Di recente ho partecipato a una festa di compleanno per bambini.
L’atmosfera era festosa, i bimbi entusiasti. Si è potuta svolgere all’aperto, anche se il sole ha stentato a bucare le nubi e sul finire dei festeggiamenti hanno anche cominciato a cadere alcuni enormi goccioloni che poi si sono trasformati in un vero e proprio diluvio, ma il grosso della festa è stato davvero ben organizzato e piacevole.
Come sorpresa per il festeggiato e per la gioia di grandi e piccini era stato ingaggiato un mago molto simpatico e molto abile che ha intrattenuto tutti con grasse risate e magiche illusioni.
Anche io mi sono lasciata prendere dall’entusiasmo e dal divertimento, fino a quando mi sono fermata un secondo a riflettere e mi è sorta una domanda preoccupante:
Tirerà fuori un coniglio per le orecchie dal suo cilindro?
Giochi di carte, fazzoletti colorati che si trasformavano in ombrelli, buste variopinte che sembravano vuote, ma da cui il mago estraeva un mucchio di cose…
Poi… rullo di tamburi … il numero della colomba!
Una splendida colomba bianca è apparsa dal nulla. Era così docile e ben addestrata!
Giocava e si divertiva a passargli di dito in dito e di mano in mano.
Una bella colombina tutta candida.
Il pubblico è rimasto a bocca aperta naturalmente!
Superato lo stupore però, si faceva più pressante in me la preoccupazione del classico numero del coniglietto che sbuca dal cilindro e non ci è voluto molto perché questo pensiero si trasformasse in realtà, anche se il cilindro non c’era stavolta.
Il mago, abile e divertente prestigiatore, tra un siparietto e un giochino, una risata e un po’ di suspance, ha fatto comparire un dolcissimo coniglietto.
Era così piccolo!! Io, con la mia sciocca sensibilità e il mio smisurato amore per queste creature, mi sono emozionata subito, facendo anche una figura un po’ barbina con i bambini che invece ridevano e si divertivano e non capivano il mio stato emotivo.
Quel coniglietto, credimi, era sì e no di 50 giorni. Minuscolo, bianco come la neve, due occhioni azzurrissimi e due orecchiette microscopiche e pelosette che spuntavano sulla testolina.
Dopo di lui ne sono spuntati altri due, belli grossi. Due splendidi esemplari color caffè-latte, con le zampe a calzino, color marrone scuro e due orecchione lunghe anch’esse marroni.
Insomma, non voglio farti tutto il resoconto dei trucchi e delle magie, dei giochi e delle illusioni che sono stati presentati, ma solo farti riflettere su quante realtà esistono a cui normalmente non pensi.
Io confesso che non mi sveglio tutti i giorni pensando che tra i coniglietti che incontrano una triste sorte ci sono anche quelli utilizzati dai maghi nei loro spettacoli. Mi viene più facile pensare ai coniglietti che vengono abbandonati da padroni screanzati, o, se proprio proprio, a quelli nei circhi.
Forse spero sempre in cuor mio che un mago, in quanto singolo individuo, tenga di più agli animali che lavorano con lui, di quanto non facciano certi bifolchi nei circhi.
In verità, quel mago durante lo spettacolo ha trattato colombe e conigli nel migliore dei modi, con rispetto e delicatezza, ma quel che ho scoperto dopo mi ha ferita: al termine dello spettacolo gli ho chiesto dove avesse preso i conigli e mi ha raccontato di averli acquistati in quei mercati agricoli che si svolgono periodicamente in certe città, di averli portati a casa con sé e di aver cominciato a farsi accompagnare da loro nei suoi spettacoli di magia.
Fin qui, poco male. Potevo aspettarmi che li adottasse?
Continuando nel dialogo però ho anche scoperto che dopo qualche tempo che stanno con lui, quando diventano più grandi e meno collaborativi (perché sviluppano una loro propria personalità), li regala ai bimbi a fine spettacolo, per sostituirli con altri più piccini e meglio disposti al divertimento e allo stress.
Ma come li addestra ai trucchi e alle magie?
– Ho chiesto io.
Eh… mica li addestro! Non ho mica il tempo. Ne porto uno o due di scorta, così se uno non ha voglia di collaborare, ho quello di riserva. E’ già tanto che li mantengo!
– la sua risposta, ridacchiando.
