Ci risiamo: le cattive notizie non finiscono mai! Come la cattiva educazione…
Qualche sera fa, esco a cena per festeggiare il ritrovamento di un coniglietto che era scappato di casa.
Mi ritrovo con la mia socia e amica, la padrona del coniglio, una sua amica e l’angelo che ha tratto in salvo e ospitato il coniglietto per diversi giorni fino alla restituzione alla legittima proprietaria.
Serata piacevolissima, fino a quando ascolto il racconto della salvatrice del peloso, che riguarda un cane e la sua sorte: tipica situazione che porta l’animale dalla padella alla brace (per fortuna non nel senso letterale).
Il cane viene accolto da una famiglia. Non si sa perché, non si sa per come, tempo qualche settimana, la famiglia non lo vuole più. Un’altra famiglia lo prende con sé. Il cane si dimostra aggressivo (non si conoscono i suoi trascorsi), abbaia in continuazione, viene tenuto in giardino legato a una catena con ciotole di cibo e acqua distanti che quasi fa fatica ad arrivarci a causa della catena (chissà come mai non la smette di abbaiare ed è aggressivo?!).
I vicini cominciano a lamentarsi e la nostra amica comincia a sentire voci e frasi del tipo: “se non lo fanno smettere, un giorno o l’altro lo faccio fuori!“, “se non gli insegnano a comportarsi, gli butto in giardino qualche polpetta avvelenata“, “dovrebbero darlo via perché non se ne può più! Non siamo più in pace!“.
Non potendo fare un processo alle intenzioni, la nostra amica, di animo gentile, cuore grande e soprattutto tanto buon senso, pensa che sia una buona idea far due chiacchiere coi proprietari del cane.
Va da loro, gli spiega la situazione e spera che con intelligenza possano trovare una soluzione per il cane, prima che qualcuno glielo faccia sparire.
I padroni si dimostrano ragionevoli e disponibili. Dal giorno successivo e per alcuni giorni, il cane non si sente più. Nessun abbaio, la catena sciolta in giardino, le ciotole… sparite. Anche il cane è sparito.
La nostra amica allora si chiede cosa possa essere cambiato e dove sia finito il cane e scopre che è stato rinchiuso in garage e non viene più fatto uscire.
Il vicinato sarà pure contento, ma il cane è praticamente in prigione sottoterra.
Per amore del peloso a 4 zampe, la nostra amica fa una proposta ai proprietari del cane: dice loro che una ragazza che conosce (che lavora in una struttura che accoglie cani abbandonati) è disposta a prenderlo, se per loro va bene, perché non è appropriato per lui restare in garage.
Risposta dei proprietari: “Fantastico! Che venga subito, perché noi non sappiamo più come gestirlo e, o troviamo qualcuno che lo voglia, o gli tiriamo una bella schioppettata!“. ![]()
La ragazza viene a prendere il cane e da lì comincia per lui lo “sballottamento”: viene affidato ad altre tre famiglie che lo tengono per qualche settimana o qualche mese e poi lo riportano indietro perché è ingestibile, aggressivo, con un sacco di problemi comportamentali.
Ad oggi, il cane è ancora in cerca di una sistemazione stabile e duratura.
Perché ti ho raccontato questo aneddoto?
Perché non è diverso da quel che accade ai conigli, ogni santo giorno, con la differenza che loro dalla padella alla brace ci finiscono sul serio!
Una persona, proprio in questi giorni, mi ha scritto con dispiacere che i genitori, arrabbiati perché il coniglio fa pipi e palline fuori dalla gabbia, hanno stabilito che il peloso deve stare chiuso in gabbia. Pur di non rinchiuderlo, questa persona decide di darlo a qualche associazione o a qualche altra famiglia che si prenda cura di lui.
Il coniglio non è sterilizzato, ma la sterilizzazione non è contemplata tra le soluzioni possibili, per “questioni di principio“. Tanto meglio disfarsene, risparmiare i soldi ed eventualmente prenderne un altro, nella speranza che si comporti bene, no?
