Ott 092012
 

La perfetta ragione rifugge gli estremi e vuole che uno sia saggio con sobrietà. Molière

Bilancia come simbolo di equilibrioDa che ho memoria cerco di attribuire il giusto peso a emozioni e raziocinio, a sentimenti e obiettività, in modo che la bilancia su cui poggiano sia in perfetto equilibrio. E’ qualcosa di sfiancante, che spesso mina l’equilibrio psichico ed emotivo di una persona (per lo meno il mio); aspirare all’equilibrio e cercare di produrlo e ottenerlo è difficile; cercare di essere sempre giusti, equi e obiettivi è difficile.

In molti mi direbbero: “Chi può dire cosa è giusto e cosa è sbagliato?” oppure “Chi può stabilire cosa è bene e cosa è male in assoluto?”

Ci sono delle correnti di pensiero e filosofiche che si occupano di questi argomenti, come l’etica, ma non ho intenzione di snocciolarti qui una serie di questioni filosofiche.
Voglio invece portare alla tua attenzione solo tre parole che secondo me sono di vitale importanza nella vita in generale e nel rapporto con gli animali (e in particolare i conigli, perché di loro ci occupiamo qui):

RESPONSABILITA’, CONSAPEVOLEZZA, RISPETTO

Spesso mi trovo ad avere a che fare con persone che hanno conigli in casa, che mi raccontano aneddoti e situazioni che per me sono davvero agghiaccianti.

Se è vero che FORSE non esistono il Giusto e lo Sbagliato in assoluto, se è vero che ognuno cresce e alleva il proprio animale pensando di fare il suo bene, se è vero che ciascuno può gestire il proprio animale come meglio crede, è altresì vero, secondo me, che esistono dei limiti e delle regole oggettive di buon senso (o consapevolezza), di responsabilità e di rispetto.

Con questo articolo, mi rivolgo a quelle persone che hanno dimenticato o per qualche motivo non conoscono questi limiti e queste regole.

In particolare, mi rivolgo a coloro che scambiano i propri conigli per bambini, umanizzandoli fino all’esasperazione (dei poveri conigli).
Mi rivolgo a quelle persone che, certe (e cieche) di fare il bene del proprio coniglio, non si rendono conto del male che gli fanno.

Spessissimo io stessa “uso” i bambini come mezzo di confronto, per rispondere alle persone che mi chiedono aiuto e consigli su come si gestisce un coniglio: i conigli sono simili ai bimbi piccoli in molte esigenze e molti atteggiamenti. Hanno bisogno di attenzioni e le cercano mediante le coccole; costruiscono il rapporto con i membri del gruppo di cui fanno parte con specifici atteggiamenti corporei, mediante il cibo, tramite il tempo e le cure che dedichiamo loro; hanno bisogno di una casa sicura, proprio come i bambini.

Però NON SONO bambini! Sono conigli!

L’amore e il rispetto per loro deve essere messo nell’alimentazione che scegliamo per loro, nei medici veterinari cui li affidiamo, nelle cure veterinarie che dobbiamo fornirgli, negli spazi che siamo tenuti a creargli, nel tempo che gli dedichiamo, nelle attività che facciamo insieme a loro.

L’amore e il rispetto si misurano sempre nell’equilibrio, mai negli eccessi, perché si sa: “Il troppo stroppia“, “L’assai basta, il troppo guasta“.

Ecco allora alcune regole oggettive che DOVREBBERO essere rispettate, per garantire il benessere psico-fisico del coniglio, nel rispetto della sua natura, e che ho raggruppato in base alle domande a cui rispondo più spesso o alle situazioni che mi trovo a dover fronteggiare più frequentemente:

1) i conigli DEVONO vivere liberi. Il 100% del loro tempo deve essere trascorso in libertà. Non il 99%, non il 90%, non il 50%. Il 100%.

