Ott 012013
 

coppia di conigliLa mente e la psicologia dei conigli sono misteriose, a volte addirittura assurde e paradossali. I conigli sono animaletti profondamente emotivi, che desiderano e anelano alla compagna dei propri simili. Essi formano legami così forti e potenti che la perdita di un partner può causare gravi depressioni e vere e proprie malattie.
Tale devozione è ben lontana dall’essere immediata però. Il colpo di fulmine è raro nei conigli; al contrario, solitamente, inserire un coniglio in una casa dove ce n’è già uno può essere un processo complesso che richiede tempo, pazienza e determinazione.
All’inizio infatti è normale vedere il proprio coniglio accogliere il nuovo o la nuova arrivata con aggressività, invece che con amore e comprensione. Il processo di inserimento e integrazione può richiedere da pochi giorni ad alcuni mesi, o anche non compiersi mai.
Se tutto fila liscio, vedrai molto presto i due coniglietti andare a zonzo uno dietro l’altro, diventare inseparabili, lisciarsi il pelo a vicenda, leccarsi, coccolarsi per ore.
Il tuo preciso compito, nel momento in cui decidi di inserire un coniglio in un contesto in cui ne è già presente uno è proprio quello di far sì che questo inserimento avvenga il più in fretta possibile e in modo gioioso e sicuro.

Preliminari
  1. Per prima cosa devi sapere che se vuoi far convivere due (o più) conigli, tutti i soggetti coinvolti devono essere sterilizzati.
  2. Se formi una coppia, sarebbe meglio che questa fosse eterogenea, ovvero maschio+femmina, per facilitare le cose, perché conigli dello stesso sesso possono scontrarsi anche ferocemente per questioni legate alla forte territorialità.
  3. Inoltre dovresti assicurarti che tutti i soggetti siano in salute, abbiano appetito e gradiscano il fieno, in modo che anche durante l’inserimento possano praticare le loro normali attività, in particolare l’attività digestiva che per un coniglio è fondamentale, e magari praticarle insieme.
  4. Sarebbe bello e opportuno, prima di adottare un secondo coniglio, che i due potenziali futuri partner si incontrassero per una sessione di prova, in modo da non provocare traumi a nessuno dei due e da ridurre potenziali disagi per te: se portassi a casa un coniglio totalmente incompatibile con quello che hai già, rischieresti di insistere per mesi in qualcosa che non ha modo di funzionare, sconvolgendo l’equilibrio dei due conigli, l’equilibrio tra il tuo coniglio e il resto dei famigliari umani (e animali) e magari dovendo alla fine ritrovarti a decidere di cedere di nuovo il coniglio adottato, con conseguente trauma da nuovo abbandono per l’animale.
  5. Gli inserimenti vanno sempre eseguiti in un territorio neutro, ovvero dove né l’uno né l’altro coniglio hanno già potuto gironzolare e vivere, per non avere limiti e problemi di territorialità. Quindi o in una stanza neutra, a cui il tuo coniglio non ha mai avuto accesso, oppure proprio da un’altra parte: il garage, la casa dei tuoi genitori, dei tuoi nonni, di un’amica ecc.
  6. Per poter inserire un coniglio in un contesto già formato sarebbe bene che tu conoscessi già molto bene il linguaggio del corpo di questo animale e mi raccomando: non lasciare mai conigli non ancora perfettamente inseriti senza sorveglianza! Potrai farlo, ma solo ad inserimento e integrazione completi.
Quando e come insistere

Il processo di inserimento e integrazione presuppone che i due conigli siano almeno potenzialmente compatibili dal punto di vista caratteriale. Informati presso l’associazione dalla quale adotterai il nuovo coniglietto sul suo carattere, sulla sua socializzazione, sui suoi comportamenti e, per quanto possibile, sulla sua genealogia.
Purtroppo, anche se tu hai uno splendido rapporto con il coniglio (o i conigli) che hai in casa, non si può prevedere come andranno le cose nel momento in cui un nuovo membro si aggiungerà alla colonia… ehm… famiglia.
Il rischio probabilmente sarà di arrenderti troppo in fretta oppure di forzare troppo la mano nel momento in cui ti troverai davanti a un inserimento complicato, che non presuppone un amore a prima vista. Specialmente se, come spesso avviene, vedi i due conigli azzuffarsi, prendersi letteralmente a pugni, strapparsi il pelo e magari anche mordersi.
Sappi che sono comportamenti normali e frequenti.
Ora ti svelerò alcuni trucchi pratici per affrontare al meglio questo tipo di situazioni.

Impara il linguaggio lapino!

