Molte persone non sanno che i conigli possono affezionarsi e comportarsi come qualsiasi altro animale domestico e non riconoscono o non hanno idea che sia possibile allacciare un rapporto, una relazione affettiva tra umano e coniglio.
In moltissimi mi scrivono per chiedermi come si fa a intrecciare una relazione con un coniglio, perché vedono il rapporto che ho io con Yogurt e non riescono a credere che sia possibile, in primis, e vogliono capire come possono avere anche loro un rapporto simile con il proprio coniglio.
In apparenza può sembrare che il coniglio sia un animale schivo, timido e incapace di esprimere le proprie emozioni. Vogliamo fare un paragone con i classici cane e gatto? Il cane abbaia e intona svariati abbai e mugolii per farci capire cosa vuole e di cosa ha bisogno. Per non parlare dei movimenti che fa con la coda, con le zampe, con le orecchie e di quegli sguardi dolci e languidi che ci lancia quando cerca di ottenere qualcosa o delle feste che ci fa quando rientriamo a casa dopo una giornata di lavoro. E che dire dei gatti? Dei loro miagolii e del loro modo di strusciarsi addosso alle nostre gambe per conquistare le nostre attenzioni?
In realtà però anche i conigli sono animali molto espressivi. L’unica differenza con un cane o un gatto è che siamo noi umani a non avere dimestichezza con i modi di esprimersi del coniglio!
Non è colpa del tuo coniglio se tu non capisci i suoi modi di comunicare!
Se il tuo coniglio è felice e pieno di vitalità ed energie, lo vedrai correre per la stanza, saltellando e guizzando come se avesse il diavolo in corpo. Se il tuo coniglio è in cerca di cibo, lo vedrai fare l’omino proprio ai tuoi piedi, muovendo rapidamente il suo nasino e scuotendo i baffi, implorandoti di dargli qualcosa da mangiare, oppure potresti vederlo intento a rosicchiare mobili e arredi oppure mordicchiarti i pantaloni. Se è in cerca di attenzioni, si metterà a scavare mentre ce l’hai in braccio: scaverà il tuo grembo o le tue gambe oppure ti darà delle musatine contro le caviglie fino a che non interromperai ciò che stai facendo e non lo coccolerai un po’ o farai con lui qualcosa di interessante. Se per caso lo stai intralciando o gli stai ostacolando il passaggio o i movimenti, te lo farà sapere spingendoti via col musetto o mordicchiandoti se fai finta di niente o tardi a capire. Se è infastidito da qualcosa o è stufo di troppe attenzioni è possibile che lo vedrai allontanarsi da te scalciando e scodinzolando (sì, proprio scodinzolando!)…
Comprendere il linguaggio particolare e unico del coniglio è fondamentale per poter creare con esso una relazione. Se non sai cosa sta dicendo, come puoi parlare e comunicare con lui? Se non capisci cosa vuole dirti il tuo coniglio come puoi instaurare un rapporto?
Per questo, prima di accogliere un coniglio in casa e prima di porti il problema su come instaurare un buon rapporto di amicizia con il tuo coniglietto dovresti impegnarti per capire il suo linguaggio e il suo comportamento.
Per esempio è importante che tu sappia che il luogo più comodo, sicuro e confortevole per un coniglio è il terreno. Moltissime persone mi scrivono per lamentarsi del fatto che non riescono a prendere in braccio il proprio coniglio, perché lui scappa oppure scalcia per scendere. Insistere a voler sollevare un coniglio da terra per tenerlo in braccio, specialmente se questa operazione non viene fatta nel modo corretto oppure con troppa veemenza o troppa poca delicatezza, porterà solo a una conseguenza: il coniglio scapperà e cercherà di farsi avvicinare il meno possibile, perché ogni volta avrà il terrore di essere sollevato. Come puoi costruire una relazione con lui su queste basi? Se l’animale non si fida di te, non è possibile costruire nulla.
Devi sapere che conquistare la fiducia di una preda (il coniglio infatti è una preda e non un predatore) richiede tempo e pazienza, delicatezza, a volte anche qualche rinuncia. Avvicinati con movimenti lenti e fluidi, anzi sarebbe preferibile che tu ti comportassi normalmente in casa e che fosse proprio il tuo coniglio a cercare il primo contatto.
