Ott 092012
 

La perfetta ragione rifugge gli estremi e vuole che uno sia saggio con sobrietà. Molière

Bilancia come simbolo di equilibrioDa che ho memoria cerco di attribuire il giusto peso a emozioni e raziocinio, a sentimenti e obiettività, in modo che la bilancia su cui poggiano sia in perfetto equilibrio. E’ qualcosa di sfiancante, che spesso mina l’equilibrio psichico ed emotivo di una persona (per lo meno il mio); aspirare all’equilibrio e cercare di produrlo e ottenerlo è difficile; cercare di essere sempre giusti, equi e obiettivi è difficile.

In molti mi direbbero: “Chi può dire cosa è giusto e cosa è sbagliato?” oppure “Chi può stabilire cosa è bene e cosa è male in assoluto?”

Ci sono delle correnti di pensiero e filosofiche che si occupano di questi argomenti, come l’etica, ma non ho intenzione di snocciolarti qui una serie di questioni filosofiche.
Voglio invece portare alla tua attenzione solo tre parole che secondo me sono di vitale importanza nella vita in generale e nel rapporto con gli animali (e in particolare i conigli, perché di loro ci occupiamo qui):

RESPONSABILITA’, CONSAPEVOLEZZA, RISPETTO

Spesso mi trovo ad avere a che fare con persone che hanno conigli in casa, che mi raccontano aneddoti e situazioni che per me sono davvero agghiaccianti.

Se è vero che FORSE non esistono il Giusto e lo Sbagliato in assoluto, se è vero che ognuno cresce e alleva il proprio animale pensando di fare il suo bene, se è vero che ciascuno può gestire il proprio animale come meglio crede, è altresì vero, secondo me, che esistono dei limiti e delle regole oggettive di buon senso (o consapevolezza), di responsabilità e di rispetto.

Con questo articolo, mi rivolgo a quelle persone che hanno dimenticato o per qualche motivo non conoscono questi limiti e queste regole.

In particolare, mi rivolgo a coloro che scambiano i propri conigli per bambini, umanizzandoli fino all’esasperazione (dei poveri conigli).
Mi rivolgo a quelle persone che, certe (e cieche) di fare il bene del proprio coniglio, non si rendono conto del male che gli fanno.

Spessissimo io stessa “uso” i bambini come mezzo di confronto, per rispondere alle persone che mi chiedono aiuto e consigli su come si gestisce un coniglio: i conigli sono simili ai bimbi piccoli in molte esigenze e molti atteggiamenti. Hanno bisogno di attenzioni e le cercano mediante le coccole; costruiscono il rapporto con i membri del gruppo di cui fanno parte con specifici atteggiamenti corporei, mediante il cibo, tramite il tempo e le cure che dedichiamo loro; hanno bisogno di una casa sicura, proprio come i bambini.

Però NON SONO bambini! Sono conigli!

L’amore e il rispetto per loro deve essere messo nell’alimentazione che scegliamo per loro, nei medici veterinari cui li affidiamo, nelle cure veterinarie che dobbiamo fornirgli, negli spazi che siamo tenuti a creargli, nel tempo che gli dedichiamo, nelle attività che facciamo insieme a loro.

L’amore e il rispetto si misurano sempre nell’equilibrio, mai negli eccessi, perché si sa: “Il troppo stroppia“, “L’assai basta, il troppo guasta“.

Ecco allora alcune regole oggettive che DOVREBBERO essere rispettate, per garantire il benessere psico-fisico del coniglio, nel rispetto della sua natura, e che ho raggruppato in base alle domande a cui rispondo più spesso o alle situazioni che mi trovo a dover fronteggiare più frequentemente:

1) i conigli DEVONO vivere liberi. Il 100% del loro tempo deve essere trascorso in libertà. Non il 99%, non il 90%, non il 50%. Il 100%.