Conoscere il linguaggio del corpo dei conigli e conoscere quali atteggiamenti facilitano l’inserimento e quali lo ostacolano è molto importante per poter aspirare a integrazioni rapide e felici. Per cominciare non allarmarti e non disperarti se all’inizio non vedi alcun contatto tra i conigli. Un approccio positivo non implica per forza che si debbano sdraiare uno appiccicato all’altro o leccare fin dal primo momento. E’ sufficiente, per farti ben sperare, che ciascuno dei conigli adotti comportamenti positivi in presenza dell’altro: restare sdraiati rilassati, stiracchiarsi, sbadigliare, sfloppare.
Anche la toelettatura e l’alimentazione sono positive, quindi se vedi un coniglio che in presenza dell’altro si pulisce, si lecca o mangia/beve, prendilo come un segnale positivo, anche se nel frattempo l’altro coniglio non fa la stessa cosa.
Se uno dei due cerca di montare l’altro non è del tutto negativo, perché in fondo l’atteggiamento di monta significa “Ti voglio!”. Fai solo attenzione che al coniglio che viene montato vada bene e che non si ribelli o rivolti con reazioni estreme, attaccando e gemendo, soffiando o ringhiando.

Segnali di pericolo!

Presta attenzione agli atteggiamenti aggressivi: coda rialzata/dritta, orecchie tese indietro, ringhi, sferrare pugni, ruotare in cerchio, rincorre, mordere e graffiare. Se uno di questi comportamenti si verifica più volte di fila, se nessuno dei due conigli la smette o si allontana, se porta ad atteggiamenti ancora più aggressivi, allora devi intervenire e separare i due pelosi. Come?
Procurati uno spruzzino pieno di acqua, tienilo puntato sul muso dei conigli e se serve… spruzza!
Attenzione però: questo accorgimento può essere utile per interrompere un comportamento aggressivo sul nascere, ma non serve a niente se i due sono al massimo dell’attacco.
Se la lite è ormai scoppiata, prendi un grande asciugamano per non farti graffiare e separa fisicamente i conigli.
Se sei all’aperto, in terrazza o in giardino, puoi anche versargli addosso una bacinella d’acqua (più efficace dello spruzzino). Proteggiti sempre le mani (con un asciugamano o degli spessi guanti da giardiniere), perché se devi subentrare per separare e allontanare due conigli che stanno litigando il morso è quasi assicurato.
La cosa migliore che puoi fare è essere sempre presente durante l’inserimento e sufficientemente vicino ai conigli per poter intervenire prima che comincino a litigare sul serio e che la situazione si faccia troppo pericolosa per tutti.

L’ambiente circostante è fondamentale!

Più l’inserimento si rivela difficoltoso, più è importante lo spazio fisico, il luogo, l’ambiente circostante. La cosa migliore che puoi fare è iniziare l’inserimento in una zona di grandezza media: non troppo grande altrimenti i conigli potrebbero starsene ognuno per i fatti propri, ma nemmeno troppo piccola, altrimenti non possono contare su alcuna “via di uscita”. Un corridoio, un bel recinto o una stanza della casa possono andare bene.
Procura ai conigli delle scatole su cui poter saltare, dei tunnel in cui infilarsi o dei “paletti” attorno a cui girare, ma evita oggetti a un’unica entrata o a “vicolo cieco” come gabbie o trasportini, perché potrebbero trasformarsi in trappole o luoghi di scontro.
Aggiungi anche almeno due lettiere e una bella quantità di fieno, cui possono attingere entrambi (il cibo unisce!).
Se la zona che hai deciso di usare per l’inserimento non si rivela appropriata, prova altre aree della stanza (sotto la finestra, vicino al caminetto, accanto alla porta…) o altre stanze, oppure fuori casa.

Una gita in macchina

A volte il classico giretto in macchina può essere d’aiuto.
Prendi uno scatolone, mettici dentro una bella manciata di fieno e poi i due conigli. Piazza lo scatolone sul sedile del passeggero, fermalo con la cintura di sicurezza e poi parti (piano!). Ti basterà fare il giro dell’isolato, del tuo quartiere o comunque un giretto di 10-15 minuti per vedere i risultati.
I conigli, stressati e a disagio, si faranno forza e coraggio l’un l’altro, allacciando e/o consolidando il rapporto di amicizia.
Personalmente non amo molto questo metodo, perché non mi piace stressare gli animali per ottenere qualcosa, anche se è qualcosa di positivo che poi avrà benefici effetti per il resto della loro convivenza, ma siccome spessissimo porta grandi risultati, e in ogni caso non è un metodo pericoloso per i conigli, mi sembra corretto proportelo.