Tutto si basa sulla FIDUCIA. Perciò la domanda vera a cui devi rispondere non è “come faccio a costruire una relazione affettiva con il mio coniglio?”, ma “come faccio a conquistare la sua fiducia? Cosa devo fare per non spaventarlo, farlo sentire a suo agio e tranquillo?”.
Per prima cosa, se sei alle prime armi con i conigli, perché magari non hai mai avuto animali o forse perché hai avuto a che fare per lo più con animali predatori come cani e gatti, dovresti passare del tempo a osservare il tuo coniglio: guarda cosa fa, dove va, quando ci va, come si comporta.
Dopodiché prova a immedesimarti in lui. Pensa di essere una preda e di vivere in un ambiente in cui ci sono enormi predatori che sembrano innocui, ma di cui non sai se puoi fidarti o meno. Tieni conto che una preda è sempre all’erta, perché il minimo pericolo può rappresentare un grandissimo pericolo! Dopo che l’avrai osservato per un po’, prova a imitarlo 🙂
Se non vuoi che gli altri pensino che sei “fuori di testa”, ti consiglio di fare questo esercizio quando non ci sono altri umani in giro 😉
Sdraiati dove si sdraia il tuo coniglio, osserva il mondo come fa lui, dalla sua posizione, dai suoi perché, dai suoi come. Spaventati quando senti un rumore o vedi un’ombra; avvicinati ai mobili e immagina di non averli mai visti, di non aver la minima idea di cosa siano…
Prova per qualche momento a metterti nei panni del tuo peloso e davvero vedrai la vita con occhi diversi!
Questa è l’empatia, questo è l’unico modo per comprendere l’altro, averne rispetto e capire perché può essere tanto difficile fidarsi di qualcuno o qualcosa e come fare per conquistare la fiducia di un altro essere.
Su questo si basa la relazione con un coniglio. Su questi presupposti se ne può costruire una. E poi sulla costanza e sull’abitudine, sui riti:
“Non ci conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”
“Che cosa bisogna fare?” domandò il piccolo principe.
“Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. “In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.Antoine De Saint Exupéry, Il piccolo principe
Suggerimento: I conigli tendono ad essere più ricettivi e ben disposti nei confronti delle coccole dopo mangiato, quando hanno la pancia piena e si riposano un po’. Perciò se ti sembra che il tuo coniglio non sia per niente interessato alle tue coccole e alle tue moine, prova ad aspettare fino a dopo che si sarà saziato. Il coniglio è un animale estremamente curioso e spesso viene distratto dalle infinite potenziali marachelle che potrebbe combinare, ma se lo cogli nel momento del relax ti sarà più facile avvicinarti a lui e lui potrà anche associare le coccole al riposo e quindi al benessere. 😀
Infine ricorda sempre che ogni coniglio è diverso dall’altro e fare paragoni e confronti col coniglio di quell’amica o di quell’altro amico non è mai opportuno. Ogni coniglio ha una sua personalità bene distinta e un suo preciso carattere, con pregi e difetti, predisposizioni e preferenze.
Con il tempo e la pazienza imparerai a capire cosa rende felice il tuo coniglietto e in cambio il tuo coniglio imparerà a fidarsi di te e ad amarti.

Ciao,
ho da pochi giorni una coniglietta di un anno e mezzo.
L’ho adottata e mi è stata consegnata appena sterilizzata. I primi momenti sono stati drammatici, nemmeno mangiava, era sempre dal veterinario.
Da un paio di giorni si alimenta da sola anche se è un po’ capricciosa coi gusti e lo fa prevalentemente di notte.
Per ora la tengo libera in bagno (anche perchè in giro per casa ho un altro coniglietto e due gatti).
