Nov 012012
 

Coniglio: una scelta consapevoleSu internet, ma anche nella vita “reale” leggo e sento ogni giorno storie di abbandono di coniglietti. Purtroppo, ci stiamo avvicinando a una stagione molto pericolosa per le sorti dei conigli: il freddo che sta per giungere e le giornate che si accorciano mettono le persone nelle condizioni di desiderare affetto, coccole, calore, tenerezza.
La magia del Natale, che si avvicina sempre di più, man mano che ci spingiamo nel cuore della stagione fredda, colpisce la maggior parte di noi dritta al cuore, facendoci desiderare l’amore, il calore e la luce interiore.
Concretamente, spesso, questi sentimenti si traducono in un coniglietto offerto in dono all’amata o all’amato, ai figli, ai nipoti, perché con la sua morbidezza, la sua dolcezza e il bisogno di protezione che ispira sembra colmare i nostri vuoti e dare risposta ai desideri e ai bisogni inespressi di affetto e accoglienza che ci invadono.

Il problema è però che non tutti diventiamo “più buoni” in questa stagione.
Le persone che decidono di non volersi più occupare del proprio coniglio proprio in questo periodo rappresentano una grave minaccia per la sua sorte: anche se i conigli si adattano meglio ai climi freddi che a quelli caldi, per un coniglio d’appartamento non abituato a vivere all’aperto, l’abbandono in un campo o per la strada durante questa stagione ha grandi probabilità di trasformarsi in morte. Perché non è semplice adeguarsi a temperature rigide di punto in bianco, perché pian piano la natura va a dormire e ai conigli non rimangono che radici e cortecce da rosicchiare, perché la sopravvivenza è sempre violenta e “mors tua, vita mea“.

Le 10 cause di abbandono più frequenti sono che il coniglio:

  1. è aggressivo (attacca, morde, graffia),
  2. ha problemi di comportamento (rosicchia, marca il territorio, è un terremoto in casa),
  3. è mal gestito (puzza, sporca),
  4. è troppo fragile/debole/delicato di salute (si ammala in continuazione),
  5. è dispendioso in termini sia economici che sociali (bisogna vaccinarlo, sterilizzarlo, curarlo se si ammala, nutrirlo con verdura e fieno, dedicargli spazio e trascorrere del tempo insieme, giocarci, degnarlo di attenzioni),
  6. provoca allergie,
  7. diventa di troppo perché bisogna traslocare e non ci sono più gli spazi,
  8. diventa “pericoloso” perché si è in dolce attesa,
  9. diventa noioso/inutile (quante volte ho sentito pronunciare la frase: “l’avevamo preso per i bambini, ma dopo qualche mese non lo hanno più guardato e noi non abbiamo proprio la voglia di corrergli dietro… abbiamo già i bimbi che ci impegnano!” con ingenuità e leggerezza),
  10. diventa per qualche motivo oggetto di discussione nelle coppie o in famiglia e per “salvare” le relazioni umane si decide di sbarazzarsi dell’animale.

Permettimi di dire che sono TUTTE cause che si fondano sull’ormai affinata capacità del tutto umana di trovare giustificazioni a qualsiasi cosa.

La maggior parte delle spiegazioni che sottendono un abbandono sarebbero facilmente discutibili e risolvibili se le persone si informassero un poco prima di scegliere il coniglio come animale domestico. Qualche nozione etologica DI BASE è sempre d’obbligo, a prescindere che si opti per un coniglio, un cane, un gatto o un pappagallino.

E basterebbe saperlo prima che il coniglio tra i 4 e i 6 mesi può diventare aggressivo o marcare il territorio perché matura sessualmente e che la sterilizzazione risolve nella quasi totalità dei casi questi problemi.

Basterebbe pensarci prima che il coniglio è un animale peloso e magari fare un test per sapere se si è allergici al pelo di animale (e se proprio si vuole un coniglio, chiedere se è opportuno eseguire un test più specifico).

Basterebbe saperlo prima che i conigli non rappresentano un problema per le donne in gravidanza.

Basterebbe saperlo prima che il coniglio ha bisogno di un veterinario specifico, che sia esperto in animali esotici e abbia una competenza in conigli a livello quotidiano.

Basterebbe saperlo prima che il coniglio non puzza, a patto che si pulisca la sua lettiera ogni giorno.

Basterebbe saperlo prima che il coniglio è un erbivoro stretto e deve e può mangiare determinati alimenti, mentre deve evitarne assolutamente altri (che non sono sempre scontati, come gli snack per conigli, per esempio).

Basterebbe saperlo prima che i conigli devono vivere liberi e che se si cambia casa bisognerebbe cercarla con un giardino, un cortile, un balcone o una terrazza, ma soprattutto che mai e poi mai si dovrà chiudere il coniglio in una gabbia.

Bisognerebbe saperlo prima che un essere vivente impegna, su tutti i fronti: economico, sociale, comunicativo, affettivo.

Bisognerebbe decidere prima che ruolo si assegnerà all’animale che si desidera avere in casa, per poter capire prima di accoglierlo se si hanno il tempo, la voglia e le risorse per occuparsene.

