Mar 102016
 

 

coniglietto nero

Foto di Mark Philpott su Flickr

Chi ha già esperienza con i conigli sa che si tratta solo di una fase temporanea e passeggera, ma per chi è alle prime armi e magari adotta un coniglio di 3 o 4 mesi, in primavera per di più, assistere ai numerosi comportamenti strani del proprio coniglio può essere quasi uno chock!

I conigli sono animali intelligenti, curiosi, esplorativi il più delle volte, soprattutto quando prendono confidenza con l’ambiente in cui vivono e le persone che lo abitano. Le modalità di esplorazione del coniglio sono annusare, fiutare, strofinare il mento per conoscere e fare proprio un certo oggetto (anche persone), ma anche scavare, graffiare, toccare con le zampe e rosicchiare, assaggiando coi dentoni.

Nel periodo dello sviluppo però questi atteggiamenti si esasperano. Tra i 3 e i 6 mesi i conigli si sviluppano sessualmente e sono soggetti a un tale bombardamento ormonale che gestire tutti i cambiamenti e le novità che avvengono dentro di loro può essere per loro difficile e stressante.  Per questo si raccomanda la sterilizzazione ai primi segnali di stress.

L’adolescenza è solo una delle varie fasi a cui assisterai per quanto riguarda il comportamento del tuo coniglio. Anche le altre implicano delle variazioni nel comportamento. Alcuni cambiamenti dipendono ovviamente anche dall’età, mentre altri sono più enigmatici.

Proviamo a vedere insieme qualche step nello sviluppo del coniglio, per capirlo meglio.

 

Adolescenza e comportamento PRIMA della sterilizzazione

La fase di intensa curiosità, iperattività e rosicchiamento o scavo intensivo si verifica di norma proprio in concomitanza con l’adolescenza, lo sviluppo sessuale.
Fino al giorno prima il coniglio era magari una tenera pallina di pelo, che adorava le coccole, a tratti timido e pauroso e il giorno dopo ti svegli con un coniglio mannaro per casa.

È proprio questo il periodo migliore per procedere con la sterilizzazione (maschio o femmina che sia il coniglio).
Questi comportamenti infatti NON rientrano nei cosiddetti “problemi comportamentali”.
Sono piuttosto comportamenti naturali che dipendono dal bombardamento ormonale cui il coniglio è sottoposto nella fase dello sviluppo.

Pertanto questi comportamenti NON possono essere corretti o “educati.

Sarebbe come se si pretendesse che le donne non fossero nervose e irritabili nei giorni del ciclo mestruale e in quelli immediatamente precedenti.
Tuttavia, hai la possibilità di intervenire in due modi:

  • Alleviando lo stress e la pressione ormonale sul coniglio proprio con la sterilizzazione;
  • Intervenendo il prima possibile per evitare che quei comportamenti, dettati dagli ormoni, diventino temperamentali, ovvero caratteriali.

Non serve sgridare il coniglio perché rosicchia tutto, è aggressivo, ringhia, soffia, magari ti sferra anche un morso, o perché non fa che spruzzare urina, marcare il territorio e scavare nel divano.
Sgridarlo in questa fase delicata della sua vita, del suo sviluppo fisico e fisiologico, non farà che aumentare il suo stress, produrre in lui più ansia e aggravare il suo comportamento.

Sarà invece necessario fare tutto ciò che è possibile per alleviargli quello stress, quell’ansia, consultando un buon veterinario esperto in esotici per l’intervento di castrazione/sterilizzazione.

Ci sono anche conigli che, nonostante lo sviluppo sessuale, non accusano uno stress così forte e non manifestano comportamenti che possono farti intuire un disagio.
La sterilizzazione è in ogni caso consigliata a priori, per aspetti che riguardano proprio lo stato di salute del coniglio, quindi la cosa migliore che puoi fare per il tuo amico orecchiuto è quella di farlo sterilizzare non appena l’età lo consenta e comunque entro l’anno di età.

Questo ti fa anche capire che la sterilizzazione non è un comodo mezzo di cui servirti per avere più facilità nel gestire il coniglio, ma è l’intervento più prezioso e importante che puoi regalare al tuo dolce amico per farlo stare al meglio.

 

Comportamento DOPO la sterilizzazione

Ci sono proprietari che lamentano un cambiamento peggiorativo dopo la sterilizzazione.

Conigli che prima dell’intervento erano tutto sommato docili, coccoloni, affettuosi, dopo l’intervento sembrano peggiorare, inasprirsi, manifestare comportamenti aggressivi, territoriali, dominanti e distruttivi.