Immagino che mi dirai che è normale, ma è molto nervosa, sempre arrabbiata, ringhia e sbatte via le ciotole. Io per il momento cerco di lasciarla traquilla, vado a trovarla ogni tanto, le porto cibo, si lascia accarezzare a volte, ma più spesso ringhia. Sicuramente ha avuto un shock tra operazione e trasloco. Pensi che col tempo cambierà? Avrà ancora un residuo di ormoni in circolo? (è stata operata una settimana fa). A me non importa che diventi supercoccolona, mi basta che si tranquillizzi, perchè prima o poi dovrà incontrare l’altro coniglietto … (L’ho presa perchè si facessero compagnia, ma al momento mi sembra un’ipotesi così remota….). Mi dici qualcosa di incoraggiante, se puoi? 🙂
Ciao Gianluigi, è assolutamente normale. Non solo va a periodi, ma anche a momenti.
Proprio come noi umani non sempre abbiamo voglia di farci sbaciucchiare o restare vicini abbracciati 😉
Considera poi che la coniglietta, tra i 3 e 6 mesi età potrebbe manifestare comportamenti “strani”, come non essere per nulla propensa al contatto fisico, o al contrario diventare super coccolona; marcare il territorio, diventare aggressiva o scavare/rosicchiare intensivamente. Dovessi vedere comportamenti di questo tipo, ci sarà da pensare alla sterilizzazione, poiché sarebbero il segnale di un profondo stress ormonale.
Per ora, comunque, tutto nella norma 😉
Ciao,ormai abbiamo preso da un mesetto una coniglietta nana di nome Camilla.
Riguardo alla fiducia e al legame certe volte la coniglietta mi viene incontro e si fa coccolare e se mi siedo mi sale anche sulle gambe ma altre volte si spaventa e scappa,praticamente va a periodi,é normale?
Ciao Sara, un paio di giorno sono troppo pochi per poter anche solo pensare a una “relazione” e a un “rapporto” di fiducia con un coniglietto con i trascorsi di Pandoro.
Ogni coniglio reagisce a modo suo: c’è quello più spavaldo, forte e coraggioso che non lo smuove niente e quello più timido che ha bisogno di un sacco di riabilitazione prima di potersi fidare di nuovo dell’essere umano, e nel mezzo ci sono una miriade di altre situazioni e altri caratteri. Eppure sono convinta e ne ho spesso la prova concreta che con pazienza e fiducia si possa recuperare l’animale e instaurare con esso un rapporto speciale.
Pandoro potrebbe aver bisogno di tempo, molto tempo, oppure meno di quanto possiamo immaginare. Per ora tutto quello che devi fare è solo dargli una sistemazione adeguata, libertà, alimentazione corretta e cure e attenzioni. La gabbia deve essere sempre aperta in modo che sia lui a decidere come e quando uscire per esplorare il territorio. Se lo tieni in casa e hai una casa con più di due stanze, limita per i primi mesi il suo accesso a solo una o due stanze, così che possa impadronirsi dell’ambiente che lo circonda e renderselo famigliare e affidabile. Poi potrai allargare anche al resto della casa. Le prime due settimane probabilmente potrebbe essere ancora schivo e poi col tempo imparerà che di te può fidarsi.
I morsetti possono voler dire un sacco di cose: potrebbe essere un coniglietto che ha voglia di “lanciarsi”, ma teme nel farlo; potrebbero essere sintomo di diffidenza e paura; potrebbero invece essere affettuosi e un suo modo per esprimere gratitudine per il cibo che gli offri dalla mano, forse anche perché essendo abituato a stare in gabbia non ha mai imparato a non mordere (le sbarre per prima cosa). Offrigli il cibo dalle mani, va benissimo, ma magari prova per i primi tempi a tenere in mano roba lunga, come un gambo di sedano, una carota, una lunga foglia di catalogna ecc, così che ti legga come il suo orto, il suo cespuglio immobile, sicuro, stabile, ma senza che ti morda.
Per le foglie o i pezzi piccoli invece prova a tenerli sul palmo della tua mano, invece che darglieli tra le dita.
Per abituarlo a leccare invece che mordicchiare, prova a dargli piccoli pezzettini di banana sulla punta di un cucchiaino.