Questo non significa necessariamente lasciar libero il tuo coniglio di gironzolare in tutta la casa, ma lasciargli uno spazio sufficientemente grande per muoversi fisicamente e interagire con il mondo che lo circonda. Anche l’accesso a una sola zona della casa può essere sufficiente, specie se l’area è ricca di stimoli che arricchiscono la sua quotidianità e la sua vita e accrescono le sue conoscenze del mondo.
Tenere un coniglio in spazi ristretti, senza dargli nemmeno la possibilità di muoversi, per molte ore al giorno, significa trattarlo male; significa privarlo della possibilità di esprimersi liberamente con il corpo, con tutta una serie di conseguenze che ne derivano (problemi comportamentali come rosicchiare le sbarre della gabbia, i mobili, i muri ecc;  aggressività nei confronti di cose e persone; apatia; noia; disturbi dell’alimentazione; problemi fisici, come pododermatiti; eccessiva crescita delle unghie che può portare a graffi autoinflitti, ferite, infezioni ecc; condizioni igieniche carenti, con relativi cattivi odori, dermatiti ecc); significa non rispettarlo.

Inoltre, libertà è anche quella di lasciare al coniglio la possibilità di scelta: è lui a dover scegliere quando e dove sdraiarsi, quando e dove riposarsi, quando e dove giocare, quando e dove rilassarsi, quando e dove correre, senza dover che qualcun altro glieli detti.
Se è costretto in un trasportino o una gabbia troppo piccola è assai difficile che possa scegliere. Perciò ti chiedo: per te stesso/a, quanto conta la libertà? Non credi che anche il tuo coniglio abbia diritto di meritarla?
Naturalmente questo non significa nemmeno diventare schiavi del proprio animale; il rispetto deve esistere da entrambe le parti: si tratta di una coesistenza, una coabitazione, una con-divisione, non un annullamento, un annichilimento, una riduzione al volere altrui.

2) I conigli non hanno voce e per questo non sono animali per tutti.

Il loro costo esiguo, i pregiudizi e le idee culturali che si portano appresso, poiché conosciuti e apprezzati per lo più per le loro carni che per la loro capacità di affezionarsi, di donare amore, di fare compagnia, la risaputa facilità con cui si riproducono e per cui sono quindi facilmente “sostituibili” ne fanno vittime inconsapevoli dell’immaturità e dell’inadeguatezza dell’uomo.

Solo le persone dotate di una certa maturità e sensibilità, capaci di ascoltare ed esercitare il silenzio, dovrebbero scegliere un coniglio come animale da compagnia.

Un cane, se soffre, guaisce; un gatto miagola e i loro guaiti e miagolii di sofferenza sono diversi e distinguibili da quelli di gioia o di rabbia.
Il coniglio, se soffre, lo fa in silenzio, sia nella voce, che negli atteggiamenti.
Un coniglio che salta e corre come un pazzo scatenato, come fosse stato morso da una tarantola, esprime tutta la sua felicità e il suo benessere, ma alla persona che non conosce questo atteggiamento, il suo comportamento sembrerà più un sintomo di convulsioni, di malattia.
Il coniglio che se ne sta silenzioso in un angolo e magari digrigna i denti, con ogni probabilità sta male, ma alla persona inconsapevole potrà sembrare rilassato, annoiato o semplicemente tranquillo.

Per questo occorre puntare sulla consapevolezza, perché da essa si genera la responsabilità (“abilità, capacità di rispondere” alle esigenze) e da lì può nascere il rispetto.

3) Il coniglio in natura è una preda.

Quando viene sollevato dal terreno, di solito è perché un predatore lo ha catturato e vuole mangiarselo, perciò sollevarlo in continuazione, tenerlo con le zampe lontane dal terreno può rappresentare un trauma per lui. Questo, i genitori dovrebbero spiegarlo ai bambini che non lasciano in pace un solo secondo i pelosi di casa e dovrebbero allontanarli, se necessario, perché a volte è proprio la distanza ad avvicinare.