Rattristata, in un attimo di isolamento, mentre tutti festeggiavano con torte e pasticcini e scartavano i regali di compleanno, mi sono azzardata a carpire una fotografia di come quegli animali vengono tenuti e voglio mostrartela qui.
Ecco i due grossi coniglioni (dolcissimi e bellissimi) stipati in un minuscolo spazio, che condividono la medesima gabbia con due colombe. Hanno più spazio le colombine dei conigli! Non riescono nemmeno a muoversi e girarsi, poveri cari.
E qui, invece, i due giovanissimi coniglietti nani che si fanno forza e coraggio insieme nello stesso trasportino:
Inizialmente trovavo geniale e divertente l’idea di animare una festa per bambini con un mago prestigiatore, e ritengo ancora che sia una fantastica idea.
La cosa che mi rattrista è che, a quanto pare, anche una persona che dovrebbe essere sensibile e attenta, in virtù del lavoro che svolge, a contatto con molta gente, con bambini anche piccoli, che ha il nobile scopo di far ridere e divertire e far dimenticare per un attimo gli affanni della vita quotidiana anche agli adulti, in realtà non ha forse tutta questa sensibilità.
Non voglio fare cattiva pubblicità e non dico che quel mago sia una pessima persona, ma sicuramente mi sento di mettere in discussione alcune delle scelte “organizzative e logistiche” che ha fatto quel giorno.
E tu cosa ne pensi?
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Veramente quelle foto sono tristissime non si possono tenere dei coniglietti in quello stato!!!!il mio niglietto è sempre libero per casa o in giardino (tranne d notte che sta in gabbia)!!!!Poverini!!!!
Grazie per il tuo commento Danilo! E in bocca al lupo alla fortunata coniglietta che ti ha incontrato! 😀
Complimenti per il pezzo.
In effetti parecchi conigli vivono in pessime condizioni: quando ho acquistato il mio in un negozio l’ho preso per tenerezza in quanto era stipato fra conigli più grandi e probabilmente non aveva più di 20 giorni. Mi piace pensare che non l’ho acquistato ma l’ho sottratto da un destino atroce. Ora gira felice, ha una gabbia modello villa residenziale e un terrazzo enorme tutto per se’, gira libera per casa e mangia un’alimentazione perfetta data dal veterinario esperto di esotici che l’ha vaccinata. Purtroppo il punto è che troppo spesso gli animali vengono presi per giocattoli o anche peggio come mezzi per far soldi: molto raramente si rispetta la loro indole e la loro natura accogliendoli con affetto per quello che sono e per ciò che danno senza snaturarne l’essenza e rispettando la loro dignità.
Admin grazie per le tue buone parole,ho dato i tyuoi saluti ai miei figliolini batuffolo e bimbaoooò,che hanno gradito,ti dico che loro veramente danno tanto aiuto a noi disabili,ho una tetraparesi spastica ed in 5 anni msarò totalmente paralizzata,ecco che i miei figlioli mi danno coraggio .senno mi sarei già ammazzata,è per loro che vivo,e poi ti dico anìnche loero pregano Allah e lòovedo penso che batuffolo prega tanto per la sua mamma che stia bene perchè ha bisogno di me sempre.asacusa lo sfogo.
Grazie Aicha per il tuo commento e la tua testimonianza. Purtroppo si pensa spesso ai conigli come esseri inutili o incapaci di dare affetto e amore, considerando capaci di questo solo i più “gettonati” cani e gatti, ma i coniglietti sanno dare senza chiedere nulla in cambio come nessun altro, secondo me. Nella pet therapy poi si rivelano spesso ottimi e validi sostegni e aiutanti! Sono molto felice di sapere che anche tu stai provando su te stessa la gioia che i coniglietti possono dare in particolari circostanze come la tua! Ti faccio un enorme in bocca al lupo e mando una coccola ai tuoi cuccioletti pelosi. Smack!
Ciao Romy mi chiamo Ajcha ho 2 bellissimi coniigli,che per me sono com i miei figlioli,e mai li trattomale,o li orendoper le orecchie.Gli animali nei circhi vengono trettati malissimo,botte scosse elettriche se non imparanogli esercizi.E’ una cosa vergognosa ,io sono contraria agli animali nei circhi,stanno bene con le persone che VERAMENTE gli amano,come faccio io con i miei figlilini pelosi ed orecchiueti che per me sono anche pet teraphy,sono invalida e loro mi fanno tanta gioia e li curo sempre io.Mi piac il tuo buon carattere.
