Feb 162016
 

 

Tra le domande più frequenti che mi fanno le persone che come te seguono questo sito, o che trovo scritte nei forum, su facebook o che sento fare dalle persone che hanno un coniglio c’è quella che recita: “ma perché il mio coniglio non mi dà i bacini?”.

Sono circondata da persone che hanno conigli, ho voluto creare un’attività basata su questo, e per questo sono circondata da storie meravigliose, di complicità, intimità, amore puro e infinito, ma anche da storie dal sapore un po’ più amaro, che hanno una puntina di rammarico, di dispiacere.

C’è la signora che mi racconta di come il suo coniglio ami sdraiarsi sul tappeto in mezzo ai suoi due figli mentre guardano la TV.
C’è la ragazza che mi descrive con l’entusiasmo nella voce l’abitudine mattutina del proprio coniglio di correre e danzare intorno ai suoi pedi mentre si prepara il caffè e di saltarle in braccio mentre fa colazione e mordicchiarle il giornale.
C’è anche l’uomo che si crogiola nella gioia perché il suo coniglio gli lecca sempre il naso e la faccia.

Poi però c’è anche la giovane donna che si rammarica perché il suo coniglio non le dà mai musatine o leccatine; quella che si dispiace perché nonostante faccia di tutto per farsi benvolere dalla sua coniglietta, questa scappa via ogni volta che prova ad avvicinarla; o quella che si sente solo una dispensatrice di cibo e niente di più.

Io e YogurtSe guardo indietro a Yogurt, posso sicuramente rientrare nel primo gruppo: quello di chi ha con il proprio coniglio un rapporto intimo, stretto, basato anche molto sul contatto fisico, quasi simbiotico.

Se però guardo al presente, vedo Ice: un coniglietto più indipendente, più solitario, che ama la compagnia e le coccole certamente, ma che desidera anche starsene per conto suo e mi dimostra il suo affetto in altri modi. Vedo un coniglio che non mi corre in contro quando rincaso, ma che si avvicina solo dopo una decina di minuti per ricevere qualche carezza o anche un semplice “ciao amore mio!” per poi tornare immediatamente alle sue importantissime faccende.

Ice coniglio testa di leoneNon nascondo di avere avuto anche io qualche momento di sconforto, specialmente all’inizio, quando, pur sapendo bene razionalmente che Ice non avrebbe mai sostituito Yogurt né avrei dovuto pretenderlo, avevo proprio bisogno di un coniglietto da cullare e che mi cullasse.

Molte persone mi chiedono dove sbagliano: forse hanno stressato troppo il proprio coniglio? Forse invece lo hanno trascurato? Forse è stato staccato dalla mamma troppo presto? Forse perché è stato in negozio per mesi?

La risposta è una soltanto: ogni individuo è dotato di una propria personalità, di proprie attitudini, di propri atteggiamenti, di un proprio carattere, di proprie inclinazioni. In poche parole: è unico e irripetibile.

Lo stereotipo del coniglietto carino e tenerino, timido e passivo, trae origine dalle fiabe, dalle favole per bambini. La realtà è che ciascun coniglio ha un suo posto e un suo modo nel mondo fin dalla nascita.

La manipolazione, la socializzazione e una prima “imprintazione”, un primo approccio ambientale giocano sicuramente un ruolo importante, ma i conigli non sono delle tabulae rasae, dei fogli bianchi su cui noi possiamo scrivere quello che più ci piace. Arrivano presso i negozi, o presso le associazioni di volontari che li recuperano con delle proprie capacità, delle proprie inclinazioni, delle proprie attitudini, dei propri tratti caratteristici che devono essere riconosciuti e rispettati.

Eccoti allora qualche riflessione che potrà aiutarti a rafforzare il tuo legame con il tuo amico orecchiuto più indipendente e “selvatico”, anche se la prima cosa che devi tenere presente, e sicuramente la più importante, è quella di imparare ad accettarlo per come è.