Questo non significa necessariamente lasciar libero il tuo coniglio di gironzolare in tutta la casa, ma lasciargli uno spazio sufficientemente grande per muoversi fisicamente e interagire con il mondo che lo circonda. Anche l’accesso a una sola zona della casa può essere sufficiente, specie se l’area è ricca di stimoli che arricchiscono la sua quotidianità e la sua vita e accrescono le sue conoscenze del mondo.
Tenere un coniglio in spazi ristretti, senza dargli nemmeno la possibilità di muoversi, per molte ore al giorno, significa trattarlo male; significa privarlo della possibilità di esprimersi liberamente con il corpo, con tutta una serie di conseguenze che ne derivano (problemi comportamentali come rosicchiare le sbarre della gabbia, i mobili, i muri ecc;  aggressività nei confronti di cose e persone; apatia; noia; disturbi dell’alimentazione; problemi fisici, come pododermatiti; eccessiva crescita delle unghie che può portare a graffi autoinflitti, ferite, infezioni ecc; condizioni igieniche carenti, con relativi cattivi odori, dermatiti ecc); significa non rispettarlo.

Inoltre, libertà è anche quella di lasciare al coniglio la possibilità di scelta: è lui a dover scegliere quando e dove sdraiarsi, quando e dove riposarsi, quando e dove giocare, quando e dove rilassarsi, quando e dove correre, senza dover che qualcun altro glieli detti.
Se è costretto in un trasportino o una gabbia troppo piccola è assai difficile che possa scegliere. Perciò ti chiedo: per te stesso/a, quanto conta la libertà? Non credi che anche il tuo coniglio abbia diritto di meritarla?
Naturalmente questo non significa nemmeno diventare schiavi del proprio animale; il rispetto deve esistere da entrambe le parti: si tratta di una coesistenza, una coabitazione, una con-divisione, non un annullamento, un annichilimento, una riduzione al volere altrui.

2) I conigli non hanno voce e per questo non sono animali per tutti.

Il loro costo esiguo, i pregiudizi e le idee culturali che si portano appresso, poiché conosciuti e apprezzati per lo più per le loro carni che per la loro capacità di affezionarsi, di donare amore, di fare compagnia, la risaputa facilità con cui si riproducono e per cui sono quindi facilmente “sostituibili” ne fanno vittime inconsapevoli dell’immaturità e dell’inadeguatezza dell’uomo.

Solo le persone dotate di una certa maturità e sensibilità, capaci di ascoltare ed esercitare il silenzio, dovrebbero scegliere un coniglio come animale da compagnia.

Un cane, se soffre, guaisce; un gatto miagola e i loro guaiti e miagolii di sofferenza sono diversi e distinguibili da quelli di gioia o di rabbia.
Il coniglio, se soffre, lo fa in silenzio, sia nella voce, che negli atteggiamenti.
Un coniglio che salta e corre come un pazzo scatenato, come fosse stato morso da una tarantola, esprime tutta la sua felicità e il suo benessere, ma alla persona che non conosce questo atteggiamento, il suo comportamento sembrerà più un sintomo di convulsioni, di malattia.
Il coniglio che se ne sta silenzioso in un angolo e magari digrigna i denti, con ogni probabilità sta male, ma alla persona inconsapevole potrà sembrare rilassato, annoiato o semplicemente tranquillo.

Per questo occorre puntare sulla consapevolezza, perché da essa si genera la responsabilità (“abilità, capacità di rispondere” alle esigenze) e da lì può nascere il rispetto.

3) Il coniglio in natura è una preda.

Quando viene sollevato dal terreno, di solito è perché un predatore lo ha catturato e vuole mangiarselo, perciò sollevarlo in continuazione, tenerlo con le zampe lontane dal terreno può rappresentare un trauma per lui. Questo, i genitori dovrebbero spiegarlo ai bambini che non lasciano in pace un solo secondo i pelosi di casa e dovrebbero allontanarli, se necessario, perché a volte è proprio la distanza ad avvicinare.

In natura i conigli hanno i loro tempi, perché sono animali PRUDENTI: non possono avventarsi sulle cose, hanno bisogno di valutare i pro e i contro di tutto, di ponderare le situazioni, soppesare i vantaggi e gli svantaggi di ogni cosa, perché il minimo errore di valutazione può costare loro la vita. Per questo bisogna RISPETTARE i loro tempi e mai forzarli a fare qualcosa che non vogliono, vincolandoli ai tempi umani.

I conigli devono poter esplorare il territorio, perché ciò li rende consapevoli dei rischi che possono correre e delle opportunità che possono cogliere.
Però, devono poterlo fare secondo i loro tempi, dettati dalla prudenza.

Ecco perché, quando qualcuno mi chiede come fare per conquistare la fiducia del proprio coniglio io rispondo che il tempo e l’interazione, il rispetto e una “distanza presente” sono le chiavi per conquistare il peloso.