Una possibile spiegazione può essere che il coniglio sia stato sterilizzato troppo presto (prima dei 6 mesi), quando lo sviluppo meramente fisico (discesa dei testicoli, maturazione delle ovaie) era completo, ma i tratti psichici della fase adolescenziale non erano ancora emersi, perciò si ha come risultato un coniglio sterile, che però deve ancora attraversa la fase adolescenziale.

Un’altra spiegazione riguarda gli ormoni: è bene sapere anche che gli ormoni non si volatilizzano con l’intervento, ma impiegano un certo periodo di tempo per essere completamente smaltiti dal sangue. Di norma sono sufficienti da una quindicina di giorni a un mese, con miglioramenti nel comportamento visibili fin dai primi giorni dopo l’intervento, ma ci sono conigli che hanno bisogno di più tempo. Possono servire anche fino a 8 mesi perché la situazione ormonale e comportamentale si assesti e trovi un certo equilibrio.

coniglio che scava

Foto trovata su Pinterest

A volte va valutato anche il contesto: cosa è successo prima della sterilizzazione, durante il periodo dell’intervento e subito dopo, per poter spiegare certi comportamenti apparentemente inspiegabili.

In ogni caso, poiché la sterilizzazione influisce sulla salute e sul comportamento dell’animale, migliorandoli, ma non ne cambia il carattere, il temperamento e l’etogramma, non puoi pretendere che l’intervento ti restituisca un coniglio soprammobile, che non rosicchia più, non scava più, non esplora più, non marca più alcun oggetto.
Questi sono comunque comportamenti che appartengono all’etogramma di specie, che faranno sempre parte di ciascun individuo, in modo più o meno marcato s seconda dei soggetti. Sta a te, suo partner umano, e alla tua responsabilità fornire al tuo coniglio oggetti, strumenti e situazioni che assecondino la sua natura e le sue necessità.

 

Una casa a prova di coniglio

Quante volte avrai sentito l’espressione “casa a prova di coniglio”!

Per una casa “a prova di coniglio si intende un setting ambientale che consenta al coniglio di vivere in completa libertà (i conigli NON sono animali da gabbia, nemmeno per qualche ora e soprattutto non di notte), senza che la casa e i suoi elementi possano rappresentare un pericolo per la sua incolumità e senza che il coniglio stesso possa distruggere qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

coniglio-e-fili-elettrici

fonte: www.aciclico.com

Ricordo che quando Yogurt era piccolino, si infilava dietro la lavatrice e intanto che io mi adoperavo per cercarlo, ecco che si era già rosicchiato tutto il cavo principale, fino al rame!
E vogliamo parlare di quanti cavetti del caricabatterie del telefonino si è divertito a far fuori?

Yogurt non è mai stato un coniglio attratto da divani, tessuti o mobili in legno (forse ha assaggiato un paio di volte il tappeto persiano di mia mamma), ma i cavi elettrici erano per lui davvero irresistibili.

Ice, invece è un coniglietto cui non importano proprio gli elementi di casa, perché ha un sacco di altre cose divertenti da fare: non sale su letti e divani, non rosicchia i mobili in legno, non gioca con le sportine in plastica, non assale i cavetti e i fili elettrici. Posso anche lasciarglieli davanti al naso che lui li salta.

Ciò che va bene per un coniglio non va necessariamente bene per un altro; ciò che trattiene uno, può non trattenerne un altro; ciò che attira uno, può non attirarne un altro.

Spesso è necessario rivedere il tutto, riesaminare i vari aspetti e riclassificare ciò che riteniamo essere a prova di coniglio su vari livelli di sicurezza, a seconda dell’età del coniglio, e soprattutto se si hanno più conigli di età differente tra loro.

 

La maturità

coniglio che dorme

lookslikewhite.tumblr.com

Invecchiando, anche i conigli si fanno generalmente più tranquilli. Si muovono più lentamente, anche se restano pur sempre desiderosi e capaci di apprendere cose nuove; mantengono quanto hanno appreso circa l’uso della lettiera rimangono, ma qualche coniglio, invecchiando, fa più fatica a saltarci dentro, per cui puoi adottare qualche stratagemma per facilitargli la vita, come tagliare un pezzo di parete per creare un’entrata agevolata. Molti passano più tempo a dormire, ma se li attiri con un premio si svegliano drizzando le orecchie e con l’acquolina in bocca.