Altro caso che mi è capitato di recente: appartamento di media grandezza in città. Famiglia composta da mamma, papà, due figli (situazione mediamente diffusa) e una coniglia femmina. I genitori lavorano da mattina a sera; i figli vanno a scuola al mattino e sono a casa il pomeriggio. Mi contatta la madre, disperata, perché i figli, tornati da scuola, riscaldano qualcosa nel microonde, fanno i compiti, studiacchiano e poi si perdono nelle navigazioni su Facebook.
La coniglia sta chiusa in gabbia al mattino, perché in casa non c’è nessuno, e viene lasciata libera il pomeriggio, quando i ragazzi sono a casa e possono “vigilare su ciò che fa”.
La famiglia non si capacita del perché, pur passando tanto tempo in libertà, la coniglietta rosicchi di tutto, dai cavi elettrici, ai mobili, ai vestiti e alle scarpe.
Impossibile continuare così! Soluzione: “Dobbiamo dare via la coniglietta. E non sai con quale dispiacere, perché è proprio una di famiglia!” ![]()
Giusto per finire (in questa occasione, ma non credere che non avrei una valanga di altri casi), immagina una grande famiglia che vive in campagna. I nonni regalano un coniglio al nipote. Spazi ampi, recinto coperto e dotato di ogni confort lapino. Di giorno il coniglio sta nel suo recinto con i suoi giochi e passatempi e di notte si trasforma in criminale e vandalo: scava una bellissima buca (si diverte un sacco a farlo!) e, saltellando, giunge all’orto coltivato dove trova zucche, finocchi, insalatine, cavoli e broccoli, spinaci e altre verdure. Quando il nonno se ne accorge, lo sgrida e ricopre la buca.
Il coniglio però non è mica scemo (sono gli umani che li sottovalutano!): qualche notte dopo, scava un’altra bella buca (in un punto diverso dal primo per giunta!) e ritorna a far visita all’orticello 😉
Il nonno se ne accorge e comunica al nipote e ai suoi genitori che se succede un’altra volta lo fa in padella!
Per carità! Il recinto viene interrato, le buche coperte di nuovo e figuriamoci se può succedere qualcosa. Per giorni e giorni non succede nulla infatti, ma una notte, il nostro amico, che ha tempo da spendere, inventiva da incanalare e dentoni possenti, attacca la rete del recinto, apre un bel buco e si dirige all’orto.
…Ti basti sapere che il nonno è stato di parola.
Momento (di sfogo) di riflessione personale:
Com’è possibile che sia così facile decidere di prendere un animale in casa ed altrettanto facile disfarsene (in un modo o in un altro)?
Perché alcune persone hanno completamente perso il buon senso, la responsabilità per la vita?
Nel 95% dei casi, queste persone hanno figli e/o nipoti. Cosa potranno mai insegnare alle generazioni che stanno crescendo e allevando? Che tipo di uomini e di donne diventeranno i loro figli?
Perché i genitori che mi scrivono rammaricati, costernati o addirittura afflitti per la decisione di dover dare il proprio coniglio a qualcun altro perché non sanno come gestire i suoi guai non si chiedono cosa potrebbero fare loro per il coniglio, per farlo stare meglio, per offrirgli maggiore benessere, che con ogni probabilità risolverebbe buona parte dei problemi comportamentali (se non tutti)?
Perché quegli stessi genitori che con tanta faciloneria e tanta superficialità si disfano dei conigli “cattivi“, non fanno altrettanto con i propri figli “cattivi”?
Perché quelle persone hanno dei figli che non sanno come gestire, che rispondono male, si comportano male, sono maleducati e dispettosi, scontrosi e supponenti, arroganti e sempre arrabbiati e non le sfiora nemmeno il pensiero di cambiare la serratura di casa, lasciarli fuori o affidarli a qualche assistente sociale o a qualche altra famiglia?
Lo so, lo so, l’ho detto poc’anzi: si tratta per lo più di uno sfogo, di una provocazione. Metto le mani avanti, prima che qualcuno gridi all’eresia, alla blasfemia, perché non si può mica paragonare la vita animale alla vita umana!