Vivere con un coniglio è estremamente gratificante, ma è anche estremamente difficile, perché richiede pazienza, ascolto, intuito, capacità di immedesimazione in una specie completamente diversa da noi.

Si dice che gli uomini vengano da Marte e le donne da Venere, che le due “specie” siano tanto diverse da essere complementari e dio solo sa se non c’è un uomo o una donna sulla Terra che non abbia mai pensato “Io non lo/la capirò mai!“.

Fiumi di libri sono stati scritti sui motivi per cui uomini e donne sono tanto “distanti” e su come è possibile “avvicinarsi” gli uni agli altri. Le regole sono sempre le stesse però, che si tratti di persone o di conigli (o altre specie): Consapevolezza di ciò che si è e di ciò che l’altro; Responsabilità nei confronti di se stessi e dell’altro e Rispetto reciproco, per poter imparare a comunicare (anche fra specie diverse).

Io qui ho voluto darti la MIA visione del “giusto“, quella che spero sia “la perfetta ragione che rifugge gli estremi e vuole che uno sia saggio con sobrietà”, ma sarei felice se lasciassi un commento a questo articolo, per farmi sapere come la pensi tu.
E se l’articolo ti è piaciuto, votalo cliccando sulle stelline che trovi in alto sotto il titolo, e condividilo con gli amici che pensi possano trovarlo utile.

 

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  87 Responses to “Vivere con un coniglio: educazione alla consapevolezza, alla responsabilità e al rispetto”

Comments (87)
  1. Grazie mille Claudia per averci raccontato la tua esperienza. Harvey è senz’altro un coniglio fortunatissimo!
    Riesci a mandarmi delle foto a info@addestrareconigli.it? Sono tanto curiosa di vedere il tuo bellissimo New Zeland! <3

  2. Proprio un bell’articolo, davvero. Concordo su ogni punto. Io mi sono dovuta fare in fretta una cultura sui lapini, avendo trovato un bel New Zealand bianco due estati fa in mezzo ad una strada e nel bel mezzo della notte. Non avevo mai pensato prima di poter convivere felicemente con un coniglio (nonostante, come animale, mi sia sempre piaciuto e quelli bianchi in particolare), ma vederlo li’ sulla strada, bloccato dal bacino in giù’ (si muoveva solo con le zampe davanti) e con un’espressione terrorizzata, mi ha sciolto il cuore e non sono riuscita a passare oltre. L’ho raccolto e sono rimasta subito sorpresa dal suo abbandono a me quando invece mi aspettavo che, nel tentativo di alzarlo dalla strada, avrebbe fatto di tutto per liberarsi e scappare. Anche in macchina, nonostante l’evidente paura, era come se, in fondo, avesse capito che non gli avrei fatto alcun male. Fino a quel momento, tutta la mia conoscenza dei conigli era limitata a quello che, più o meno, sanno tutti e cioè poca roba. Ho cominciato subito a fare ricerche in internet, a leggere di tutto e di più’, volevo sapere ogni cosa per poter dare il meglio a quell’animaletto che, non ho paura a dirlo, da quel giorno, mi ha cambiato la vita e mi ha fatto tornare il sorriso. Mai avrei pensato che un coniglio potesse dare tanto a livello di affetto, che potesse interagire cosi’ tanto e cosi’ bene con gli umani e insegnare loro a vivere meglio. Non riesco nemmeno a pensare di non averlo in casa con me.
    Da quel giorno, ho imparato a rispettare i suoi spazi, le sue esigenze, i suoi tempi,le sue caratteristiche e mi rassegno anche al fatto che non ama essere preso in braccio (e mi piacerebbe prenderlo in braccio spesso, lo ammetto), ma che preferisce essere coccolato a terra. Inutile dire che questo rispetto nei suoi confronti, offre i suoi frutti. Prima abitavo sola ed ero arrivata a poterlo lasciare libero per tutta la casa in tranquillità’ anche quando ero al lavoro. Non mi ha mai fatto trovare danni, non rosicchiava i mobili e neanche tanto i fili (un’assaggiatina qua e la’, ma roba di poco conto). Mi sembrava davvero che apprezzasse il rispetto che gli portavo e che mi ringraziasse non facendo ciò’ per cui i conigli sono famosi! Devo anche dire che gli ho sempre lasciato legnetti e cartoni a volontà’, diciamo un suo angolo ampio dove poter dare sfogo agli impulsi e lui si e’ sempre sfogato solo li’. Abbiamo imparato a conoscerci meglio, ha imparato a non avere paura ogni volta che entro in una stanza e ora continua a dormire sdraiato su un fianco anche quando nella stanza faccio qualche rumore. Sa che sono io e che non deve avere paura. Ora sono tornata a vivere dai miei e, purtroppo, mio padre non vuole che circoli per tutta la casa quindi vive nella mia camera che, per fortuna sua, e’ piuttosto grande e ha quindi tanto spazio per correre e giocare quando vuole. Anche la mia mamma, che non ha mai avuto un grande feeling per gli animali, e’ incantata da Harvey – questo e’ il suo nome – e ci si e’ affezionata tantissimo, da venire a fargli le coccole anche quando io non ci sono (cose da pazzi, per lei! ). Ho tre nipoti che lo adorano e ai quali ho insegnato come comportarsi con lui. Non urlano, non gli stanno addosso, non cercano di prenderlo in braccio, ma lo assecondano nei suoi bisogni e lo rispettano al 100%. A volte mi lasciano di stucco!
    Io lo adoro e ringrazio sempre il giorno che l’ho incontrato sulla mia strada. Ho fatto e continuo a fare tanto per lui ( se lo avessi lasciato dov’era, avrebbe fatto una bruttissima fine), ma anche lui ha fatto davvero tanto per me e non c’e’ tarassaco, erba, acacia o verdure che lo possano ringraziare abbastanza! Voglio solo vederlo sempre felice e in salute! Un saluto a te e Yogurt e continua cosi’!