Quando poi ti sembrerà aver acquistato maggiore fiducia sia in te che nell’ambiente, allora usa l’ambiente e il tuo corpo come palestra per i suoi giochi e per insegnargli il contatto fisico e che i movimenti non sono pericolosi: da seduta o sdraiata in mezzo alla stanza ti lasci avvicinare, magari tenendoti vicini dei premietti in pellet o in pezzi di verdura e anche addosso, in modo che appunto Pandoro acquisisca sicurezza anche con il contatto con te. Allarga le gambe, fatti scavalcare o passare sotto… oppure usa sedie, sgabelli, oggetti che hai in casa, lasciandoli un po’ a sua disposizione e un po’ cercando di attirarlo ad essi per farcelo interagire 🙂
Vedrai che con il tempo e la costanza delle azioni quotidiane, anche Pandoro scoprirà la bellezza di essere al sicuro, amato e valorizzato per ciò che è e ti ricambierà!
Ciao, da un paio di giorni è arrivato un nuovo coniglietto in casa, Pandoro, maschietto nano di 8 mesi appena sterilizzato. L’abbiamo preso in canile, dove ha passato due mesi chiuso in gabbia dopo essere stato trovato abbandonato.
Premetto che prima di lui ho convissuto con un altro coniglietto maschio che era una meraviglia, dimostrava un affetto incredibile che mai mi sarei aspettata… purtroppo è morto improvvisamente questa estate.
Pandoro, il nuovo arrivato, è molto spaventato, si allarma per qualsiasi rumore, rimane accucciato nella gabbia giornate intere pur avendo la possibilità di uscire, si lascia prendere e accarezzare ma spesso mi ha dato dei piccoli morsi (mentre gli davo una foglia di insalata o semplicemente era vicino a me). Vorrei capire come poterlo abituare pian piano alla nuova vita, come interpretare segnali quali quello dei piccoli morsi, come fargli capire che può fidarsi e non voglio fare sbagli che potrebbero compromettere l’instaurarsi di un rapporto!
Ciao Lidia,
purtroppo non puoi aspettarti che il coniglietto interagisca con te come farebbe un cagnolino o un gattino. Non lo farà nello stesso modo e soprattutto non dopo così poco tempo di conoscenza reciproca.
Passino i 3 giorni nella gabbia, in modo che si ambienti lì dentro e capisca che è la sua tana e il suo rifugio, dopo quei 3 giorni la gabbia dovrà rimanere rigorosamente aperta, affinché sia il coniglio a decidere se, come e quando entrarvi e uscirvi. Dovrà avere tempo e modo di ambientarsi in casa (all’inizio sarebbe forse più desiderabile una stanza sola, ma poi anche tutta la casa). Potrà marcare il territorio: è il modo che hanno i conigli per conoscere ed esplorare l’ambiente.
Tu potrai e dovrai esserci, presente, a disposizione per essere fiutata, annusata, studiata e conosciuta, ma potrebbe volerci del tempo prima che il coniglietto impari a fidarsi di te. Ci vorranno impegno e costanza, nel nutrirlo, pulirlo, stragli vicino ma senza opprimerlo, giocare con lui ma senza stressarlo. Considera che è una preda e non un predatore come siamo noi, o come sono i cani e i gatti, quindi le modalità sono molto diverse. Ci vuole calma, pazienza, cautela e sensibilità ^_^
Vedrai che se non avrai fretta, ma soprattutto non avrai aspettative e non fari confronti con cani e gatti (come solitamente si usa fare), scoprirai presto la magia e l’amore che un coniglio può generare!
Ciaooo! Da ieri ho un coniglietto ariete nano..è un maschio ed ha circa 75 giorni..l’ho messo in gabbietta perché l’allevatore mi ha detto di tenerlo lì per circa 3 giorni in modo tale che impari a far me bisogni lì dove riconosce il suo odore..nella gabbietta c’è una casetta e lui sta sempre li sotto..oggi ho aperto la gabbia per interagire un po’ con lui ma dopo aver mangiato un po di fieno è di nuovo scappato lì..poi spesso mi volta le spalle e se inizio a coccolarlo se ne va..non so se sia normale o sia dovuto al fatto che non vuole stare in gabbia..
