Le vaccinazioni

 

Il coniglio è un animale delicato e quando decidi di averne uno devi sapere a cosa vai incontro tu e a cosa può andare incontro lui. Per questo, per il senso di responsabilità che sei tenuta/o a nutrire nei suoi confronti, devi assolutamente vaccinarlo.

Le cose da tenere a mente sono poche:

  • le due malattie contro cui va vaccinato il coniglio sono la mixomatosi e la Malattia Emorragica Virale (MEV) e sono MORTALI;
  • le vaccinazioni SONO DA FARE ASSOLUTAMENTE! Non sai quante persone conosco che mi dicono: “Beh, ma che lo porto a fare dal veterinario? Sta benissimo! Finché sta bene non c’è motivo di farlo visitare. E poi le vaccinazioni costano!”. Certo, è giusto: anche tu aspetti di essere sul punto di morte prima di andare dal dottore, vero? Hai mai sentito l’espressione “purtroppo ormai è troppo tardi”? Credimi: quando si tratta di un coniglio non è mai troppo presto!
  • il veterinario da cui lo farai vaccinare DEVE essere un veterinario esperto in animali esotici (un veterinario generico non va bene, perché non conosce appieno le caratteristiche fisiche e anatomiche del coniglio, che sono diverse da quelle di cani e gatti. Se avessi un problema di cuore ti rivolgeresti a un cardiologo o a un medico generico?);

MIXOMATOSI

La mixomatosi è causata da un poxvirus (virus rivestito da una doppia membrana virale) con parecchi ceppi di virulenza differente.
Portatori e trasmettitori del virus sono gli artropodi, come le zanzare o le pulci, ma anche il contatto diretto può portare alla trasmissione.
La malattia non colpisce solo i conigli selvatici, ma anche quelli domestici. L’incubazione è di 5-15 giorni.

I sintomi: la malattia si manifesta solitamente con sintomi come gonfiore della testa, delle palpebre e della zona genitale, intorno all’ano. Normalmente il coniglio affetto da mixomatosi ha gli occhi arrossati, scolo oculare (congiuntivite, lacrimazione) e febbre e sviluppa anche gonfiori sulle orecchie, al naso e alle zampe che vengono chiamati pseudotumori.
La diagnosi clinico-medica si basa sulle tipiche manifestazioni.
La morte sopraggiunge in pochi giorni nella maggior parte dei casi.

Non esistono trattamenti specifici per la mixomatosi. Per questo PREVENIRE E’ ASSAI MEGLIO CHE CURARE.
Negli animali da compagnia o in quelli colpiti dalla malattia cronica (per cui il tasso di mortalità è inferiore al 50%), è opportuno iniziare un trattamento di supporto e la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro, per evitare le complicazioni causate dalle infezioni secondarie (pasteurella m., polmoniti, ascessi).

Ricorda che i conigli malati di mixomatosi o MEV, per legge, devono essere denunciati per essere soppressi. Negli allevamenti, se un coniglio è infetto, viene solitamente soppresso tutto il gruppo, per l’altissima contagiosità del virus.

La prima vaccinazione contro la Mixomatosi puoi farla già dai 60 giorni di vita del coniglio e va ripetuta per tutta la vita dell’animale, normalmente due volte all’anno.

Se vivi in campagna o in zone molto popolate dalle zanzare è meglio che ripeti la vaccinazione contro la mixomatosi anche 3 volte l’anno (ogni 4 mesi).

Il costo di questa vaccinazione si aggira intorno ai 20-30 €, a seconda della regione e del veterinario.

 

MALATTIA EMORRAGICA VIRALE (MEV)

La MEV è una malattia di origine virale scoperta in Cina nel 1984.
Il virus responsabile è un Calicivirus.
La malattia colpisce solo i conigli di età superiore ai 30 giorni, è estremamente contagiosa e per oltre il 50% dei casi porta alla morte.
Il virus penetra per via orale (per via oro-fecale o tramite la respirazione) o per contatto diretto (nell’acqua, nell’aria, nel cibo, sui vestiti, sul fieno, su insetti o altri animali domestici) nell’organismo ospite e, una volta raggiunto l’interno, si replica nel citoplasma delle sue cellule e ne fuoriesce attraverso la lisi della cellula infettata. Il principale bersaglio è il fegato e la conseguenza è un’epatite necrotica, anche se possono esserci lesioni in vari organi con emorragie diffuse.

Il periodo di incubazione è brevissimo (da poche ore a 1-3 giorni). L’unico rimedio è la vaccinazione due volte all’anno, poiché una volta contratta la malattia non esiste cura e l’esito è la morte. Spesso capita che il coniglio venga trovato morto improvvisamente, senza che l’umano si potesse accorgere di eventuali sintomi della malattia.