  3. Grazie Claudia per la condivisione e per il tuo commento! Yogurt ricambia i saluti ;*

  4. Cara Cristina, i tuoi commenti sono tutti giunti a destinazione e sono stati correttamente pubblicati. Se non li vedi può essere che ce ne siano di più recenti che li anticipano. In questo caso, prova a scendere a fondo pagina e cliccare su “older entries”. Un abbraccio e grazie per la tua partecipazione attiva!

  5. Ciao!Per me l’articolo è favoloso, ,penso che i conigli siano gli animali più affettuosi del mondo e il mio Orazio me lo mostra tutti i giorni quando mi lecca tutta la mano dopo che l’ho riempito di coccole…poi nel contempo sanno essere pure discreti a differenza di molti altri animali…comunque i tuoi principi sono tutti corretti a mio parere, soprattutto per quanto riguarda i bambini …. a mio parere per i bambini non è l’animale adeguato ,il coniglio ha bisogno dei suoi spazi e ha bisogno di una persona che abbia la maturità di capire quando bisogna lasciarlo in pace a fare i suoi riposini e quando giocare con lui e questo i bambini non lo possono capire!Salutami Yoghurt!!!

  6. Care, ho già provato a lasciare un commento ma x problemi vari di mail e registrazione non ci sono riuscita, perciò ci riprovo. Concordo su tutto anche se mi sento un pochino in colpa xche’ purtroppo quando sono al lavoro il mio coniglio, che se chiama Coniglio, rimane chiuso in gabbia. Purtroppo non ho una stanza da dedicargli in sicurezza e fuori dalla gabbia, senza controllo, mi mangia tutto il divano, i muri, i fili e i tappeti! È’ vorace! Cmq la mattina prima di uscire gli apro la gabbia un’oretta e lui corre e si diverte, poi cerco di tornare sempre a casa a pranzo e la sera e i week end e’ sempre libero. Vivo da sola e cerco di fare il possibile. Però sono sempre molto attenta, gli parlo tanto, forse troppo, e lo coccolo molto. Ora sto provando ad addestrarlo con i consigli di Romy, anche se x ora non riesco. Probabilmente sbaglio io qualcosa, ma devo ancora capire cosa, cmq non demordo! All’inizio abbiamo avuto un rapporto un po’burrascoso, probabilmente ha avuto un brutto rapporto con gli umani da piccolo piccolo, per cui avevo l’impressione che mi odiasse, poi invece col tempo, ora ha circa 3 anni, il rapporto e’ migliorato e ora andiamo molto d’accordo. Al mattino mi segue in bagno e mi da’ le musate nei piedi finché non lo accarezzo e poi mi segue ovunque. Solo che non gioca x niente. Non riesco a farlo interessare a nulla, ne’ al tunnel, ne’ alle scatole, ne’ alle palline, insomma è difficile, ma col tempo spero di riuscire. Vi farò sapere. Ciao a tutte! Cristina

  7. wow, Chiara, che bel commentone 🙂 Beh, direi che non c’è proprio nulla da rivedere nel tuo rapporto con Moka! Vi date già le attenzioni che meritate e mi pare che il rispetto sia proprio alla base del vostro rapporto, perciò, complimenti per come avete impostato la vostra relazione!

