Ott 212013
 

Un gatto e un coniglio possono diventare ottimi amici. 

Davvero! Anche se sembra un’accoppiata improbabile, dato che il gatto è un predatore e il coniglio una preda, in realtà è del tutto possibile che un gatto e un coniglio instaurino una relazione e una convivenza pacifiche e gratificanti. Il segreto consiste nel cancellare gli stereotipi dalla tua mente e soprattutto dall’ambiente. Ecco allora alcuni consigli per far convivere gatti e conigli in modo da minimizzare lo stress per tutti.

Istinto innato… con qualche variazione

Un gatto che vive in casa con un coniglio può ancora cacciare, importunare e mordere un coniglio che incontra all’esterno. Il contesto, l’ambiente influisce molto sull’istinto. In effetti, il gatto potrebbe anche attaccare il suo amico-coniglio d’appartamento se lo incontrasse all’esterno.
Questo ti insegna già due cose:

  1. assicurati di evitare e non creare situazioni che stimolino il gatto alla caccia e alla predazione;
  2. anche se il tuo coniglio ha fatto amicizia con il micione di casa non ama necessariamente TUTTI i gatti e potrebbe comunque spaventarsi moltissimo nell’incontrare un gatto che non conosce.
gatto e coniglio in giardino

foto tratta da: it.123rf.com

Molte persone raccontano di una totale inversione di ruoli tra il coniglio e il gatto di casa, per lo meno rispetto alle loro abitudini e aspettative: ci sono infatti conigli che aggrediscono, mordono, graffiano il gatto e lo allontanano o lo fanno scappare. I conigli tendono a confrontarsi più dei gatti nelle relazioni e negli scambi sociali. Probabilmente il motivo risiede nel fatto che i conigli sono animali sociali e gregari, mentre i gatti sono solitari. Anche se si adattano a vivere in colonie, non hanno una vera e propria struttura gerarchica e si gestiscono in maniera molto autonoma e indipendente. L’istinto del coniglio gli dice: “Ma guarda, c’è qualcuno nel mio territorio. Bisogna subito capire chi è chi nella scala gerarchica”. Il gatto, d’altro canto, pensa: “Cos’abbiamo qui… una creatura pelosa che non scappa lontano da me… perché creare problemi dunque?”.
Gli animali sociali e gregari come i conigli, i cani e noi esseri umani (non dimenticare che anche noi siamo animali!) sono molto più attenti alla gerarchia, ai ruoli, a chi sta in alto nella piramide sociale, rispetto a quelli nati per vivere da soli. La domesticazione ha un po’ modificato quest’istinto nel gatto, tant’è che i gatti più domestici preferiscono vivere con almeno un compagno felino al proprio fianco. E naturalmente ogni individuo all’interno della stessa specie è un mondo a se stante e così come ci sono le persone asociali, ci sono i gatti compagnoni.
Ci sono anche animali che preferiscono o comunque accettano volentieri la compagnia di individui di altre specie rispetto a quella dei propri simili. Spesso, i conigli che non hanno avuto modo di relazionarsi con altri conigli, perché magari sono stati staccati dalla madre troppo presto, e che quindi non hanno potuto sviluppare tutta quella gamma di comportamenti sociali che gli permetterebbe di andare d’accordo con un altro coniglio, vivono meglio con un animale di un’altra specie; in questo caso, un gatto.

Coniglio piccolo, micio grande

gatto e coniglio che si annusanoCosa succede se il coniglio invece scappa dal gatto? Questo avviene quando subentra la stereotipizzazione dell’ambiente da parte dell’uomo. Se il coniglio scappa, nel gatto si risveglia l’istinto di corrergli dietro. I gatti per natura sono cacciatori. Che lo facciano per procacciarsi il cibo necessario alla sopravvivenza o per gioco, loro cacciano. Se hai un gatto e ci giochi insieme, devi sapere che ciò che sta alla base dei vostri giochi, del gomitolino che gli sventoli davanti e che lui cerca di prendere con le zampine, è l’inseguimento, la cattura, il rilascio e il morso finale.