Perché altrimenti è meglio lasciare il coniglio dov’è.

Ancora mi sorprendo e non mi capacito di quante donne esistano che pensano e riflettono su cosa indossare da qui a una settimana per l’incontro con l’uomo che potrebbe cambiare loro la vita, ma non riescono a riflettere su come un essere vivente, umano o animale, possa rivoluzionargliela!

O di quanti uomini preferiscano litigare con la fidanzata che dicono di amare da anni e magari ingannarla ripetutamente e costantemente per ottenere la sua completa devozione per poi costringerla a scegliere tra il loro “amore” e il peloso orecchiuto. Oppure di quanti dedichino ore e ore alla consultazione di riviste di auto e moto che permetta di scegliere la più giusta per loro, mentre non dedichino che pochi minuti alla scelta dell’animale domestico da avere in casa.

O di quanti bambini e ragazzi dedichino a un cucciolo virtuale ore e ore delle loro attenzioni, del loro tempo, del loro affetto, mentre si stufano in pochi giorni di un cucciolo in carne e ossa e pelo e occhi e orecchie e codino che saltella loro intorno nella speranza di essere considerato.

La scelta di un animale di compagnia non dovrebbe essere dettata dall’entusiasmo del momento, ma ben ponderata e discussa con tutte le persone che faranno parte della vita dell’animale, affinché la decisione finale sia cosciente, consapevole e responsabile.

Quando decidi di accogliere una vita, non puoi appellarti a scuse o giustificazioni. E’ per sempre!

A questo tema tanto importante è dedicato il sondaggio di novembre: che ruolo occupa il tuo coniglio nella tua vita? Su che gradino del podio lo collochi?
Dove sta nell’elenco delle tue priorità? Ma poi, si tratta davvero di priorità o piuttosto di coscienza e responsabilità?

Rispondi al sondaggio che trovi qui sulla destra e scegli la risposta che rispecchia maggiormente la tua posizione.

E se hai qualcosa da aggiungere o da confutare lascia un commento in fondo a questo articolo, in modo che possiamo discuterne insieme.

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Romy & Yogurt

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  43 Responses to “Sondaggio di Novembre: questione di priorità o di coscienza?”

Comments (43)
  1. Cara Romy, condivido tutto quello che hai detto e ti ringrazio ancora una volta per le tue parole e per il tuo “esserci” nei momenti in cui ho bisogno di un consiglio!! 🙂
    Non riesco nemmeno a pensare di abbandonare Mirtilla, é la mia “figlia pelosa” e l’impegno che richiede é una minima cosa rispetto all’amore che ogni giorno mi dimostra in mille modi!!
    Volevo ringraziare anche Danilo perché ci ha regalato parole davvero molto belle!!
    Un bacio ed un grattino a Yogurt 🙂
    Laura & Mirtilla

  2. Tra i pericoli in cucina, il pomodoro???
    Ma perchè?
    Io lo do quotidianamente alla mia coniglietta, che non mi sembra abbia particolari problemi. Anzi, ci tengo che sia sempre qualche fetta di pomodoro nel suo piattino perchè la considero un’ottima fonte di acqua, visto che purtroppo lei beve poco.
    Sbaglio?

  3. Grazie mille romy!
    Adesso mi sento meglio… Avevo paura che la cucciola potesse soffrire x questi cambiamenti ma purtroppo non abbiamo piu la possibilità di riservare un intera camera solo x lei!
    Spero che in cucina starà bene e poi cmq ha libero accesso anche al corridoio e quando ci siamo noi entra anche in sala e nn ti dico i salti che si fa sul divano!!
    Grazie per i consigli e complimenti ancora x tutto!
    Erika

  4. Erika, la cucina in genere è l’eden di un coniglio ^_^ in cucina si preparano i cibi, si lavano le verdure, c’è il frigorifero, amico dispensatore di pappa! 🙂 Certo, i cambiamenti vanno sempre gestiti con cura dai e per i conigli, ma credo che avrebbe più difficoltà ad accettare il contrario (dalla cucina alla camera) 😀
    Più che altro prestate attenzione affinché non mangi alimenti poco adatti come patate, melanzane, piccioli di peperoni o pomodori che possono cadere per terra perché i conigli sono velocissimiiii!!! Attenzione anche con l’acqua bollente e il forno. Yogurt ha il suo angolino proprio in cucina e per lui, che ama la compagnia e le voci umane, l’ambiente della cucina, che favorisce il ritrovo tra persone e affetti è l’ideale!
    Cercate magari di fare attenzione affinché non finiscano i peli nelle pietanze… sono tutte cose ovvie, lo so, ma è sempre meglio ripeterle una volta in più che una in meno 🙂

  5. Cara romy grazie per la tua risposta, ma in particolare volevo chiederti se secondo te la cucina può essere un buon luogo x la cucciola e se sempre secondo te non soffrirà troppo nel lasciare la cameretta dove e’ stata finora…
    Si abituerà alla nuova soluzione?
    Grazie mille !
    Erika