TROPPO AMORE

coccolare un coniglio

Immagine tratta dadogtreatweb.com

Essere viziati e coccolati dagli umani non è proprio il punto principale in cima alle priorità del coniglio. I conigli distaccati o più indipendenti mi ricordano un po’ le esperienze di infanzia con quegli adulti sbaciucchioni e appiccicosi. Non hai mai avuto una zia o un nonno che ti amava così tanto che ogni volta che ti vedeva ti strapazzava le guanciotte e diceva al mondo intero quanto fossi il suo“adorabile mostriciattolo”? Come ti facevano sentire?

Il tuo coniglio potrebbe non essere poi così distaccato, ma solo sopraffatto dalla grandezza o dal volume del tuo affetto per lui. I conigli sono così irresistibilmente dolci, adorabili e deliziosi che è difficile evitare di soffocarli con il proprio affetto, anche fisico.
Un buon sostituto di baci, abbracci e coccole fisiche però può essere l’affetto verbale.
Parla con il tuo coniglio.
Raccontagli della giornata che hai avuto quando torni dal lavoro, di quanto sei felice che lui sia lì per aiutarti a rilassarti e a tornare a vedere le cose in modo lieto.

Questa è una forma di pet-therapy davvero semplice ed efficace, che ha ben poco a che fare con lo sfruttamento animale.

Se riduci un po’ la tua espansività sarai anche più capace di ricevere ciò che il tuo amico peloso ha da offrirti con la sua sottigliezza e calma. Altrimenti potresti perderti i suoi messaggi chiave.

Oggi tutto è frenetico, veloce, si muove in continuazione. Dobbiamo tutti essere in contatto e reperibili costantemente. Dobbiamo essere sempre in movimento per non essere travolti.
È diventato raro sedersi in un caffè e fare due chiacchiere con un buon amico davanti a una tazza di tè bollente e godere semplicemente del rumore di sottofondo del locale, delle luci, dell’atmosfera, ascoltando la voce del nostro amico, riconoscendo in lui le espressioni del viso, facendo attenzione ai suoi gesti.
Oggi siamo tutti presi dall’ansia di comunicare, abbiamo sempre il cellulare in mano; anche mentre conversiamo con qualcuno che è di fronte a noi o siamo a cena con qualcuno, dobbiamo essere presenti anche per mille altre persone e più difficilmente prestiamo attenzione concentrata, canalizzata, perché dobbiamo sdoppiarci, frammentarci per star dietro a tutto e a tutti.

coniglio alla finestraCon un coniglio timido, servono silenzio, calma, compostezza, umiltà, disponibilità, attenzione, controllo.
Un esercizio utile è quello di sederti per terra nella stessa stanza in cui c’è anche lui.
Solo sederti lì.
Leggi un libro o guarda fuori dalla finestra mentre il coniglio si lecca e si pulisce e si liscia il pelo o guarda fuori dalla finestra insieme a te.

Questo è ciò che i conigli fanno con gli altri conigli per tutto il tempo.

Certamente condividono anche il contatto fisico, ma non necessariamente 24 ore al giorno!

I conigli stanno tra di loro anche quando non fanno attivamente cose insieme.

C’è molto che possiamo imparare da loro.

UN COMPAGNO SIMILE

Anche se magari non te lo fa capire espressamente, il tuo coniglio potrebbe desiderare la compagnia di un compagno suo simile.
Personalmente, ti sconsiglio di adottare un secondo coniglio solo per risolvere un problema con il tuo attuale; rischieresti di moltiplicare per due il problema invece di risolverlo; ma in linea generale un coniglio più estroverso potrebbe tirar fuori un po’ di brio in un coniglio solitario e indipendente.

Se il tuo scopo è quello di avere una relazione più intima con il tuo primo coniglio, dovresti renderti conto che “aggiungere” alle volte può essere controproducente.
Alcuni conigli sono più distaccati nei confronti degli umani, ma si affezionano molto ad altri conigli loro simili, pertanto la tua relazione con il tuo coniglio solitario potrebbe diventare ancora più sottile se si affezionasse molto a un suo simile.

D’altro canto non devi nemmeno privare il tuo coniglio di un’esperienza che per lui potrebbe essere più significativa e migliore per egoismo e paura personali.
Il buon senso e il cuore devono guidarti. Sempre.