Con ogni probabilità l’inserimento più difficile è quello di un coniglio molto piccolo di stazza o particolarmente timido con un gatto adolescente a cui non tagli le unghie da molto tempo. In un caso del genere o in qualsiasi caso in cui il gatto morda o graffi, il coniglio va tenuto protetto in gabbia e l’inserimento deve avvenire con il coniglio in ambiente protetto e, anzi, assicurati che le sbarre siano abbastanza strette e vicine l’una all’altra da non permettere al micio di intrufolarci le zampe. Inoltre, metti a disposizione del coniglio, nella gabbia, un rifugio, una tana in cui nascondersi. Infine, a qualsiasi gatto tu voglia far interagire con un coniglio, indipendentemente da quanto sia amichevole e pacifico, dovresti tagliare le unghie, perché anche il più piccolo graffio, se non lo vedi per tempo perché nascosto dal pelo, potrebbe infettarsi e trasformarsi in un ascesso.

Una volta che il coniglio è al sicuro nella sua gabbia, i due animali potranno cominciare a conoscersi attraverso i rispettivi odori, i movimenti, i versi e i suoni che emettono. Premesso che la gabbia, come sai, deve essere GRANDE perché il coniglio possa saltare, sdraiarsi e alzarsi a omino, essa sarà anche ottima perché consentirà al gatto di osservare il coniglio muoversi e imparerà ad abituarsi alle sue mosse.
Questa fase può durare alcuni giorni, qualche settimana o anche dei mesi. Gran parte del lavoro dipende dalla personalità dei due animali. Non mettergli fretta. È molto meglio andare piano e fra piccoli progressi che portano al successo, che spingere e affrettare le cose, stressando il coniglio e rimproverando il micio. Ricorda che, come per i conigli, le punizioni sono il metodo meno efficace per educare i felini: punire il gatto significa insegnargli ad aspettare fino a quando non sarai più nei paraggi per poi poter tormentare il coniglio in santa pace e al coniglio che le punizioni non sono il modo migliore di avviare una relazione col gatto.

Quando ti senti di procedere, ovvero vedi che il coniglio non si nasconde più e il gatto non tenta di catturare il coniglio attraverso la gabbia, il passo successivo è dare al coniglio e al micio la possibilità di incontrarsi “senza protezioni”, ma con la tua supervisione, il che significa mettervi tutti insieme in una stanza dove tu possa intervenire qualora necessario (ma non farlo se non è assolutamente indispensabile!).

gatto che annusa coniglio

foto tratta da: superedo.it

Dai ai due animali la possibilità di conoscersi a modo loro. Se il micio si dimostra particolarmente rispettoso e curioso, lasciarlo annusare e curiosare. Se invece è un po’ turbolento, spruzzagli dell’acqua sul muso per allontanarlo e “rimetterlo al suo posto”. Cerca di non fargli capire che l’acqua proviene da te, altrimenti assocerà lo spruzzo fastidioso a te, invece che al suo comportamento troppo invadente. L’acqua dovrebbe arrivargli come una sorpresa o una “sgridata” ambientale (come se fosse “il contesto” a sgridarlo). Se ti trovi a dover spruzzare acqua troppo spesso, significa che hai proceduto troppo in fretta. In questo caso, torna alla fase della gabbia.
Alla fine la maggior parte dei conigli e dei gatti riescono ad andare d’accordo fra loro; è solo questione di tempo e in qualche caso di supervisione da parte tua.

Quando il coniglio è grosso e impertinente

In realtà è proprio questa la situazione più frequente: gatto e coniglio si incontrano, all’interno della casa; il coniglio si scaglia sul gatto; il gatto si allontana.

Il gatto potrebbe anche fuggire dal coniglio. La maggior parte dei conigli insegue solo finché non raggiunge l’obiettivo di “allontanare il pericolo” o far capire “chi comanda”. In queste situazioni il tuo intervento non è assolutamente necessario. Una volta che il coniglio sente di essersi affermato, di aver fatto capire al micio chi è il capo, i due pelosi andranno d’amore e d’accordo.