  6. E’ un gesto crudele e profondamente immorale quello compiuto da quella ragazza e dalla sua famiglia. Spero tanto che quella ragazza abbia la possibilità di conoscere e fare sue anche insegnamenti diversi da quelli che le stanno trasmettendo i suoi genitori. Spesso i bambini e gli adolescenti hanno più buon senso e maturità degli adulti, ma non viene data loro la possibilità di scelta e la facoltà di decisione. Le frustrazioni sono vissute come punizioni, mentre dovrebbero far parte del processo educativo. L’esito che questo percorso avrà non è mai possibile definirlo, ma a volte i ragazzi riescono per fortuna a sganciarsi dai condizionamenti e dagli schemi genitoriali/parentali e a vivere una vita migliore. Speriamo che sia così anche per questa ragazza.

  7. Caro Emanuele, il tuo commento è preziosissimo e per questo ti ringrazio davvero di cuore per averlo condiviso!
    Condivido tutto quello che hai scritto. Spesso le persone mi apprezzano per le mie capacità di scrittura e di veicolare i messaggi tramite lo scritto, ma quello che hai scritto tu e come lo hai scritto merita tutta la mia ammirazione, il mio apprezzamento e la mia stima!

  8. Caro Roberto, non si sa: alcuni conigli restano per mesi e mesi nelle piccole gabbie dei negozi e quando crescono i commercianti non riescono più a venderli perché non fanno più così tenerezza come quei cucciolini piccini e pelosissimi di pochi mesi. Alcuni vengono ceduti e “ritirati” dagli allevatori che li utilizzano come animali da reddito (alimentandoli in modo particolare per farli crescere di più e venderli come animali da carne o macellarli direttamente; oppure utilizzandoli per la pelliccia per farne sciarpe, giacche, colli ecc), altri vengono ceduti a laboratori che eseguono sperimentazioni farmaceutiche (non sempre consapevolmente), altri ancora finiscono a contadini e in fattorie. Qualcuno viene regalato al primo che dimostra un minimo interesse, per non averlo più “tra i piedi” a occupare il posto di due cucciolini… Qualcun altro viene tenuto dal negoziante (bene o male non si può sapere). Non tutti “finiscono sempre male”, però non si sa mai con certezza che fine facciano.

  9. Cinzia, che bello il tuo commento. “Ma va bene così…” mi ha fatta sorridere 🙂
    Senz’altro Bianchino è stato fortunato!

  10. Cara Serena,
    sicuramente la tua pelosa veniva da esperienze pregresse particolari e forse anche traumatiche. Il tuo amore, la tua pazienza e il tuo rispetto hanno evidentemente trasformato la situazione in quello che tu stessa definisci un “piccolo miracolo d’amore”. I miracoli infatti non sono altro che il risultato di dedizione, impegno e responsabilità delle proprie scelte. Complimenti e congratulazioni!

  11. Grazie Alice, è bello sapere che ci sono anche tante persone come te, sensibili e coscienziose, oltre a quelle che hanno ispirato le mie riflessioni nell’articolo… 😀
    Tante coccoline al tuo nano peloso!

  12. Caro Danilo, in molte meno righe hai esplicitato quello che era il mio pensiero 🙂
    “il senso di responsabilità e la coscienza personali o uno ce l’ha dentro e se li sente propri o non c’è tecnologia o insegnamento telematico che li possa far venire”.
    Grazie Danilo!

  13. Grazie Sara per questo tuo commento: dimostra che spessissimo il problema non è l’animale ma il modo di trattarlo da parte degli esseri umani che, come conseguenza, causa una risposta da parte sua. Purtroppo tante volte le persone non hanno l’intelligenza e la maturità di capire che sono loro stesse a creare il problema e tendono ad attribuire le colpe all’esterno, pur di “uscirne pulite”. Per questo la colpa ricade quasi sempre sui poveri animali che, non potendo litigare come noi e mandarci a quel paese, ci fanno capire come si sentono diventando aggressivi o assumendo atteggiamenti che noi poi non comprendiamo.
    Un esame di coscienza, alle volte, sarebbe sufficiente, ma per chi la coscienza non ce l’ha?
    E le storie finiscono con gli abbandoni, per l’appunto.
    Come hai potuto vedere, è bastato cambiare casa, cambiare persona e il tuo coniglietto è diventato quello che davvero è: se stesso in tutta la sua dolcezza, perché tu gli permetti di esprimersi per come è. 😀

  14. Cara Erika, tante congratulazioni per il piccolo in arrivo! 😀
    La soluzione del recinto e dei cancelletti che avete immaginato mi sembra davvero ottima e l’ideale! I cancelletti potranno delimitare le zone accessibili da quelle inaccessibili alla pelosa, mentre il recinto potrà costituire una zona più o meno fissa che funga da area gioco-tana-rifugio-relax per la coniglia.
    Anche i balconcini potrebbero rappresentare una buona soluzione, a patto di non dimenticarvi di avere la coniglia sul balcone 😉