  8. Ciao ho letto l’articolo, sono d’accordissimo. Moka, il mio coniglio/figlio, sta sempre libero, ha una stanza tutta per lui che è praticamente sempre aperta per cui, in realtà, ha tutta la casa. Quando non ci siamo e la porta è chiusa, ha comunque è una bella stanza ampia, priva di pericoli, per cui ha tutto lo spazio che vuole per giocare, riposare ed essere felice. Nella stanza c’è la gabbia, anzi ” il vascone” perché la parte sopra ( quella con le sbarre per intenderci) l’ho proprio eliminata e il vascone lo uso come zona cibo/acqua e toilette. Progressivamente vorrei eliminare anche quello, ma moka è affezionato ad esso, anche quando lo sposto per pulire e pulirlo, lo cerca… per lui non è una gabbia, ma un appartamentino in cui può andare quando vuole appunto per mangiare ecc… per cui missà che lo terrò!
    Nella stanzetta ha, poi, tutti i tipi di gioco possibile, cartoni/ tane, tunnel, io mi ingegno molto a costruirgli casette, tunnel con le scatolone di cartone, gli ho pure preso un tunnel per gatti di quelli ripiegabili, ha la scrivania! ( e si io ci disegno in quella stanza, doveva essere il mio studiolo ed ora è la stanza del coniglio ed un poco v,v mia…) che è diventata sotto la sua mega tana, con tappetto, fieno ecc.. sopra è ancora mia…ma missà per poco 😛 ! Insomma, quando sta li ha davvero tutto per viverci e divertirsi. Quando è aperta la stanza ( in pratica sempre) ha pure tutte le altre stanze! ( lo sapete come è la logica dei conigli, no? quello che è mio e mio e quello che è tuo è mio!) io stessa sono un gioco per lui, quando mi sdraio a terra e mi salta sulla schiena, o quando sto a quattro zampe e mi prende per un tunnel ^^ eheh!
    Alimentazione: tanta buona verdura, fieno a volontà ( di vario tipo, mi piace variare anche nel fieno), il pellet non trovando il bunny in commercio, ne ho trovato un po’ simile della vitakraft è anche quello privo di grano e cose che gli possono fare male, ma va beh tanto essendo dei cilindroni grossi gliene do uno o due ogni tanto, non essendo essenziale nella sua dieta mangiando tanta verdura e fieno, per cui glielo do qualche volta…opto di più per un pezzetto di frutta o di carottina quando voglio premiarlo o fargli un ” regalino”.
    Per le cure veterinarie: ho un veterinario esperto di esotici e conigli a due passi da casa, trall’altro molto bravo, che lo visita spesso, lo vaccina e lo ha anche sterilizzato…ormai fa parte della famiglia di Moka anche lui. Per fortuna Moka, per ora almeno, non ha avuto mai problemi di salute per cui, a parte per le visite normali, non ha avuto bisogno moltissimo di lui ( del veterinario, intendo), ma comunque il fatto che sia a due passi e che vada d’accordo con moka mi fa stare tranquilla!^^
    Per il resto Moka ed io stiamo sempre insieme, giochiamo molto…in certi momenti, penso che non sia un coniglio normale perché non ha per niente paura ne di me, ne del mio ragazzo ( degli estranei un po’ di più) per cui con noi gioca davvero come se fosse più un gatto che un coniglio. nel senso mi rincorre e io rincorro lui, mi fa gli agguati come un gatto, si nasconde e poi quando mi vede,sbalza fuori e si ferma ( io mi immagino che dica ” ah ah ti ho preso!”) e poi scuote tutta la testa felice dopo questo gesto. Poi va beh facciamo tantissimi altri giochi, sposto delle cose davanti a lui e lui le rimette dove erano o le sposta da un’altra parte. Anche quando gli pulisco la stanza, per lui è un gioco, la scopa e la paletta sono la sua passione… Poi c’è il letto dove ci salta come un matto, ha tutta la casa come zona d’esplorazione, avendo messo al sicuro le cose e i punti che volevo, tutti gli altri sono liberi, per cui sono a disposizione della fantasia del mio coniglio! quando era più piccolo era “più sperperiono” nel senso un po’ più ribelle, buonissimo, ma comunque molto vivace, ora, ormai ha un anno ed è sterilizzato, forse, è anche questo, è più ” mammone”, gli piacciono molto di più le coccole, non lo prendo quasi mai in braccio, sono io che mi chino e mi sdraio per coccolarlo tutto, pero quando lo faccio ( anche per abituarlo ad esempio al veterinario) si addormenta quasi e si prende tutte le coccoline e quando vuole scendere, tanto quando lo prendo, poi mi siedo o sul letto o sul divano, lo lascio libero di farlo da solo, cosi la cosa non la prende come una ” forzatura” ed anzi scuote la testa quando scende…^^ Ecco, più o meno, è questa la vita tra me e il coniglietto, quando devo comprarmi qualcosa per Me ( sottolineo per me) non so perché vado al botanic ( il mio negozio dove trovo tutte le cose per moka) ed esco con uno o due pacchi di fieno o altre cose per lui, oppure vado al reparto frutta e verdura del carrefour o in altri negozi dove la trovo sempre bella e fresca, ed esco con una bella spesa…non per me, ma per lui!^^ ehehehe

