una volta che arriverete a destinazione? Sai già dove e come sarà sistemata Stitch? Se sì, allora nulla può ancora preoccupare il tuo fidanzato; se no, vi invito a pensare anche alla meta, oltre che al viaggio, ma ricordatevi che andare in vacanza con il proprio coniglietto è un’esperienza magica!

  12. sto cercando di convincere il mio fidanzato a portare con noi la piccola Stitch in montagna (circa 5 ore di macchina)… è la prima vacanza da quando lei è con noi, staremo via due settimane e davvero non posso pensare di lasciarla a NESSUNO!!! ho tempo fino ad agosto per convincerlo… e forse, grazie a questi consigli preziosissimi, ce la posso fare…! 😉

  13. Consigli molto utili! Noi facciamo due volte l’anno dei viaggi da otto ore per andare a trovare la mia famiglia…Temp ha un mega trasportino dove riesce a stendersi tranquillamente, ovviamente su tre lati è coperto con tutti i buchi di areazione del caso ( è un trasportino d’avanguardia 😀 )perché si sa, per il coniglio non è il massimo vedere il mondo esterno, si spaventa facilmente. Sul fondo non uso il pellet ma dei tappetini assorbenti (quelli per i cuccioli) in maniera tale che in autogrill se avesse fatto la pipì il ricambio è molto facile.Gli l,ascio anche un po’ di fieno visto che ogni tanto qualche filo in viaggio se lo sgranocchia. Ci fermiamo circa ogni ora e mezza/ due ore ed in quel lasso di tempo me lo coccolo, gli offro da bere acqua fresca e le sue verdure preferite ed un paio di uvette come premietto . Ovviamente il trasportino è costantemente riparato dal sole e quindi rimane abbastanza fresco ma se non bastasse ogni tanto accendo l’aria condizionata in maniera tale che non sia puntata verso di loro ma rinfreschi un attimino l’ambiente. Fortunatamente Temp non si stressa in maniera particolare durante i viaggi, non mi sentirei sicura a lasciarlo a nessuno se non sono io 😀

  14. Accorgimenti stagionali: come mi suggerisce un’amica, se viaggi d’inverno porta con te una copertina, così se dovesse far freddo puoi metterla accanto al coniglio e farlo stare più riparato; mentre d’estate, per scongiurare colpi di calore, molto pericolosi per i conigli, porta sempre una bottiglietta di acqua fredda o ghiacciata che il coniglietto possa leccare per rinfrescarsi o accanto a cui si possa sdraiare per abbassare la temperatura interna.
    Grazie a Liliana Iossa per questo accorgimento prezioso! 😉

  15. cucciola esattamente cio che ho fatto sempre io con Hob… e son felice di sapere che son cose giuste… io per gli spostamenti invece del pellet uso i pannoloni quelli per cani e devo dire che all’inizio Hob li rompeva ma ora e’ bravissimo! Poi come dici tu fieno a volonta’ (sotto alla gabbia sul sedile una bella salvietta per evitare sporco e poi verdura gia’ lavata e asciugata in un contenitore qualche pezzo di frutta nell’altro qualche pellet in un altro…