Ciao Mirko,
quello della tua coniglietta è il tipico comportamento da sviluppo. Potrebbe esserci anche una componente relazionale, perché ultimamente passa più tempo da sola al pomeriggio e magari potrebbe essere anche un suo modo di attirare la vostra attenzione, ma dato il cambio netto che descrivi da un mesetto e mezzo a questa parte, sono più propensa a pensare allo sviluppo come causa principale. Gli ormoni fanno dei brutti scherzi e il comportamento dei conigli cambia nettamente, dal giorno alla notte (o viceversa). E’ impossibile non accorgersene e sono quasi certa che con la sterilizzazione la vostra nanetta tornerà la coniglia di prima.
In ogni caso, emergerà il suo vero carattere, non confuso e distorto dal bombardamento ormonale di adesso 😉
Portate pazienza in questo periodo che vi separa dalla sterilizzazione, cercando di giocare con lei quando ci siete e lasciarle i suoi tempi e i suoi spazi se lo desidera.
Vedrai che tornerà tutto a posto molto presto ^_^
Ciao ho una coniglietta di 5 mesi circa.. La tratto come una principessa 😉 mi sono documentato moltissimo prima di prenderla, da 1 mese sto riscontrando un piccolo problema caratteriale (anche se non e’ un vero problema in realtà) da quando l’abbiamo presa i primi di settembre ci siamo sempre meravigliati della sua dolcezza.. Non ha mai rosicchiato niente e non si e’ mai rigirata in maniera aggressiva, anzi si faceva coccolare per molto tempo… Da circa un mese e mezzo e’ cambiata, non si fa più avvicinare scappa sempre e non e’ possibile farle nemmeno una carezza! A gennaio ho previsto la sterilizzazione, sinceramente non so se questo cambiamento sia dovuto ai suoi ormoni e perché è femmina hahahha oppure perché ultimamente gli dedichiamo un po’ meno tempo visto che ci sono stati dei cambiamenti lavorativi e siamo meno presenti in casa… Comunque dalle 17 fino alle 23 siamo sempre con lei… Consigli? Mi conviene non forzarla troppo e lasciarla tranquilla? Grazie
Cara Silvia, a tre mesi è spesso impossibile far capire a un coniglio che deve fare i bisogni in lettiera. Tenerlo chiuso in gabbia non serve assolutamente a nulla, perché il suo comportamento non è dettato da “maleducazione” o “educazione assente”, ma dagli ormoni. Infatti tra i 3 e i 6 mesi i conigli si sviluppano sessualmente e questo provoca in loro delle alterazioni del comportamento e quelli che noi umani chiamiamo “problemi comportamentali”: per esempio, possono cominciare a lasciare in giro palline (tante palline!), ma anche pipì (a spruzzo o a pozzanghera); possono diventare aggressivi, possono soffiare, ringhiare o arrivare anche a mordere per difendere il proprio territorio (e in una casa, tutto è il LORO territorio); i maschi possono manifestare atteggiamenti di monta degli oggetti o di arti umani; in generale possono rosicchiare o scavare intensivamente; le femmine possono andare incontro a gravidanze isteriche anche più volte l’anno.
A 3 mesi è ancora presto, bisognerà attenderne almeno un altro paio, ma se dovessi notare uno o più dei segnali sopra descritti nel tuo coniglio allora ti suggerisco di consultare un veterinario esperto in esotici per cominciare a considerare la sterilizzazione.
Essa è infatti raccomandabile per ridimensionare questi comportamenti e quindi tornare a gestire l’animale senza problemi dal punto di vista domestico, ma soprattutto va ricordato che è raccomandabile per il benessere stesso dell’animale, perché tutti quei “sintomi” sono segnali di stress ormonale che bombarda l’animale e che non lo lascia vivere serenamente, oltre che portare a grosse probabilità di sviluppare tumori a partire dal secondo anno di età in avanti.