In natura i conigli hanno i loro tempi, perché sono animali PRUDENTI: non possono avventarsi sulle cose, hanno bisogno di valutare i pro e i contro di tutto, di ponderare le situazioni, soppesare i vantaggi e gli svantaggi di ogni cosa, perché il minimo errore di valutazione può costare loro la vita. Per questo bisogna RISPETTARE i loro tempi e mai forzarli a fare qualcosa che non vogliono, vincolandoli ai tempi umani.

I conigli devono poter esplorare il territorio, perché ciò li rende consapevoli dei rischi che possono correre e delle opportunità che possono cogliere.
Però, devono poterlo fare secondo i loro tempi, dettati dalla prudenza.

Ecco perché, quando qualcuno mi chiede come fare per conquistare la fiducia del proprio coniglio io rispondo che il tempo e l’interazione, il rispetto e una “distanza presente” sono le chiavi per conquistare il peloso.

Vivere con un coniglio è estremamente gratificante, ma è anche estremamente difficile, perché richiede pazienza, ascolto, intuito, capacità di immedesimazione in una specie completamente diversa da noi.

Si dice che gli uomini vengano da Marte e le donne da Venere, che le due “specie” siano tanto diverse da essere complementari e dio solo sa se non c’è un uomo o una donna sulla Terra che non abbia mai pensato “Io non lo/la capirò mai!“.

Fiumi di libri sono stati scritti sui motivi per cui uomini e donne sono tanto “distanti” e su come è possibile “avvicinarsi” gli uni agli altri. Le regole sono sempre le stesse però, che si tratti di persone o di conigli (o altre specie): Consapevolezza di ciò che si è e di ciò che l’altro; Responsabilità nei confronti di se stessi e dell’altro e Rispetto reciproco, per poter imparare a comunicare (anche fra specie diverse).

Io qui ho voluto darti la MIA visione del “giusto“, quella che spero sia “la perfetta ragione che rifugge gli estremi e vuole che uno sia saggio con sobrietà”, ma sarei felice se lasciassi un commento a questo articolo, per farmi sapere come la pensi tu.
E se l’articolo ti è piaciuto, votalo cliccando sulle stelline che trovi in alto sotto il titolo, e condividilo con gli amici che pensi possano trovarlo utile.

 

Leggi anche:

  87 Responses to “Vivere con un coniglio: educazione alla consapevolezza, alla responsabilità e al rispetto”

Comments (87)
  1. Anche io, come Amanda, leggendo il tuo articolo mi sono sentita un po’ in colpa di rinchiudere il mio Coniglio (si chiama così’ perché prima si chiamava Penelope, ma poi ho scoperto che era un maschio e Ulisse non mi piaceva, x cui è rimasto Coniglio!) quando non ci sono, però la mattina presto lo libero, poi a pranzo torno a casa da lui e la sera e nel week end e’ sempre libero di correre e saltellare x tutta la casa! Condivido tutto quello che dici nell’articolo, ci vorrebbe maggiore rispetto, a maggior ragione per quegli animali, come i conigli, che raramente emettono suoni. Io all’inizio ho avuto tanti problemi con la mia bestia, che era scatenata e decisamente poco socievole, ma ora, dopo quasi 3 anni, andiamo d’accordissimo. È diventato un coccolone. Solo che non riesco assolutamente ad addestrarlo, sono io che sbaglio, ma non sono ancora riuscita a fargli associare il click al cibo. Generalmente quando clicco lui poi non vuole la ricompensa, per poi magari andarla a rubare dallo scatolino in cui le tengo, se lo appoggio x terra, appena mi volto! Comunque persevererò! Grazie dei consigli!