I conigli colpiti dalla MEV presentano sintomi come depressione, febbre, apatia, letargia, tachipnea (sensibile aumento del ritmo respiratorio), cianosi (colorazione bluastra dovuta proprio alle emorragie interne), contrazioni muscolari e incapacità di coordinamento motorio.

La diagnosi clinica si basa sul riscontro della congestione e dell’emorragia polmonare e della maggior parte degli organi interni, oltreché sul riconoscimento del virus.

Come per la Mixomatosi, puoi vaccinare il coniglio a partire dai 60 giorni di vita e va ripetuta per il resto della vita del coniglio con due richiami all’anno.

Il costo della vaccinazione si aggira intorno ai 20-30€, a seconda delle regioni e del veterinario.

 

LA COMPARSA DI UNA NUOVA MALATTIA: L’RHDV2

Nel 2010 è comparsa in Francia una nuova malattia virale che colpisce i conigli, molto simile alla MEV per quanto riguarda andamento, contagiosità, modo di trasmissione e lesioni, ma causata da un diverso virus: l’RHDV2. In Francia questa nuova malattia ha quasi completamente sostituito la forma classica di MEV sia tra i conigli domestici che selvatici. Nel 2011 la malattia ha raggiunto anche l’Italia, comparendo prima in Veneto e in Sardegna, per poi estendersi progressivamente a diverse regioni del territorio italiano.

Anche se il nuovo virus si comporta in modo abbastanza simile a quello della classica MEV, l’RHDV2 è sufficientemente diverso da rendere poco efficaci i vaccini tradizionali. Per questo in Francia si stanno studiando e sono già disponibili nuovi vaccini, specifici per combattere il nuovo virus, che si spera arriveranno presto anche in Italia.

L’RHDV2 colpisce i conigli di tutte le età, soprattutto dopo i 15 giorni di vita (prima dunque della classica MEV). I conigli non vaccinati presentano una mortalità del 40-90%. I sintomi e il decorso sono affini a quelli della MEV.
Finché non sarà disponibile il nuovo vaccino, l’unico modo per proteggere i conigli da questo nuovo virus è quello di vaccinarli contro la MEV, perché se anche il tradizionale vaccino non è molto efficace, apporta comunque in una piccola percentuale di casi una certa immunità. Anche la lotta agli insetti vettori (mosche e zanzare soprattutto) con repellenti e zanzariere può essere utile.

 

  29 Responses to “Le vaccinazioni”

Comments (29)
  1. Ciao Giorgia, se i rigonfiamenti sotto pelle sono nella stessa zona dell’inoculo del vaccino, potrebbero essere una reazione al vaccino stesso. A volte e in soggetti più fragili o predisposti può capitare. Di solito scompaiono da soli, ma farei comunque visitare la coniglietta al veterinario che l’ha vaccinata per maggiore precauzione.

  2. Ho vaccinato la mia coniglia lunedì
    Oggi mi sono accorta che ha dei rigonfiamenti sotto pelle altezza scapole.
    Lei mangia ma è molto irritabile non si lascia avvicinare
    Mi hanno detto di darle metacam
    Può essere una reazione al vaccino?

  3. Ciao Valerio, una precisazione (per l’ennesima volta): non sono veterinaria, ma operatrice esperta nell’etologia delle relazioni con gli animali.
    Non posso pertanto emettere diagnosi o pareri medico veterinari.
    Tuttavia posso rispondere alla tua domanda: i virus si trasmettono comunque, ma un animale vaccinato può sviluppare immunità totale nei confronti di quel virus e non ammalarsi, oppure subire comunque gli effetti del virus, ma solitamente in forme più lievi. Ricordiamoci sempre però che i vaccini non sono efficaci al 100% dal momento dell’inoculo, ma occorre un periodo di circa 7 giorni perché l’animale sia pienamente coperto dal punto di vista vaccinale. E possono sussistere delle circostanze particolari e specifiche per cui l’animale potrebbe non rispondere positivamente o completamente al vaccino ed essere comunque esposto.

  4. Salve dottore ma un coniglio malato puo trasmettere il virus ad un coniglio vaccinato?

  5. Ciao Alessandra, premesso che a 35 giorni non dovresti avere in casa il coniglietto, perché i conigli dovrebbero restare con la mamma e i fratelli fino almeno ai 60 giorni di età, io non lo terrei a contatto con il cane.
    Non so come gestisci il cane, se esce in passeggiata, o anche solo in giardino o in balcone, cosa che esporrebbe ad alcuni rischi anche il coniglietto, ma in ogni caso, il coniglio ora è davvero troppo piccolo per avere contatti con il cane.
    Aspetterei come minimo un altro mese, se non due o tre per far acquisire al coniglio maggiore sicurezza e fiducia in se stesso e nell’ambiente e soprattutto per far prendere coscienza al coniglio di essere un coniglio, cosa già difficile di per sé, dato che non ha come riferimento i propri simili in una fase dello sviluppo ancora delicata.
    Puoi optare per incontri molto brevi e sempre con la vigile e consapevole presenza di un umano adulto, ma non li lascerei gestire la relazione da soli, ancora per parecchio tempo.