Adesso, nel frattempo che vi separa dalla visita veterinaria/dalla sterilizzazione, potresti cercare di creare una zona un po’ più ampia della gabbia (che se c’è deve restare sempre aperta), delimitandola con un recinto, oppure adibire al coniglietto una stanza (tipicamente il bagno, che è la stanza più neutra della casa, meno a rischio di danni da parte del coniglio e meno pericolosa per lui), in modo da non costringerlo, confinarlo e relegarlo (tra l’altro per qualcosa che non può assolutamente controllare), ma lasciargli comunque la libertà che merita senza però ridurre la casa a una grande immensa lettiera.
Così ridurrai e confinerai anche i tempi e il luogo di pulizia e sarà più facile anche per te.
L’ultima cosa che puoi fare, anche se non sempre funziona e non è comunque mai risolutiva, ma può servire ad alleggerire temporaneamente il problema, è quella di raccogliere le palline dal pavimento e metterle in lettiera, in modo da marcare quella e rendergliela “il posto” per i bisogni e poi di attirare il coniglietto alla lettiera e premiarlo con pellet o pezzettini di verdura e frutta quando interagisce positivamente con essa: anche se solo la guarda, se gli si avvicina, se ci entra dentro, se la usa.
Infine, inibisci l’accesso a letti e divani fino a che non sarà sterilizzato, oppure procurati una stoffa cerata o un pacco di traversine assorbenti da posizionarci sopra, in modo che se fa la pipì almeno salvi letto e divano 😉
non riesco a far capire al mio coniglietto di circa 3 mesi che deve fare i bisogni nella lettiera…li fa sui divani,sul letto e sul pavimento.quando l’ho comprato non sapevo che avrei dovuto lasciarlo chiuso in gabbia per un pò di tempo e adesso sporca in ogni posto tranne dove dovrebbe sporcare 🙁
Cara Kety,
la coniglietta di 1 anno e mezzo è sterilizzata?
Ciao a tutti 🙂 allora ho due coniglietti una femminuccia di 1 anno molto agressiva si fa solo accarezzare ma appena provo a prenderla ringhia e tenta di mordere. Virrei creare un rapporto con lei ma non so come fare aiuto! Poi ho appena ricevuto in regalo un coniglietto di un mese e mezzo circa e con lui vorrei instaurare il rapporto che non sono riuscita a fare con la prima vorrei tanto che entrambi mi vlessero bene e si facessero coccolare senza scappare nascondersi e scalciare! Uffa 🙁 vorrei che si avvivinassero a me senza paura come posso fare? Aiuto !!!!! Questa cosa mi fa stare male ho preso o coniglietti perchè sono in un periodo brutto della mia vita e vorrei dar loro tanto affetto ma scappano! Sono reduce di una perdita importante e per me loro sono motivo di distrazione, cura e affetto sono importanti per me davvero e vorrei instaurare un rapporto di fiducia come faccio?
Ciao! Io posso dire dopo sei anni che il mio coniglio Fluffy è come un cane! Mi segue dappertutto, lecca, cammina al guinzaglio. Non è stato facile all inizio perché tendeva a scappare, ma con un po di pazienza ho acquistato la sua fiducia!
Ciao Ivana,
i conigli sono per natura esploratori, curiosi, scavatori e saltatori. Ogni ostacolo è per loro una sfida e in natura non sono soggetti a spazi limitati, ma molto ampi. Possono anche percorrere chilometri nel tempo e spostarsi riposando di tanto in tanto, quindi non c’è da stupirsi che il tuo maschietto continui a escogitare modi per evadere 🙂
Inoltre è ancora cucciolo e, se non è sterilizzato, anche la produzione di ormoni può incidere sull’iperattività.
I recinti andrebbero interrati di almeno 50 cm e dovrebbero essere alti almeno 80 cm, anche se ci sono conigli che – con tanto tempo a disposizione e pochi altri stimoli – sanno prendere bene le misure e sono perfettamente in grado di saltare fuori. Forse il tuo coniglio è anche più intraprendente di altri 😉
L’unico modo è cercare di coprire anche la parte superiore del recinto ed evitare che sia a cielo aperto, così eviteresti le fughe dall’alto e anche eventuali pericoli come uccelli rapaci e gatti che potrebbero intrufolarsi nel recinto.