  2. Articolo delizioso e soprattutto vero. Condivido ogni cosa e posso testimoniare con la mia pluriennale esperienza, che ogni singolo suggerimento ha il suo perche’. Ho condiviso fantastiche giornate con Jessica, la mia prima coniglietta che mi e’ stata vicina per otto anni. Ora c’e’ Bunny , una simpatica testa di leone di sei anni ormai. Mi sono appena iscritta ed ho ricevuto con entusiasmo le prime lezioni via e-mail ma stamane, mentre appunto leggevo avidamente la mail del giorno, mi sono resa conto di una cosa …. Credo che questi suggerimenti siano gia stati letti, anno fa ormai, dalla mia stessa Bunny che li ha utilizzati per addestrare me. Bunny, dopo un’attenta rivisitazione della casa, e’completamente libera di girare per casa e devo dire che si gode la casa piu di me perche ci resta sola dalla mattina quando esco alla sera che rientro. Il we concede di girare un po anche a me per casa. Lei ha fatto in modo, grazie alle tue lezioni ormai lo so, di definire una sorta di standard di comunicazione con me. Quando salta su un particolare cuscino, vuole dirmi ‘riempimi di coccole’; se si ferma dentro un cestino, vuole un pezzettino di biscotto rigorosamente al cacao e di una particolare marca, se si accuccia sotto il letto, dove passa la maggior parte del tempo, sta a significare ‘ lasciami stare che voglio riposare; quando si posiziona davanti la finestra vuole fare un giro sul balcone e io devo aprirle la finestra e alle 20 non le ho ancora rienpito il piatto con le verdurine fresche, comincia a sollevare il piatto e a rilasciarlo di colpo facendo un frastuono impossibile da trascurare. Anche sull’alimentazione detta legge. Mentre per me me la cavo con una busta di verdure miste gia lavate, per lei devo prendere un cespo per ogni tipo, e solo del tipo che vuole lei…impazzisce per la cicoria e il radiccio di treviso (quello di chioggia puo restare mesi nel piatto).
    Cmq sono molto felice di avervi trovato vagando in rete, spero di fare tesoro dei consigli che leggo e magari riesco a recuperare un po’ di autorita’

  3. si Eleonora anke la mia fa così.. ma di solito sul letto lo fa x sollevare la stoffa x poi tirare kn i denti e mangiarla -.-” .. nn ti dico nemmeno quanti piumoni mi ha fatto fuori.. nn so km distoglierla!! Romy purtroppo mia madre è stata contraria alla soluzione del corridoio 🙁

  4. Un informazione, o meglio una curiosità! Capita a volte che il mio coniglio forse in preda a qualche strano raptus inizi a scavare dove capita! O nella gabbietta o sul mio letto! A volte quando io sono sdraiata mi sale sopra e inizia a scavarmi sulla pancia!non ho mai capito perché lo fa! Per istinto? Anche i vostri fanno così?

  5. questo articolo è proprio fantasstico, ma sfortunatamente penso che quelle persone che maltrattano i loro coniglietti faranno “orecchie da mercante” e continueranno le loro odiose abitudini. quando porto la mia Milù dal veterinario, sento storie raccapriccianti, gente che si lamenta perchè il proprio coniglio è aggressivo oppure ha comportamenti strani… il vet mi dice che Milù è un coniglietto equilibrato proprio perchè è libero di muoversi e di fare quel che gli va…. tanti che vengono da me e vedono milù mi dicono “che bello anch’io ne voglio uno” ma io ripeto sempre che un coniglietto non è un giocattolo soprattutto non è un gioco per bambini!!!
    speriamo che la gente imari ad essere meno egoista…..

  6. Grazie per i tuoi consigli. A presto!

  7. Cara Monica, Caramello è sterilizzato?

  8. ciao ho seguito tutto il corso cercando di mettere in pratica i tuoi favolosi consigli , ma il mio Caramello è veramente un osso duro . ho cercato di creargli una routine piacevole : qualche ora , quando non sono in casa, in una gabbia grande in legno da esterno con un recinto ( se lo lascio libero in giardino scappa) e in casa libero con dei cestini che a lui piacciono dove poter stare. mi sembra sempre arrabbiato , fischia , aggredisce se mi avvicino solo per accarezzarlo … è molto frustrante x chi come me adora gli animali . Vuole la libertà e nonostante gli spazi a sua disposizione siano molti appena può fugge . non so proprio cosa fare…