Ma non ho finito con queste mie provocazioni e la prossima volta sarò ancora più indisponente e sacrilega!
Fammi sapere cosa ne pensi di queste mie riflessioni, lascia pure un commento qua sotto oppure scrivimi una mail.
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Alla prossima eresia 😉

Grazie Stefania, mi dispiace molto per i cani che stanno per nascere al tuo vicino di casa, perché l’aria che respireranno non è certo di maturità e sensibilità. Al contrario sono contenta per ciò che hai raccontato sui tuoi animali 😉 Un abbraccio a tutti 😀
Che tristezza… non ho parole! Mi chiedo solo quanto siano capaci di amare e di amore certe persone.. Ancor più, mi sconforta sapere che sono genitori.. inadeguati alla,,vita!
sob.
Per favore, Romy.. facci vedere solo il bello della vita .. anche grazie ai ns. piccoli amici,,
Si anche io non capisco come fanno la gente a ragionare cosi!anche io ho avuto problemi con il cane percheera giastata abbandonata o persa perche faceva tanti danni ,ma anchese tutti dicavo dallo via portalo al canile ammazzatelo e buttatelo nel bosco ecc e il mio compagno ci e mancato poco che lo faceva sul serio…di lui ha paura di me no ,va in crisi appena mi vede tornare ha paura di perdermi quando han problemi comportamentali molte volte e perche sono stati trascurati e han solo bisogno di molta compagnia e coccole ,la mia coniglia aveva iniziato a fare una buca in giardino ma il mio compagno la guardava interessato a a noi non dava fastidio anzi!era bello vederla scavare in modo cosi intelligente nell orto!diceva guarda come e ‘ intelligente!mangia i fagiolini le foglie ,i cavoli ma senza rovinare nulla ,tocca poco l ‘orto e si nasconde li e si fa la toeletta ,noi la controlliamo sempre ci siamo sempre anche noi e non fa danno, in quanto la buca l ‘anno dopo non so perche’ non l’ ha piu’ fatta ,solo il primo anno ,sara’ per curiosita’ lei puo permettersi tutto la coniglia e’ la reginetta di casa!ma non fa quasi danni ne nell ‘orto ne in casa,anche perche comunque noi la amiamo e la abbiamo amata e coccolata e le mie amiche dicono quando vedono che abbandonano gli animali o li uccidono ,ma si buttassero loro nel bosco o lasciassero in giro i loro figli solo perche’ non obbediscono o che , o uccidessero le persone invece che fare cosi’ con gli animali!certo!gli animali sono oggetti per loro!ma come si fa a trattarli come oggetti?poi anche se stai male o sei giu’ sono proprio loro a tirarti su e a consolarti !piu dei figli!e lo dicono in tanti sono meglio delle persone!sanno amare incondizionatamente e infinitamente ,lo vedono quando sei giu di morale e triste l ho visto sia nel cane che nel coniglio la heléne poi e’ psicologa!troppo belli gli animali sopratutto i CONIGLI!