Spesso capita che il compagno adottato per il proprio coniglio sia più estroverso e riesca a compensare ciò che mancava nel primo coniglio e così si è tutti felici e contenti.

RIDIMENSIONA LE RICHIESTE E RISPETTA LE ESIGENZE

Dal momento che i nostri amici animali dipendono totalmente da noi per le loro primarie necessità, diventa molto facile cadere in quella sorta di relazione dittatoriale per cui esigiamo di essere ripagati secondo le nostre aspettative affettive.

Perché Tippete non mostra più gratitudine per essere stato salvato dalla padella del contadino, o per le gustose verdurine che gli fai trovare lavate e asciugate nella ciotola ogni giorno, o per tutti i soldi che spendi in giochini apposta per lui, o per le fatture del veterinario?

Questa prospettiva spesso predomina su tutto ciò che chiediamo ai nostri animali.

«Amami per sempre, incondizionatamente, indipendentemente dal mio umore della giornata».
«Devi essere affettuoso con me quando voglio io o quando ne ho bisogno io, non importa se non ti va in quel momento».
«Lasciami in pace! Non voglio intorno nessuno».
«Risollevami il morale! Ho avuto una giornataccia…»

Potrei andare avanti ancora e ancora e la maggior parte degli animali riesce anche a soddisfare molte delle nostre difficili richieste la maggior parte delle volte.

Prova però anche a fermarti un attimo, a respirare, a prendere le distanze dal tuo coniglio, dalla situazione, da te e prova a guardare tutto dall’esterno e allora ti renderai conto di quanto chiedi al tuo coniglio e di quanto lui chiede a te; di come tu soddisfi lui e di come lui soddisfa te.

E allora fermati un momento ad apprezzare la reciprocità della vostra relazione e ad apprezzare il tuo coniglio esattamente per come è, per la sua unicità.

In cambio, verrai ripagata con la stessa moneta.

coniglio che dorme nella sua cuccia

 

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  34 Responses to “Come vivere con un coniglio distaccato”

Comments (34)
  1. Bellissimo il tuo articolo. Io ho Nala, coniglio leone, è un po’ scorbutica, mio marito l’ ha soprannominata coniglio mannaro o Nalabell,ma mia figlia e io la amiamo così come è e la rispettiamo.Nala ci ha insegnato quello che tu dici in articolo, confermo, ed è una soddisfazione. Lei fa branco con 4 gatti e sono uno spasso

  2. Ciao Kenia, potrebbe essere semplicemente il suo carattere, oppure una reazione a una storia pregressa o alle dinamiche che trova nel suo ambiente. Spesso si “pretende” di intervenire anche laddove non è richiesto, nel senso che se è il suo carattere, perché cercare di cambiarlo?
    Si può imparare a convivere con conigli “difficili” o poco “socievoli”, semplicemente stando ciascuno al proprio posto.
    So che non è il massimo e non è quello che ci si aspetta da un animale domestico, ma le diversità vanno anche rispettate.
    Detto questo, se vuoi, possiamo provare, attraverso un percorso conoscitivo e relazionale, a migliorare le cose.
    Puoi vedere i servizi e le tariffe proprio qui sul sito alla pagina dedicata.

  3. Ciao Kenia, mi fa piacere che abbia smesso di sporcare il divano e si sia calmato.
    Per il suo comportamento mordace e testardo dovrei conoscerlo meglio per capire se può esserci qualche cosa da sistemare a livello relazionale o anche solo quotidiana per lui.

  4. Ciao Romy, purtroppo mi ero dimenticata di questo Blog fantastico su cui ti avevo chiesto aiuto. Ti volevo aggiornare: Alvin adesso non fa più cacca e pipì sul divano e si è nettamente calmato. Purtroppo però a livello di socializzazione è proprio lui così di carattere: morde all’improvviso senza alcun motivo, mi chiedo se lo faccia perché ha paura (ma è con noi da più di un anno) o perché ha voglia di mordere. È impossibile insegnarli qualsiasi tipo di cosa, non ascolta e fa sempre di testa sua anche dopo che lo “sgridi”. La situazione è questa, io lo adoro e scherzando dico sempre che è mio figlio, però è difficile stare con lui.