  6. Ciao, ho un coniglio nano di 35 giorni. Devo aspettare i 2 mesi per i vaccini. Nel frattempo può stare a contatto con un cane che è sano ma non ha mai fatto nessun vaccino?
    Alessandra

  7. Salve, io ho un coniglio nano femmina di un anno. Purtroppo, dopo quasi un mese che l’abbiamo comprato, io e i miei genitori siamo dovuti partire, lasciandola dai miei zii dove si era nascosta per 24h. Forse questa cosa le ha causato molto spavento perché la coniglia ora è molto paurosa, non si fa toccare quasi mai, scappa sempre e ora che abbiamo portato in casa un cagnolino, gli salta addosso colpendolo. Purtroppo non l’abbiamo vaccinato ancora e infatti vorremmo farlo il prima possibile, pero ho letto che dovremmo anche sterilizzarla. Secondo lei questo aiuterebbe la coniglia a tranquilizzarsi e ad abituarsi di più con noi?

  8. Cara Francesca, il medico da cui hai portato il tuo coniglio è esperto in animali esotici?
    Dalla tua descrizione sembrerebbe trattarsi di rogna sarcoptica, una patologia non tanto infrequente nel coniglio, ma che merita le dovute attenzioni perché difficile da curare e una delle poche contagiose per l’uomo.
    Si cura con una terapia specifica e bisogna disinfettare tutto ciò con cui è entrato in contatto il coniglio, se si tratta di quella. E sarebbe utile utilizzare dei guanti protettivi quando lo si medica e lo si tocca per evitare il contagio. Non sono veterinaria e non posso fare diagnosi né suggerire eventuali terapie, soprattutto non potendo nemmeno vedere l’animale. Consiglio di contattare un buon veterinario esperto in animali esotici. Trovi una lista abbastanza accurata a questa pagina: http://www.lavocedeiconigli.it/veterinari-italia.htm

  9. Ciao ho un coniglio ariete che ha circa un anno purtroppo ha delle croste sul muso intorno al naso e alla bocca come se fossero degli herpes.L’ho portato dal veterinario e mi ha dato una cura a base di antibiotico per via endovenosa e sembrava fosse guarito invece a distanza di una settimana si sono riformate,oggi chiaramente sono ritornata per farlo rivedere visto che non abbiamo risolto il problema e mi ha dato un altro antibiotico per via orale che tra l’altro ho letto che è per gatti,ma non ne sono molto convinta perché la dott.sa sembrerebbe che va a tentativi.
    Se puoi darmi un tuo parere.Grazie

  10. Sì, Mimmo. Ora che è uscito il vaccino per la Mev 2, potrebbero essere anche 3 le volte; dipende da che tipo di vaccino somministra il veterinario, semestrale o annuale… In questo senso, ti prego di informarti bene su quali sono le tipologie di vaccino disponibili e a cosa vai incontro nella scelta di comibinazione NOBIVAC/IZOVAC/CUNIVAC/ERAVAC/FILAVAC.
    Chi ti dice che non è importante vaccinare non sa un bel niente di conigli.

  11. Ma quindi il coniglietto nano deve essere vaccinato due volte l’anno e anche se mi dicono che non e importante

  12. Cara Rosa Maria, ci sono delle zoonosi che il coniglio può trasmettere all’uomo soprattutto a livello dermatologico, come alcuni funghi, parassiti e nei casi più ostici anche la rogna. E’ fondamentale tenere sotto controllo l’igiene e la salute del coniglio, con i normali controlli veterinari ogni 3 mesi e con la pulizia e il monitoraggio normale quotidiano. Se il coniglio è sano, non può trasmettere nulla all’uomo.

  13. Il coniglio può trasmetterci delle infezioni a livello di epidermide

  14. I morsi dei conigli possono essere più o meno pericolosi a seconda della forza e delle intenzioni con cui li danno.
    Anche l’età della bambina può essere determinante, perché se è molto piccola e ha dita piccole può rischiare che un morso profondo provochi anhe qualche danno a livello di nervi.
    Come trasmissione di malattie o cose simili invece non deve preoccuparsi. Per questo non c’è pericolo.
    Se il coniglietto è mordace può darsi che sia stato infastidito e si sia difeso o fatto sentire oppure può essere semplicemente sotto stress ormonale. Consiglio una visita da un veterinario esperto in animali esotici, sia per un check up generale dello stato di salute del coniglio, sia per i vaccini, sia per discutere della sterilizzazione.

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