Ciao Romy, anche io la penso come te, quando si prende un animale anche se ti procura qualche guaio, devi assumerti la responsabilità di portare avanti nel migliore modo la sua vita, dandogli tutto l’amore e la comprensione per quei “problemi” che ti può procurare; il coniglio è un animaletto roditore si sa, io per esempio quando l’ho preso non mi ero informata abbastanza sui problemi che poteva procurarmi, rosicchiando in giro, ma una volta portato a casa ho cercato di rimediare a quei problemi seguendo i consigli sui vari siti per niglietti; e per nulla al mondo avrei potuto darlo indietro, già mi ero affezionata a lui e lui a me anche se ha un caratterino!!!!!!! Conosco persone che prendono un animale e appena questo gli procura un problema lo danno via, NO non si può fare così, anche LORO ricordiamoci sono esseri viventi, con un cuore e una sensibilità, LORO dipendono da noi, non hanno nessuna colpa se nel loro istinto c’è quello di abbaiare, grattare, rosicchiare ed altro, siamo noi che ci riteniamo più intelligenti che dobbiamo supperire a questi problemi, prenderci cura di loro al meglio delle nostre possibilità e amarli,una volta che sono entrati a fare parte della nostra famiglia.. Io la penso così,ed ho anche un cagnolino e tutte e due sono trattati con amore e rispetto assolvendo a tutte le loro esigenze di vita giornaliera, di salute, di gioco e altro, di tutto ciò che a loro è necessario insomma, e così sarà fino all’ultimo giorno della loro vita. Chiedo a tutti di apprezzare l’affetto che gli animali sanno dare a noi umani, di non abbandonarli alla prima difficoltà verrete ripagati con un amore infinito, pensateci prima di prendere qualsiasi creatura vivente, perchè è un impegno che prendete con il Creato di cui anche loro fanno parte, perciò se non siete disposti a fare qualche sacrificio, lasciateli stare dove sono, sarà meglio per voi e soprattutto per Loro. Un caro saluto e un bacio a tutti . Rosilvia
Io avuto il mio caro coniglietto all’età di 10 anni e sta con me da ben 6 anni! (ora ne ha 10 il vecchietto! XD) E ogni giorno ne sento di tutti i colori su quei poveri animali… E anche io mi chiedo come mai nessuno si voglia veramente prendere cura!
Un giorno era in Puglia, dal mio raga. Siamo andati in una casa in campagna di amici suoi ed è lì ke ho visto per la prima volta la mia Pallina, nn era sl, ma kn il fratellino/sorellina, purtroppo nn lo so xkè nn gli avevano fatto neanke la visita di controllo. Fatto sta che stavano entrambi in questa stanza polverosa, con sacchi dell’immondizia, dove i 2 coniglietti si nascondevano dagli umani. Da sempre il mio sogno era quello di avere un coniglietto nano. Il mio amore per loro è nato quando ero piccola e andai a trovare mia zia..all’epoca si sapeva poco e niente su km tenerli e mia zia lo teneva sempre in gabbia, fuori al balcone. Sl quando andavo a trovarlo io il coniglietto usciva e mi ricordo ke me lo tenevo in braccio tt il tempo ad accarezzarlo, e lui giorno dopo giorno diventava sempre più affettuoso (la prima volta mi defecò addosso)… Comunque tornando alla storia. Ho preso entrambi i coniglietti spaventati in braccio e a turno li accarezzavo, spinta dal desiderio di possederne uno ( se fosse stato x me li avrei presi entrambi, ma ero appena riuscita a convincere i miei a prenderne uno, figuriamoci due! ). Quando ho detto agli amici del mio raga ke ne volevo uno, nessuno di loro ha obbiettato, anzi mi hanno detto ke loro cercavano proprio qualcuno ke se ne prendesse cura e ke se nn fosse stato così li avrebbero abbandonati in campagna!!!! Io ho preso la coniglietta ke poi sarebbe divenuta la mia Pallina, mentre l’altro coniglietto nn ha trovato nessuno ke se ne volesse prendere cura e così ho saputo dopo dal mio raga (abbiamo una storia a distanza) ke il coniglietto era stato davvero abbandonato in campagna 🙁 . Dopo pochi giorni gli stessi amici chiesero al mio raga se ero interessata a prendere 20 cuccioli di conigli!!! sn rimasta sconvolta!!! ma ke si prendevano a fare una cucciolata intera, se poi nn potevano prendersene cura????inutile dirvi ke kn queste persone nn ho più rapporti!
cara Romy, condivido in pieno quello che dici. soprattutto su ciò che i genitori insegnano ai figli, e purtroppo a scuola (sono un’insegnante) ne vediamo tutti i giorni le conseguenze……
io personalmente ho un coniglietto Milù che per me è un figlio, ha sempre visssuto libero per casa dal primo giorno, non ha mai visto una gabbia e non ha mai rosicchiato nulla, tranne qualche libro o quotidiano (ama la cultura, al contrario dei miei alunni!! ahahah) ho anche 4 cagnolini che ho salvato dalla strada e non nascondo che è un impegno non indifferente portarli fuori, curarli, sfamarli (economicamente intendo) eppure lo faccio con il cuore perchè l’amore che gli animali sanno darti, non lo danno gli uomini. tutti i giorni li metto in macchina , che ormai sembra un furgone, e li porto fuori città per farli correre liberamente nei campi. E’ la cosa più bella per me vedere i miei cagnolini correre e giocare felici, mai e poi mai rinuncerei a loro.