  9. Ciao, ho letto con piacere l’articolo. la mia lapina, purtoppo non sta il 100% fuori, perchè stando in cucina ho paura che la finestra si apra (per ora è rotta la serratura) ma non la tengo perennemente chiusa in gabbia.. comunque è vero, sono animali da rispettare e se diventano aggressivi hanno le loro ragioni (stress ormonale, chiusi troppo in gabbia),, 7 giorni fà, la mia dolce lapina è stata sterilizzata e credo sia più dolce ma resta sempre un pò diffidente e capisco che vuole i suoi spazi. Chi acquista un coniglio, prima dovrebbe informarsi meglio perchè non sono animali da gabbia assolutamente.. un bacio

  10. Brava Patrizia! L’informazione è sempre il primo passo per una buona cultura lapina. Mi fa molto piacere sapere che Miele convive con due cani e una gatta, perché è la testimonianza concreta che a seconda dei caratteri e dei rapporti che si instaurano nell’ambiente, tutto può coesistere in pace 🙂
    Grazie anche per l’impegno che hai messo nella condivisione. E’ importante che sempre più persone apprendano come approcciarsi ai conigli, dal momento che decidono di averli come pet. 🙂

  11. Cara Cristina, al di fuori degli allenamenti e delle sedute di “addestramento”, Coniglio prende il cibo dalle tue mani o ha qualche disagio? Se rifiuta di prendere le ricompense da te, ma le “ruba” (le stesse) quando tu non vedi, allora il problema non è la ricompensa sbagliata, ma proprio l’accettarla da te, per qualche motivo.

  12. nuuu… 🙁 mi dispiace!

  13. Non sono raptus, Eleonora, è il loro modo di cercare una cuccia o una tana, per qualche motivo. In estate lo fanno per cercare il fresco, perché in natura sotto la terra c’è un bel freschino e umidino che li protegge dalla calura; in inverno invece è il contrario: cercano un po’ di caldino. Spesso lo fanno anche solo per divertimento oppure per cercare un rifugio da qualcosa che li spaventa o li mette a disagio. Alle volte invece è un segno di benessere: scavano una tana per rilassarsi.

  14. Ti ringrazio per il tuo commento Lucia 🙂 Molto carino! I conigli tiranneggiano, ricordalo sempre! In modo positivo naturalmente, ma resistere e far valere la propria autorità con un coniglio è una graaaande sfida 😀
    In bocca al lupo a tutti noi!

  15. Ciao ! Concordo pienamente con l’articolo e l’ho postato sui vari gruppi e sulla mia pagina.Miele convive con tre “predatori”: due cani e una gattona ! Lei è una coniglia molto tranquilla e ognuno di loro si è ritagliato uno spazio in casa.Lei è la mia terza coniglia e tante cose le ho imparate osservando e documentandomi su libri e siti.Un abbraccio a te e al mitico Yoghurt♥