Se invece stai inserendo un coniglio nel territorio domestico di un gatto, potrebbe volerci un po’ di tempo affinché il coniglio acquisisca un senso territoriale in casa. Solo dopo potrà pensare a relazionarsi col gatto. Generalmente è una buona idea circoscrivere il nuovo animale (che sia coniglio, gatto o altro) in un’area delimitata, come una gabbia, un recinto o una stanzetta. Per i conigli i cambiamenti sono molto stressanti: arrivare in una casa nuova, in un nuovo ambiente è già uno stress sufficiente da superare per un coniglio. Non metterlo nella condizione di doversi abituare al territorio, alle persone e anche al gatto tutto insieme. Aspetta finché si sentirà a suo agio e al sicuro.

Usa il tuo sesto senso e l’empatia!

Nell’arco degli anni ho avuto modo di interagire con diverse persone e famiglie che hanno saputo ottenere dei perfetti inserimenti coniglio-gatto. Finora, gli elementi più importanti che sono sembrati essere degli ingredienti davvero speciali nell’efficacia degli inserimenti sono sempre stati l’intuizione, il sesto senso o, come piace chiamarla a me, l’empatia e la conoscenza e la responsabilità.

coniglio e gatto teneri insieme

foto tratta da: associazionealex.blogspot.com

Tutte le persone che sono riuscite ad ottenere inserimenti positivi e appaganti partivano da un’ottima conoscenza dell’animale coniglio e dell’animale gatto, delle caratteristiche che li contraddistinguono, dei comportamenti tipici che caratterizzano l’animale, del loro etogramma di relazione.
Cerca di fare lo stesso anche tu, se vuoi inserire un gatto nella tua casa come compagno del tuo coniglio (o viceversa).
Impara a riconoscere i segnali di stress, i momenti che PER LORO sono più opportuni per operare dei cambiamenti, se hanno davvero bisogno di un compagno o se potrebbero ritenere la new entry un’intrusione e via dicendo.
Imparare a conoscere, significa anche essere capaci di prevedere i comportamenti!
E cerca poi di seguire i LORO ritmi: a volte accettare un nuovo amico (talvolta imposto e non davvero desiderato) può richiedere tempo. Non forzarli mai, ma impara a capire e ad accettare le loro esigenze.

Creare un luogo in cui gatti e conigli possano vivere insieme in armonia e pacificamente può essere una sfida davvero appagante!  Ti fa arrivare a pensare che se persino un predatore riesce ad andare d’accordo e a relazionarsi serenamente  con la sua preda, forse c’è la speranza che il mondo possa diventare un posto migliore di quello che è oggi. Per lo meno, è un punto di partenza.

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  38 Responses to “Inserimenti: convivenza tra conigli e gatti”

Comments (38)
  1. Ciao Laila,
    sarà improbabile che qualcuno di loro possa morire. Lasciali liberi, soprattutto il coniglio, di interagire, di nascondersi, di avvicinarsi secondo i loro tempi e i loro modi. Di solito, gatti e conigli coesistono. Ci sono storie di grande amicizia, ma ci sono anche moltissime storie in cui ciascuno si fa la sua vita e si guarda bene dal condividerla con l’altro. Assicurati più che altro che il gatto non abbia intenzione di giocare con il coniglietto come fosse la sua preda. Se questo non avviene, stai tranquilla che il coniglietto saprà difendersi da solo, attaccando o fuggendo.

  2. Ho un coniglietto molto piccolo che scappa dal mio gatto adulto…. io ho paura che facendoli avvicinare qualcuno muoia…? COME FACCIO?