Se hai un coniglio già adulto o vecchierello, dai 6-7 anni in su, non preoccuparti troppo di qualche disastrino che combina, o dell’attitudine a rosicchiare, anzi, è bene che lo incoraggi, per mantenerlo attivo e in salute! Piuttosto, proponigli qualcosa che possa distruggere senza sentirsi sgridato perché riversa le proprie attenzioni su qualcosa di proibito. Uno scatolone, qualche rotolino di carta igienica, dei legnetti apposta per lui…

Di solito le persone preferiscono adottare conigli giovani, cuccioli addirittura, con l’idea che poi li alleveranno secondo i propri criteri o con la speranza di passarci insieme davvero molto tempo. Sono poche quelle che scelgono di adottare un coniglio già adulto o addirittura anziano, perché temono di restarci troppo male se volerà sul ponte troppo presto. Sono senz’altro valide ragioni, ma io sconsiglio sempre a chi è alla sua prima esperienza con i conigli di adottare dei cuccioli.
Un coniglio adulto, in salute, è senz’altro un ottimo compagno e un banco di prova più facile da gestire, mentre adottare un coniglio anziano può essere un gesto d’amore grandissimo perché regaleresti a quel coniglio mesi o anni meravigliosi, con l’amore di una famiglia e la sicurezza di una sistemazione stabile, fino a quando non volerà sul Ponte.

 

Il vecchio e il bambino

Il fatto che conigli giovani e più che adulti abbiano comportamenti anche molto diversi tra loro può portare una certa riluttanza a far convivere conigli di età molto differenti.
In realtà, una volta che l’inserimento tra più conigli è andato a buon fine e la convivenza ha esito positivo, i conigli tollerano reciprocamente una vasta gamma di comportamenti.

Tutto va calato nel contesto e nei vari momenti relazionali.

Un’amica ha due conigli: un maschietto di 7 anni e una femminuccia di 1 anno e mezzo. Entrambi sterilizzati naturalmente. L’inserimento della femminuccia ha richiesto circa un mese. Oggi i due sono affiatati e convivono felicemente da diversi mesi. Lei è nel pieno delle sue energie. È vitale, attiva, salta, corre, fiuta, dà le musatine e spinge la sua testolina sotto il mento di lui per farsi leccare. Lui è più calmo, pacato, le dimostra il suo affetto sdraiandosi accanto a lei, con le zampe lunghe distese all’indietro o di lato, come un sirenetto, leccandole ogni tanto le orecchie. Hanno due approcci completamente diversi, ma si sono trovati e si amano esattamente per ciò che sono.

coppia affiatata

Un’altra amica aveva due conigli, Lillo e Camelia, ma ha perso la femminuccia l’anno scorso. Lillo, di 6 anni, ha preso male la perdita della propria compagna e ha avuto qualche problema, cominciando a non stare bene, a perdere il pelo a ciuffi per lo stress e la mancanza, a perdere le proprie capacità di coordinazione motoria e faticava persino a fare piccoli saltelli nella lettiera o nella sua cuccia. Vista la situazione, è stato dapprima seguito dal veterinario, poi l’ho seguito personalmente con dei supporti naturali e delle tecniche olistiche di Animal Touch, e infine si è valutato che una compagna avrebbe potuto risollevargli definitivamente il morale e così gli è stata affiancata un’altra femmina sterilizzata, di 11 anni, Nanà, che ha anche lei perso il suo compagno l’anno scorso. L’inserimento è stato velocissimo e nel giro di una settimana Lillo e Nanà erano già più che affiatati. Del resto, con la gentilezza di Nanà, la sua saggezza da vecchietta e  la sua esperienza, non poteva andare diversamente.
Lillo ha recuperato peso, gli è ricresciuto il pelo e ha recuperato la sua coordinazione motoria. Pare che Nanà non fosse così da giovane, ma che invece fosse più introversa e diffidente. Evidentemente Lillo e Nanà si sono incontrati nel momento in cui ne avevano più bisogno, prendendo il meglio l’uno dall’altra, come capita anche tra noi esseri umani.

 

Una responsabilità che dura per tutta la vita

In conclusione, puoi aspettarti dal tuo coniglietto una serie di comportamenti diversi durante l’arco della sua vita. Molti di essi sono solo di passaggio, sono solo delle fasi che accompagnano dei momenti naturali di grande trasformazione per il coniglio, come gli step che scandiscono il normale ciclo dello sviluppo, della maturità e dell’invecchiamento.

È bene tenerli sott’occhio, non tanto per modificarli, correggerli o inibirli, quanto per offrire al coniglio le risorse migliori atte a soddisfare le sue necessità in quella particolare fase e per allertarti nel caso di comportamenti anomali che possono essere sintomo di qualche malanno o disagio profondo.

