Giu 222010
 

dott.DolittleIl Dr. Dolittle è un personaggio fantastico che accende l’immaginazione di adulti e bambini grazie alla sua capacità di parlare con gli animali. Sotto le sue cure giungono animali abbandonati e randagi di tutti i tipi e lui li tratta da amici, li studia ed impara a parlare il loro linguaggio.
Il Dr. Dolittle rappresenta un ideale sul come trattare i nostri amici animali e un’importante ragione per cui i suoi animali sono felici è che possono comunicare con lui.
Parlare con gli animali può sembrare qualcosa di fantasioso, di assurdo, di irreale, ma forse non è così irrealizzabile.
Negli anni ‘40, uno psicologo di Harvard, B.F. Skinner, cominciò a fare degli esperimenti sull’applicazione dei principi scientifici del comportamento animale all’addestramento pratico degli animali. Keller e Marian Bredland, studenti di B.F. Skinner, insieme ad altri sostenitori delle sue tesi, utilizzarono il potere del rinforzo positivo condizionato come strumento di addestramento.
Il metodo, chiamato condizionamento operante, sta alla base degli spettacolari show visti nei moderni acquari. Gli incredibili salti e le mirabolanti giravolte e le complesse sequenze di comportamenti attuati dai delfini in questi show dimostrano l’effetto della chiara comunicazione tra l’addestratore e l’animale. I delfini non si possono addestrare con la violenza, la forza o con le minacce.
Gli addestratori dei mammiferi marini usarono invece un dispositivo che produceva un segnale, come un fischio, accoppiato con un premio in cibo per rafforzare i loro comportamenti naturali e “sintonizzarli” con comandi gestuali o vocali sulle azioni da eseguire, che sono quelle incredibili piroette ed evoluzioni cui assistiamo durante gli show.
Il grandioso successo di questo metodo applicato ai delfini ha portato alla diffusione del mito popolare che essi sono più intelligenti di tutti gli altri animali e probabilmente i più vicini all’uomo per intelligenza.
I Bredland formarono una squadra in cui essi stessi addestravano molte altre specie di animali per la televisione e altri fini commerciali. Essi provarono ad usare un segnalatore acustico, un clicker (e altri dispositivi) con cani, gatti e uccelli. Il termine clicker training e il concetto della sua applicazione sugli animali da compagnia, in particolare sui cani, fu diffuso da Karen Pryor, autrice del bestseller americano Don’t shoot the dog, The new art of teaching and training, pubblicato per la prima volta nel 1985. Oggi esistono più di 300.000 clicker trainer nel mondo e sono in costante crescita.
Gli addestratori di cani furono tra i primi (dopo quelli per i mammiferi marini) ad adottare questo metodo di addestramento; ora anche molti zoo e ricoveri per animali trovano che il clicker training possa dare risultati fino a prima impensabili.
Questo metodo fornisce per esempio un modo naturale e rispettoso per condizionare  gli animali degli zoo ad accettare e godere delle procedure zootecniche.
Ad una conferenza sul clicker training condotta da Karen Pryor, in America, l’addestratrice Angi Millwood ha mostrato le emozionanti riprese di un rinoceronte che entrava di sua spontanea volontà in un recinto per farsi fare un’iniezione e di una scimmia addestrata a presentarsi da sola a un prelievo del sangue.
Attraverso l’addestramento col clicker e studiando e comprendendo il linguaggio naturale del corpo e i comportamenti degli animali negli zoo, Angi e i suoi colleghi nel mondo si stanno avvicinando sempre più alle fantastiche capacità del Dr. Dolittle: parlare con gli animali.
parlare con gli animaliGli animali rispondono con comportamenti cooperativi e accettano procedure che prima richiedevano metodi estremamente stressanti o anche la somministrazione di sedativi.
L’effetto più sorprendente ed emozionante dell’uso del clicker nei canili, per esempio, è la riduzione del rumore, che si traduce in una diminuzione del livello di stress sia per gli animali che per le persone che ci lavorano.
Un cane non abbaia: click e premio. Un altro fa lo stesso: click e premio. Uno non cerca di scappare: click e premio. Presto tutti i cani imparano che con le proprie azioni (come non abbaiare senza motivo, sedersi o sdraiarsi tranquillamente etc.) possono portare le persone che lavorano con loro a cliccare e dare loro un premio.
Questo spalanca le porte alla comunicazione uomo-animale ed ecco che i cani sono più calmi, meno stressati, più docili ed addestrabili e, ciò che è più importante, più adottabili.
Una variante di questo tipo di approccio, in America, è rappresentata da Andrea Bratt-Frick del B.U.N.S in California (Bunnies Urgently Ueeding Shelter). Andrea utilizza il metodo del click e premio per incoraggiare i conigli rintanati nelle proprie conigliere a mostrarsi alle persone che vanno a trovarli, in cerca proprio di un coniglietto da adottare.
Andrea ha anche insegnato loro a fare alcuni simpatici giochetti e ad accettare di essere toccati, presi in braccio, manipolati, il che aumenta le loro possibilità di essere adottati e quindi tornare ad essere felici ed amati.
L’addestramento con il clicker arricchisce le vite di questi animali e offre a loro e a chi ha a che fare con loro qualcosa di divertente e interessante da fare, accrescendo e migliorando al contempo la comunicazione tra le due specie.
L’addestramento con il clicker non si basa sull’uso della violenza, sul dominio dell’uomo sull’animale, né sul dare ordini. È al contrario un metodo utile per costruire uno stretto legame affettivo e rispettoso tra uomo e animale. Gli animali beneficiano di questo metodo imparando a pensare e arricchendo le proprie vite, mentre le persone ne beneficiano migliorando la comprensione dei meccanismi interni della mente dell’animale.
I clicker trainers cominciano dunque a capire cosa pensa il loro animale e perché si comporta in quel modo, perché fa quello che fa.
Un altro importante effetto del clicker training, specialmente per i bambini, è lo sviluppo dell’empatia. Alcuni psicologi e i terapisti americani del comportamento, insieme ai ricoveri per animali locali, hanno sviluppato dei programmi in cui a ragazzini che hanno subito delle violenze o a giovani particolarmente aggressivi o socialmente disagiati viene affidata la responsabilità di addestrare un cane abbandonato col metodo del clicker. I bambini che hanno subito esperienze violente e che per questo motivo hanno sviluppato problemi di fiducia e di empatia con le persone possono imparare a comprendere gli altri e ad entrare in comunicazione con loro proprio grazie alla relazione che sviluppano con il cane durante l’addestramento col clicker (vedi anche “pet therapy”).
Il clicker training è molto più che un semplice metodo di addestramento o insegnamento. I giovani che imparano e usano questi metodi crescono imparando a trattare animali e persone con rispetto; imparano ad usare il rinforzo positivo in tutti i campi della loro vita e vedono questo come il modo più normale e corretto di influenzare il comportamento degli altri, anziché ricorrere alla forza e alle punizioni. Sostenendo questi metodi di insegnamento anche con i bambini li incoraggeremo a seguire l’esempio del Dr. Dolittle: niente si ottiene subito e con la forza; occorre tempo per costruire relazioni solide e durature, con le persone, ma anche con gli animali. Inoltre comprenderanno meglio la comunicazione altrui e svilupperanno il più possibile la capacità di parlare con gli animali.

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