  3. Ciao Erica, sicuramente Jack risente della morte del suo amico, si sente solo e sta cercando di farti capire che ha bisogno di compagnia e attenzioni.
    E’ possibile che con la sterilizzazione della gatta le cose cambino e i due animali diventino amici, o almeno si sopportino.
    Quello che ti consiglio io però è di adottare un altro coniglio, meglio se femmina già sterilizzata, da affiancare al tuo Jack, in modo da velocizzare i tempi e da restituire a Jack quella compagnia specifica che non può trovare adesso nella micia.
    Non voglio metterti fretta, ma tieni presente che alcuni conigli soffrono così tanto per la perdita del proprio compagno/a che cadono in depressione, smettono di mangiare e si lasciano morire. Altri invece se ne fanno presto una ragione e proseguono serenamente il loro cammino.
    Non so quale sia il caso di Jack, ma che cerchi attenzione e compagnia in questo momento è evidente, quindi cerca di incontrare le sue esigenze affettive il più possibile 🙂

  4. Ciao ho un problema. Da un paio di mesi ho adottato una gatta che ora ha 4 mesi. In giardino avevo due conigli di 8 anni e 5 anni. Il più vecchio mi è morto due giorni fa. L’altro ora vuole entrare più spesso in casa, cosa che nn ha mai fatto da uqndo ha scoperto il giardino. Si erano pure scavati una tana, avevano tanti ripari e altro. Ora però immagino si senta solo e vuole stare con me. Ma la gatta proprio nn lo sopporta quando entra lo rincorre finché nn esce fuori. Cosa posso fare? Magari una volta sterilizzata si calma? Io soffro a vedere il mio jack chiuso fuori da solo soprattutto ora che vuole entrare

  5. Ciao Elisa, l’importante è che sia il gatto (o gatta) che il coniglio siano sterilizzati. Procedi con un inserimento graduale e vedrai che le cose andranno per il meglio. 😉

  6. Ciao, avrei una domanda: per un maschietto sterilizzato di 2anni, andrebbe bene una micia di circa 3anni già sterilizzata? oppure è indifferente tra maschio e femmina sempre sterilizzati?

  7. Grazie! comunque si, il mio coniglietto è gia sterilizzato da un pò 🙂 e sicuramente, nel momento in cui adottassi la gattina, provvederei anche per lei.

  8. Cara Elisa,
    partiamo subito col dire che le convivenze interspecifiche (tra animali di specie diverse) sono possibili.
    Conigli e gatti possono convivere, ma dipende sempre da molti fattori, alcuni dei quali possono anche dipendere da noi, mentre altri proprio no.
    Dipende da caso a caso: dalla razza degli animali che si accostano (i profili motivazionali di razza esistono nei conigli e nei cani, meno nei gatti che è come se facessero “razza a sé”), dal carattere degli animali, dall’età degli animali, dall’equilibrio psicofisico degli animali, dagli equilibri, dalle energie e dalle dinamiche che i singoli individui componenti della famiglia mettono in gioco.
    Prima di pensare alla possibilità che tra qualche anno gatto e coniglio potrebbero non andare più d’accordo, sarebbe meglio preoccuparsi di fare un buon inserimento adesso, di avere gli spazi adeguati a garantire una convivenza tra i due che potrebbe essere tanto armoniosa, quanto di indifferenza l’uno dell’altro.
    In questo caso sarebbe importante che il coniglietto fosse già sterilizzato da almeno un paio di mesi prima di introdurre la gattina, poiché i conigli sono animali molto territoriali e i testa di leone sono generalmente conigli più attivi, più spaventevoli, più irritabili e più vivaci di altre razze (come l’ariete per esempio).
    Se i “fondamentali” sono rispettati, non c’è ragione per dubitare di una interazione e integrazione positiva. Poi il tempo e il quotidiano ci daranno una risposta più certa 😉

  9. Ciao, ho un coniglio nano testa di leone di 2 anni e mezzo; da poco a questa parte stavo pensando di adottare un gattino femmina. sono speranzosa tra l’interazione dei 2animaletti ma il mio dubbio è: se tra qualche anno di sana armonia, il gatto o il coniglio non andassero più d’accordo o si vedrebbero entrambi come minaccia?? non so che pensare.