Che tristezza,
purtroppo gli animali sono degli esseri indifesi, in balia di persone che non sanno neanche quello che vuol dire amare un animale.
Io non lo prenderei mai una persona che utilizza animali x soldi, ci sono tanti altri modi x far divertire dei bambini. Ecco perchè poi i bambini quando vogliono degli animali pensano che siano un giocattolo, dei veri peluche.
Che dire sono vegetariana da molti anni per cui come vuoi che la pensi sul trattamento di queste povere creature stipate in gabbie soffocanti? L’empatia che provo nei loro confronti mi fa provare uno stato di disagio e se anche se non vorrei, mi fa provare istinti omicidi nei confronti di quelli che cagionano tanto dolore in così piccole creature! Per me non c’è distinzione tra maiali, mucche o quant’altro sono esseri senzienti che andrebbero solo rispettati!Un abbraccio Caterina
Non mangio animali e quando mi si dice che è giusto mangiarli perchè servono per la nostra sopravvivenza mi sembra sempre opportuno ricordare come l’industria della carne (quella di coniglio compresa), sia quella che, a livello di numeri, porta con sè la maggior sofferenza e la maggior crudeltà. Ancor più delle pellicce…perchè la carne la mangiano in tanti, le pellicce le indossano in pochi. C’è da dire che qualcosa di positivo nell’industria della carne alla fine c’è: gli animali negli allevamente muoiono. Credo che per loro questo possa essere considerato il momento migliore della loro “vita”, se così può essere chiamato lo stato in cui sono tenuti fino all’ingresso nel macello. In ogni caso li considero più fortunati rispetto agli animali chiusi in gabbia a vita: coniglio a casa tenuto come soprammobile, coniglio per i test in laboratorio, coniglio nel circo, coniglio per i maghi…proprio come quelli di cui hai parlato in questo post. Qui la sofferenza non finisce mai. Terribili le fotografie…
è di una tristezza incredibile… ma basta girare per un centro commerciale per vedere in quali condizioni vengano tenuti gli animali. avete mai badato a quanto siano giovani i coniglietti venduti? se hanno tre settimane è tanto. e non parlo solo di conigli. avete mai osservato quanti pesci rossi fanno entrare in un acquario minuscolo?
la morale è sempre quella. per diletto o per soldi, gira e rigira ci smena sempre chi non si può difendere!
mamma mia, poveri angioletti… possibile che non si arrivi a capire che sofferenza essere così costipati? speriamo siano in questo stato solo durante il trasporto.. quello che mi preoccupa ancora di più sono quei conigli “regalati” a dei bambini………. chissà poi che fine faranno… e chissà anche tutti quelli che sono venduti nei mercati.. il coniglio è ancora troppo radicatamente considerato un animale da pasto.. che tristezza…. e che dolore.
…beh, non ci sono molte parole per una situazione simile se non di diprezzo, purtroppo la maggio parte di noi esseri umani è caratterizzata da un profondo egoismo che delle volte porta allo sfruttamento degli animali…perchè quello che ci hai descritto non è altro che sfruttamento!
Ovviamente capisco quello che tu puoi aver provato in quei momenti, sarebbe stato lo stesso per me.
alessandra
Capisco che li compri, non mi sorprende. Ma l’idea che abbiano così poco spazio per muoversi, che vengano maneggiati, magari con poca cura, e portati in mezzo al chiasso prodotto da dei bambini piccoli e a questi regalati (futuri abbandoni e incidenti) mi fa decisamente rabbia. Io sono convinta che si possa lavorare con gli animali e che avvicinarli ai bambini, nel modo giusto, possa essere molto utile ma non sopporto l’irresponsabilità e la mancanza di rispetto. Condivido in pieno le tue emozioni.
Ciao Romi
, purtroppo le persone ci si divertono, quindi….finchè ci saranno gli spettatori ci sarà sempre chi farà spettacolo. Si dovrebbe riuscire ad “educare” la gente a non accettare l’esibizione degli animali, perchè, anche quando sembrano trattati bene sono comunque forzati a far cose che non sono nella loro natura.
Ciao Romi
direi che la cosa ha del terribile perché questa persona non si accorge (e questo la dice lunga sul modo di “amare gli animali” di noi uomini) nemmeno di far soffrire terriblmente delle creature e di creagli dei bei traumi per l’avvenire.
Chiara