Il tuo lavoro di partner umano, da quando decidi di portare a casa un coniglio, deve essere quello di garantirgli la massima sicurezza durante tutta la sua vita, assecondando le diverse fasi evolutive che si troverà ad affrontare, dall’intensa attività esplorativa dell’adolescenza fino all’esigenza di maggiore tranquillità della vecchiaia, e di prestare maggiore attenzione proprio in quei momenti in cui l’età gliene fa richiedere di meno.

 

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  72 Responses to “I comportamenti del coniglio in base all’età”

Comments (72)
  1. Sarà bellissimo Cinzy se con il tempo riuscirai a coinvolgere anche i tuoi bimbi nei giochi e nelle attività delle conigliette.
    E’ molto bello sapere che nonostante siano due femmine vanno d’accordo! Sei uno di quei casi eccezionali che confermano la regola 😉
    Complimenti!

  2. Sarebbe decisamente meglio Pierangela perché il fatto che ora sia tranquillo e non riporti stress da ormoni non vuol dire che se dovesse arrivare una femmina non gli si risveglino.
    In ogni caso potete provare a fare l’inserimento, vedere come va. Se si accettano anche così, bene (ma la vedo molto difficile); in caso contrario dovrete provvedere a separarli fino alla sterilizzazione di Squitty.
    Una cosa importante: prima di tutto, portatelo dal veterinario e sentite il suo parere medico sull’intervento di sterilizzazione ora che ha 3 anni.
    Se il medico è favorevole, bene, altrimenti l’inserimento di una compagna sarà da valutare molto bene.

  3. Sì Maria Grazia, va decisamente sterilizzato al più presto, anche per non rischiare che questi comportamenti ora dettati dagli ormoni, diventino temperamentali.

  4. Assolutamente sì, Vincenzo, è verissimo.
    Del resto per ogni cosa che riguarda i conigli bisognerebbe scrivere un trattato 😉

  5. eè davvero un bell’articolo, ritrovo la mia personale esperienza in queste parole e aggiungo che dipende anche dalle razze, alcune sono naturalmente predisposte, altre meno

  6. grazie per i tuoi consiglio io sono alla prima esperienza con un coniglietto che oggi a 8 -9 mesi all’incirca ed da qualche settimana è diventato un pazzo furioso.Spallina ovunque e spruzza la pipi anche su di me.Mi ha morso un paio di volte mentre gli mettevo il cibo nella gabbietta fortunatamente lo fa solo con me.Ho capito che dovrò sterilizzarlo al più presto perchè e proprio un maschio alfa.Spero che dopo l’intervento ritorni il coccolone dei primi tempi anche perchè ora ho un po paura ad avvicinarmi e lui lo sente

  7. Bellissimo articolo. Il mio Squitty ha 3 anni non sterilizzato e vive in un giardino di 150 mq libero e felice, Siamo indecisi se adottare una compagna per lui ovviamente sterilizzata. Visto che lui sta bene non manifesta nessun tipo di problema comporamentale, dovremmo sterilizzarlo se arriva la compagna?. Siamo proprio indecisi.. ci dai una dritta. Grazie fess e continua così.

  8. Ciao Romy, ti seguo da sempre e voglio complimentarmi con te per i tuoi articoli e consigli!
    Io ho una coppia di conigliette, Charly ha 7 anni e Melody 4. Melody è stata presa quando aspettavo il mio terzo bimbo, perchè non riuscivo più a dedicare a Charly tutte le attenzioni di prima e notavo che stava iniziando a perdere il pelo e a dimagrire per lo stress. Da quando ha compagnia è rinata! Caratterialmente sono molto diverse, Charly che è un testa di leone è più tranquilla e pacata, mentre Melody che è un ariete è più irruente e paurosa insieme, ma si amano e sono letteralmente inseparabili.
    Molto interessante questo articolo sui cambiamenti in base all’età. La mia Charly pur avendo già 7 anni non è cambiata molto da quando era cucciola, ma effettivamente è diventata un po’ più dormigliona…
    Vorrei avere più tempo per applicare di più i tuoi consigli sull’addestramento, magari quando i miei bimbi crescono un po’!
    Ciao! 😉