  10. Cara Carlotta, i conigli sbattono le zampe posteriori per segnalare paura, una minaccia o una contrarietà a qualcosa che si è verificato.
    Nel vostro caso potrei ipotizzare che il coniglio si senta minacciato e impaurito: sono appena entrati due predatori nel suo territorio, quindi abbiamo una combinazione di paura (forse) per la presenza di intrusi – per lo più predatori – e di contrarietà.
    Sicuramente, a 3 mesi, i gattini non rappresentano una minaccia per il coniglio, ma evidentemente lui la vive molto male.
    Sbattere le zampe è normale, ma che arrivi a farle sanguinare no.
    Può essere che il coniglietto sia affetto anche da una pododermatite non vista prima e che lo sbattere le zampe a terra abbia accentuato questo problema, oppure che abbia causato una infiammazione dei talloni procurando una pododermatite prima non presente.
    Consiglio in primo luogo una visita presso un buon veterinario esperto in esotici per diagnosticare esattamente se c’è una patologia e individuare la cura migliore.
    Successivamente si può affrontare insieme in consulenza privata un discorso di inserimento e affiancamento graduale degli animali, magari con il supporto di rimedi floreali che possano andare a riequilibrare un po’ il sistema psicofisico del coniglietto, per rasserenarlo e aiutarlo ad accettare l’arrivo e la convivenza dei micini.

  11. Salve, ho un piccolo problema. Ho preso due gattini di 3 mesi ieri e il mio coniglio l’ha presa molto male. Il coniglio ha quasi 5 anni e continua a sbattere le zampe posteriori ogni volta che vede i gatti, a tal punto di sanguinare. Mi potreste dare un consiglio per farli stare tranquilli? Grazie in anticipo.

  12. Cara Anna,
    partiamo dal presupposto che in casa c’è stato un grosso cambiamento. Sono arrivate due nuove creature e questo scompensa tutti gli equilibri finora creatisi. E’ un bene? E’ un male? Nessuno dei due per ora. Semplicemente occorre un periodo di adattamento, di conoscenza, di accettazione. I gatti non sono più gli unici detentori di attenzioni e considerato il loro carattere, a quanto descrive, avranno bisogno di un po’ di tempo per capire come muoversi in un territorio che non è più solo loro.
    I conigli sono tanto piccoli. Troppo.
    Non avrebbero dovuto nemmeno essere portati a casa così piccoli, giacché l’ideale è che i cuccioli di coniglio restino con madre e fratelli fino almeno a 60 giorni.
    Sicuramente sono spaventati e timidi, ma vedrà che ben presto acquisteranno coraggio e territorialità, ben più dei gatti.
    Speriamo che siano maschio e femmina, altrimenti in età di sviluppo sessuale potrebbe essere necessario separarli per evitare litigi, anche violenti.
    Si saprà il sesso intorno ai 3 mesi di vita.
    La cosa più importante da fare ora, se non è già stata fatta, è di portare entrambi i coniglietti da un buon veterinario esperto in esotici per l’esame delle feci: nella maggioranza dei casi i conigli così piccini sono infestati da coccidi, che, se non trattati, possono anche condurre alla morte dei piccoli in breve tempo (una settimana-quindici giorni).
    Dopodiché il comportamento ideale è quello di lasciare tutti liberi di interagire. Meglio, i primi tempi, se con una certa sorveglianza.
    Gli equilibri si assesteranno da soli.
    Almeno all’inizio magari eviti di far andare i conigli sul terrazzo, attualmente territorio di rifugio per i gatti. Per il resto, libertà di interazione in casa e vigilanza. Tutto qui.