  9. Cara Amanda, tu cerca di fare del tuo meglio. Magari comincia a pensare a un recinto, anche mobile, di quelli che si montano e smontano in fretta, e magari a riservare una zona della casa (anche la tua camera va bene) a lui. Nel recinto potrebbe avere spazio e non fare danni fuori… due piccioni con una fava! 😉
    Se comincia a girarti intorno significa che comincia a conoscerti e apprezzarti. Continuate così e farete ogni giorno progressi e sicuramente ogni giorno il rapporto si farà sempre più vivo e profondo 🙂

  10. L’unica mia pecca è nella prima regola… Purtroppo la mattina ho scuola e quindi non ho l’opportunità di tenerlo libero tutto il giorno ma soltanto una parte del pomeriggio e la sera…
    Comunque la gabbietta è abbastanza grande considerando che, per il momento, il mio coniglio è una piccola pulce :3 anche se leggendo mi sono sentita in colpa…
    Condivido tutto quello che hai detto, io per prima mi sento molto inesperta ma cerco di fare del mio meglio e di rispettarlo.
    È un piccolo pazzoide, saltella ovunque e corre veloce! L’ho accolto in casa circa una quindicina di giorni fa, era stato abbandonato insieme ai genitori e ai fratellini in un parcheggio…Fortuna che il vicino li ha trovati!
    Ho sempre paura di sbagliare, ma cerco di lasciargli i suoi spazi… Si è ambientato bene nella mia stanza, ma non si è ancora abituato a me, anche se oggi mi gira sempre intorno!
    E quindi niente, termino il papiro ringraziandoti, perchè spero di riuscire a stabilire un buon rapporto con lui e perchè grazie ai tuoi consigli sul blog ho superato la mia insicurezza iniziale!

  11. E’ vero, chi non ha un coniglio pensa che come animale da compagnia sia inutile e non serva a niente, mentre scoprire ogni giorno come comunica con noi, come noi possiamo comunicare con lui/lei è fantastico, perché avvicina tantissimo due specie che in teoria sono incompatibili tra loro: prede e predatori.
    Sono sicura che la creatura che nascerà troverà tanto amore e che la presenza di Ciccio e Calchi non farà che renderla ancora più fortunata e farla sentire ancora più amata 🙂 tanti auguroni!

  12. Mi sembra un’ottima idea la prova in corridoio, Anna. Poi fammi sapere come va! Un bacione!

  13. Quanto hai ragione Federico! Questi esserini, vuoi perché sono morbidissimi e giocosi, riservati, ma vivaci, pelosi e dolcissimi, ci rubano proprio il cuore!
    Sicuramente Carlotta si comporta bene perché ha dei bravi “genitori”. Mi fa piacere sapere che ci sono anche tante persone come te e come le altre che hanno commentato questo articolo, che amano e rispettano davvero i propri animali e sono consapevoli di cosa comporta averli scelti 🙂 Tanti bacini a Carlotta :-*

  14. Mi fa molto piacere Sabrina! Un abbraccio a tutta la famiglia 😉

  15. Cara Deborah, hai adottato all’incirca la stessa soluzione che ho adottato io 🙂 Per tenere impegnato Yogurt quando io non ci sono o quando per qualche motivo non posso farlo entrare in casa, gli metto a disposizione dei rametti (nocciolo, fico, ulivo, salice) che può rosicchiare come e quando vuole. Inoltre gli procuro regolarmente rotoli di carta igienica o di tovaglioli per le mani, che si diverte a lanciare per aria, a bucherellare e a rosicchiare. In commercio ci sono dei simpatici tunnel di legno intrecciato misto a fieno o erbe secche. I conigli spesso li usano come tana o come passatempo, potresti pensarci 😉
    Se poi non hai problemi di facciate da preservare in un certo modo allora potresti anche metterle a disposizione qualche gioco in legno fatto di tunnel e tubi, cuccette e scalette, con cui possa divertirsi e che non sia nocivo per lei da rosicchiare… Yogurt adora le scatole di cartone: ci sale sopra, ci si infila sotto, apre porte e finestre nelle pareti per poi attraversarle… è un’idea anche questa 😉