  9. Bellissimo Romy…ho trovato alcune mie esperienze …Snoopy aveva 8 anni quando perse il suo Pelù che ne aveva solo due. Non erano molto affiatati eppure la perdita fu molto pesante per lei. Massimo DAcierno era il mio vet ed era contrario a darle n nuovo compagno dato che era portatrice sana di pasteurellosi: sia Pelù che fiocco di neve , il suo precedente compagno, erano morti per polmonite fulminante da padteurella….alla fine mi autorizzò ad adozione a patto chr trattasse di un niglio di oltre due anni…arrivò Lupin…si amavano e lei è rinata. Ora Snicky ha 7 anni, è sempre stata una niglia tranquilla e posata: l’unica che non ha mai rovinato nulla. Dopo la morte di Lupin è arrivato quel manigoldo di Peter Pan che ha appena compiuto due anni. È una mina vagante. Ognuno vive la vita a modo suo: la pelandrona Snicky passa ore sul tappeto, Peter si è scelto la doccia per i pisolini che seguono le bravate. Poi però se ne torna a riposare accanto alla sua compagna dopo una grande dose di reciproche coccole….la differenza di età sembra non abbia molto senso nel mondo lapino ???

  10. grazie Romy per i tuoi preziosi consigli

  11. Ciao! La mia Yumi compie 11 anni proprio in questo periodo quindi sono particolarmente interessata all’argomento. Purtroppo è piuttosto difficile reperire informazioni sui coniglietti anziani, sia per quanto riguarda il comportamento che la psicologia o i problemi fisici.
    Il nostro veterinario ci ha avvertiti di alcuni cambiamenti che potrebbero verificarsi con l’età (incontinenza, problemi di mobilità, ecc.) ma al di fuori del suo contributo abbiamo fatto fatica a reperire informazioni. La nostra esperienza è stata molto positiva: chi ha la fortuna di condividere un percorso più lungo con il suo coniglietto ha anche la fortuna di vedere evolversi e approfondirsi questa relazione speciale. Oggi Yumi è sempre un po’ teppista ma di certo non fa più i danni che si divertiva a fare da cucciolo (e anche più tardi, fino a tre, quattro anni) come lanciare gli oggetti dopo essersi arrampicata sui mobili ma i cavi non possono ancora sentirsi al sicuro. Lei è sempre piuttosto attiva anche se adesso abbiamo la fortuna di vederle fare anche lunghi pisolini rilassati (fino a cinque anni non l’ho mai vista dormire) durante i quali russa e sogna. A volte dorme vicino a noi o si addormenta mentre la coccoliamo: da piccola non lo avrebbe mai fatto perché era un coniglio sempre all’erta, che scattava a ogni minimo rumore. Inoltre con la “scusa” dell’età ormai sono anni che non si prende una vera sgridata, siamo diventati molto indulgenti e lei lo sa! Se posso dare un consiglio, sulla base della mia esperienza, è: mantenete attivi i vostri conigli attraverso il gioco, la compagnia, l’interazione con il resto della famiglia. Se siete soli e trascorrete tanto tempo fuori casa e il coniglio rimane solo tante ore prendetegli un compagno/a che gli faccia compagnia, con cui possa giocare e interagire: un coniglio solo, come una persona sola, invecchia peggio e più in fretta.

  12. Cao Romy. Devo dire che non ero a conoscenza di questa differenza di comportamento in base all’età. Sapevo il discorso ormonale anche se per ora sono fortunata con Cherie perché non ha particolari atteggiamenti nonostante abbia superato l’anno di età. Sono proprio unici i nostri coniglietti un pó come noi. Non c’è mai una cosa che va bene per tutti. Va sempre valutata la personalità. Qs discorso dell’età è interessante soprattutto perché spesso perdiamo di vista che 6 anni di un coniglio non sono pochi. Quindi bisogna notare incontro alle loro esigenze. Certo è che io personalmente ho sempre sofferto molto quando li ho persi e non so se riuscirei ad adottare uno già grande però bisogna superare la propria emozione pensando a quanto può essere prezioso il tempo che passano con noi. Sempre interessanti i tuoi articoli. Mi aiutano a capire e ad amare ancora di più qs creatura.

  13. Grazie, è sempre molto interessante leggere i tuoi articoli. Non si finisce mai di imparare. Ciao.

  14. Amo la mía coniglieta!!!! Ed è molto utile leggere i suoi racconti.

  15. La mia coniglietto Yuki ha 3 anni e mezzo ha un carattere molto forte, l’ho presa dall’associazione dei conigli traumatizzata, vive libera in casa e, quando possibile, in giardino. Il cibo non è’ interessante per lei, ama solo le uvette. Si fa accarezzare con fatica ma a me sta bene così’ vorrei solo non vedere la tristezza nei suoi occhi. Sta molto tempo dietro la tenda in camera e spesso dorme con me sul divano