pensa che un vicino di casa, proprietario di un dalmata in attesa di cuccioli, ha avuto il coraggio di dirmi, cito testualmente:”dai via quei cani brutti che ti regalo due dei miei cuccioli appena nascono” . i miei cani non sono brutti, sono meticci, super intelligenti e affettuosissimissimissimi!!! quindi anche chi possiede un animale non è sempre ok………purtroppo…
tanti cari in bocca al lupo e non ti scoraggiare
stefania Milù e i cucciolini!!!
Non ho parole…ci vuole una grande maturità,pazienza e apertura di cuore per accogliere eun coniglio,essere consapevoli che entra a far parte della famiglia enon lo si può fare con superficialità…io ho conigli da 22 anni e credo che quello che ricevo e ho ricevuto da loro è molto più di quello che do e non rinuncerei mai al mio coniglio per tutto l’oro del mondo!e la mia casa è a misura di coniglio..mio marito a volte si lamenta ma lo fa pro forma,infatti anche lui non potrebbe vivere senza conigli!
Grazie Serena per aver condiviso questa tua esperienza. Anche mia madre ha sempre detto di no alla presenza di un animale domestico, fino a che non è stata assolutamente certa che potessi occuparmene da sola. Gli animali sono una benedizione per chi li ama e li apprezza, ma come dici giustamente tu: occorre tantissimo impegno per comunicare con loro ed entrare in relazione. Ogni sforzo vale la pena, però!
la penso esattamente come te Romy e ne approfitto per ribadire quanto io sia disgustata da questa gente vigliacca,infame e schifosa.
Un particolare Vaffanculo (con il cuore) a tutti quelli che si giustificano dicendo che la vita animale non si può paragonare alla vita umana, tutte scemenze che escono dalle bocche di persone insensibili e ignoranti.
NOI CHE AMIAMO LA VITA DEGLI ANIMALI QUANTO QUELLA UMANA SIAMO STANCHI DI AVERE A CHE FARE CON GENTE INUTILE , MALVAGIA E SUPERFICIALE CHE INTERAGISCE CON LORO CONSIDERANDOLI GIOCHI, CIBO O FONTI DI GUADAGNO; SENZA RISPETTARLI COME MERITEREBBERO.
Non ho avuto un animale domestico fino a 25 anni: per tutto quel lungo tempo l’ho considerato molto ingiusto. Infatti prima della mia nascita sapevo benissimo che in famiglia c’erano stati cani, gatti, persino colombi. Mia madre ne aveva sempre avuti, sin da bambina, io mai: perchè?! La cosa mi faceva giustamente arrabbiare e non comprendevo la sobria semplicità e serietà della risposta: non saresti in grado di prendertene cura. Naturalmente era vero e a differenza di mia madre io non sono cresciuta in una famiglia patriarcale nella quale zie, nonni e cugini fossero sempre a disposizione. Mia madre lavorava tutto il giorno, l’idea di tornare a casa e dover anche pulire e portare fuori il cane (oltre a tutto il resto) non la allettava perciò la risposta era no. E’ stata no per così tanto tempo che alla fine (verso i 17/18 anni) ho smesso di chiederlo. Ormai pensavo di essere abbastanza grande. Oggi so che mi sbagliavo: comprendere le esigenze di un essere così diverso da noi, che non può parlare, non è affatto semplice, è un po’ come cercare di comprendere le esigenze di un neonato. Sono aliene alle nostre, entrambe, e richiedono uno sforzo non indifferente di comprensione, pazienza e dedizione: ci sarei riuscita da adolescente o sarei stata troppo instabile, troppo presa dai miei problemi e avrei rischiato di trascurarla? Mi dispiace ammetterlo ma è così. A 25 anni finalmente ho ottenuto il consenso ad avere il mio primo animale domestico, non prima che mi avessero chiesto se avevo ben chiaro che responsabilità avrebbe comportato e che era “per la vita”. Ce l’avevo e l’avventura è cominciata: non priva di momenti difficili (tipico caso di coniglio dal carattere difficile, non ingestibile certo, ma tutto l’opposto di quello che mi aspettavo) ma anche di grandissima, impagabile felicità. Perchè vi racconto la mia storia: perchè penso che esemplifichi bene quello che dovrebbe essere il ruolo di un genitore, più che di un proprietario. Tu ti chiedi perchè chi ha un figlio “ingestibile” non lo sbatte fuori? Io vado oltre e dico che forse ci dovrebbe pensare: perchè vorrebbe pur sempre dire che si dà da fare per risolvere, cercare soluzioni “fare” anche a costo di rendersi sgradito, odiato. Invece vedo sempre più genitori che vogliono solo “piacere” ai figli e non si preoccupano affatto di educarli, di “fare” il loro bene. Persone tanto superficiali non sono buoni proprietari di animali e con ogni probabilità non lo saranno neanche i loro i figli. Non sono neppure buoni genitori o buoni cittadini. Che fare? Non saprei ma certo più gente ci riflette meglio è.
Grazie, grazie, grazie! Il tuo commento, con il riferimento al Piccolo Principe mi è piaciuto tantissimo. Il Piccolo Principe è sempre dispensatore di grandi saggezze e mi hai dato lo spunto per un’altro post… ^_^
Penso che ogni rapporto di relazione, a qualunque genere si appartenga, abbia necessità di essere coltivato e costruito. Purtroppo noi umani non siamo in grado di fare un passo in più, cioè avere l’apertura di mente e di cuore, per capire che ogni essere vivente va rispettato per la propria diversità. La “naturale” (?) superbia degli esseri umani li fa credere di essere superiori agli esseri più indifesi, e di poter disporre a piacimento della loro esistenza. Questo è infinitamente triste, penso sia giusto avere il diritto di dissentire, anche in termini perentori. Io dico sempre che ad ognuno di noi può capitare di essere indifeso e fragile, se in quelle circostanze ci dovesse capitare di incontrare un umano di quella genia sarebbe davvero un guaio. Qualche giorno fa la mia casa è stata svaligiata, è brutto si’, ma si tratta di cose, la mia preoccupazione più grande (tra i sorrisetti di compatimento degli astanti) è stato che il niglietto , solo mentre accadeva il fatto, fosse illeso. Se gli fosse accaduto qualcosa non me lo sarei perdonato; un po’ come il Piccolo Principe che era responsabile della sua rosa, io sono responsabile della vita del mio Peter, come di ogni creatura che è più debole e indifesa di me’.
No comment senò poi siamo in due a dire eresie ripeto se non siete sicuri gli animali lasciateli dove li vedete.
Io non ti do dell’eretica perchè penso sia giusto prima di prendere un animale domestico valutare se si è in grado di gestirlo e accudirlo e non come fa comodo a noi ma come fa bene a lui. il fatto che ci sia gente che faccia differenze tra animali e esseri umani mi dà la nausea : è solo una scusa per non fronteggiare le responsabilità assunte quando queste sono scomode!!!
la mia vita famigliare è molto piena ma non per questo il mio coniglietto non ha la sua dose di coccole, di gioco … tutti i giorni!!!! stanchi o non!!! lui addiritura a una stanza completamente a sua disposizione e quando la sera siamo tutti insieme lui sta con noi viene a farsi coccolare, viene a richiedere di giocare!!! è trppo facile prendere un animale perchè ci fa tenerezza e poi nel momento in cui ci chiede impegno, come un sacco di altre cose nella vita, lo diamo via!!!!
Per questo ti do completamente ragione !!! hai tutto il mio sostegno!!!