  13. Guida utilissima, però vorrei chiedere dei consigli più nello specifico!
    Sono 7 anni che ho due micioni maschi, fratelli, presi insieme in tenera età. Sono stati entrambi sterilizzati appena possibile, e non hanno mai avuto a che fare con altri animali se non un paio di volte, per breve tempo.
    Sono due fifoni, nonostante la loro stazza sia veramente esagerata per dei gatti (mi chiedono spesso se sono gatti o leoni, considerando che sono anche figli di un persiano risultano particolarmente giganti), uno dei due è molto schivo e si fa toccare “quando vuole lui”, mentre l’altro è gelosissimo, perennemente in cerca di coccole. Credo che il comportamento del gatto schivo sia dovuto più che altro al fatto che quando lo prendemmo era ancora molto attaccato alla mamma, mentre l’altro era già indipendente (nei suoi limiti). Comunque sia, sono davvero dei fifoni, si spaventano per qualsiasi cosa, anche solo se sentono camminare mia madre nel corridoio mentre pulisce casa! Tendono a fuggire sul terrazzo, il loro territorio d’eccellenza, dove si sentono molto al sicuro.
    Il problema si presenta da ieri, dato che la mia famiglia ha deciso di prendere due conigli nani nati da neanche un mese (compiono tra due giorni il primo mese di vita). Queste due minuscole pallette di pelo sono anche loro dei fifoni, giustamente, quindi nel mio caso si sta presentando il problema dove sia i gatti, sia i conigli, appena si incontrano fuggono via più velocemente che possono. Uno dei due coniglietti è più coraggioso e a volte ignora la presenza dei gatti, l’altro è nel panico di suo.. i gatti invece rimangono fermi a fissarli, comportandosi da offesi con me, soprattutto quello più schivo, che ha anche soffiato ai conigli.
    Noto che sono offesi da come mi guardano, dal fatto che se li coccolo mi fanno delle fusa poco percepibili (al contrario di sempre, che sono rumorosissime) e da altri fattori individuali.
    Non so come avvicinarli senza far rischiare l’infarto ad una delle due parti! Non mi preoccupa tanto il fatto che i gatti possano attaccare i conigli, perché non hanno mai graffiato o morso in vita loro, anche se torturati da me in tanti modi diversi. Non temo neanche il contrario, considerando che i coniglietti raggiungono a malapena la grandezza della testa dei gatti.
    Non so semplicemente quale sia il metodo più efficacie per aiutarli a conoscersi, considerati i loro caratteri! Starò chiedendo un consiglio banale, non so, quel che mi interessa è solo fare in modo che i miei gatti ritornino ad avere i loro atteggiamenti quotidiani e non facciano più gli offesi, e che i coniglietti possano abituarsi all’ambiente senza essere così maledettamente paurosi.
    Grazie mille per aver letto! 🙂

  14. Cara Federica, anche il gatto è sterilizzato?
    Spesso capita che i conigli, anche dopo la sterilizzazione, rivelino il proprio carattere territoriale e questo sembra uno di quei casi, in cui probabilmente, la coniglietta è stata sterilizzata (giustamente), ma forse prima che manifestasse i primi segni di stress ormonale.
    Potrebbe essere che se il gatto non è sterilizzato, lei si senta in dovere di stabilire delle regole precise riguardo al territorio (i conigli sono terribilmente territoriali).
    Con la micetta piccola in arrivo non dovrebbero esserci problemi, almeno fino a quando non crescerà un po’ e andrà in calore.
    In quel caso bisognerà provvedere alla sterilizzazione anche della gatta.
    Se tuttavia dovessero aggravarsi le manifestazioni di gelosia e territorialità e le aggressioni, allora si potrebbe valutare di affrontare un percorso emotivo-relazionale privatamente.

  15. ciao a tutti.
    abbiamo una coniglietta di un anno (sterilizzata qualche mese fa) e un micio di un anno.
    Li abbiamo presi insieme della stessa età perché entrambi si abituassero a vivere insieme fin da piccoli.
    La coniglia sta libera solo quando siamo in casa, in quanto abbiamo delle scale pericolose e, durante i vari inseguimenti del gatto, rischia sempre di cadere giù.
    Non hanno avuto nessun problema di convivenza se non dopo la sterilizzazione.
    La coniglia ha fatto capire chi comanda in casa e ogni tanto attacca il micio e lui scappa terrorizzato. E’ oltretutto molto gelosa, così come il micio.
    Tra un mese arriverà una nuova micetta di due mesi, come dobbiamo comportarci?
    Grazie!