Tra moglie e marito… metti un separé
coppia conigli in inserimento

foto tratta da: rosicchiamotuttiinsieme.blogspot.com

Un consiglio spesso suggerito e che dà ottimi risultati, quando praticato, è quello di dividere i due conigli con qualcosa che gli consenta di vedersi l’un l’altro, eventualmente anche di sfiorarsi, ma mai di attaccarsi. Un cancelletto che separa due stanze della casa (un corridoio e il bagno; il soggiorno dalla cucina; due camere, ecc…), piuttosto che una rete o un recinto possono contribuire a rendere più sicuro il processo di inserimento.
I due conigli possono così vedersi, sdraiarsi ciascuno nella sua area, magari anche stare sdraiati fianco a fianco con i corpicini che si toccano, annusarsi, anche leccarsi dalle sbarre del cancelletto o della rete, ma non hanno modo di saltarsi addosso e scatenare la lite.
Puoi anche provare a scambiare le lettiere o a mettere degli oggetti di uno nella zona dell’altro per aiutarli ad abituarsi all’odore del compagno.
Così, cominciano ad abituarsi alla presenza dell’altro, ai suoi odori, alle sue mosse, ai suoi movimenti e, pian piano, arriveranno al punto di tollerarsi e poi piacersi.
Quando accadrà, quando non vedrai più atteggiamenti ostili di uno nei confronti dell’altro, potrai provare a togliere il separé e vedere cosa succede.

Se funziona, continua! Se non funziona, cambia!

I due errori principali che si commettono durante gli inserimenti sono non cambiare una location che non funziona e non proseguire abbastanza a lungo sull’onda di ciò che invece funziona bene.
La domanda che mi fanno più spesso è: “Ma come faccio a sapere se è ora di arrendermi e desistere o se devo continuare?”.
La risposta sta nel linguaggio del corpo dei conigli. Se è positivo, continua! Se non lo è, devi cambiare qualcosa (questo presuppone che tu conosca molto bene il linguaggio del corpo del coniglio, perciò prima di inserire un nuovo soggetto, assicurati di conoscere molto bene il coniglio che hai già in casa!).

Calma, controllo, equilibrio

Non sottovalutare la tua partecipazione viva e diretta nell’inserimento. Non sta tutto ai conigli. Il tuo compito principale è osservarli per verificarne il comportamento, valutare il loro linguaggio del corpo, rispondere e intervenire di fronte ai segnali di pericolo prima che questi si trasformino in veri e propri combattimenti e non stare in ansia.
Se mantieni la calma, il controllo e l’equilibrio, la tua sola presenza potrebbe essere sufficiente a inibire comportamenti aggressivi e a comunicare ai conigli che ciò che sta avvenendo è tutto all’insegna dell’unione e dell’amicizia. Sdraiarti sul pavimento, accanto ai conigli in inserimento potrebbe essere un’ottima idea, per esempio. Mostragli che cos’è il relax, la calma, l’equilibrio. Potrebbero imitarti.
Se invece entri nel panico e ti fai prendere dall’ansia, quello che fai è solo alimentare l’energia negativa, l’astio, fomentare l’aggressività e la paura. Perciò, come capisci che ti sta montando l’ansia, fai un bel respiro e cerca di calmarti. Allontanati per qualche minuto e poi ritorna in campo.

Aggiungi un posto a tavola…

C’è chi, in situazioni di inserimento difficile, ritiene che aggiungere un terzo (o un quarto) elemento alla coppia possa facilitare le cose.
Qualcuno ci ha provato e ha sperimentato che le cose hanno cominciato a migliorare, ma solo se l’elemento aggiunto è quello “giusto” (in poche parole, si tratta di fortuna).
Idealmente, il soggetto mediatore e pacificatore dovrebbe essere un coniglio adulto, di indole calma e pacifica, già abituato a stare con altri conigli. Questi potrebbe essere di esempio e/o sviare, ridurre l’intensità dei conflitti tra i due conigli già presenti.
Personalmente, ti consiglio di considerare questa via solo ed esclusivamente se conosci molto bene i conigli e il loro linguaggio del corpo, se sei disposto/a a tentare, anche senza la garanzia assoluta che funzioni e se hai la possibilità di tenere i conigli in luoghi separati qualora le cose non funzionassero.

Problemi matrimoniali

Mettiamo che l’inserimento sia andato a buon fine, che siano mesi o anni che i tuoi conigli convivono serenamente, che sembrano una cosa sola.
Capita qualche volta che anche dopo tanto tempo di serenità i due si mettano a litigare. Purtroppo non è sempre facile o possibile per noi umani capire il motivo che ha scatenato la lite e ha rotto l’armonia.
Le cause principali tuttavia solitamente sono: l’arrivo di un nuovo elemento in famiglia (umano o animale – coniglio o altro) che destabilizza gli equilibri; il viaggio dal veterinario magari con uno solo dei due conigli o altre situazioni in cui i conigli sono separati e tornano a casa con addosso odori diversi dal solito; problemi di salute che rendono il coniglio malato irritabile, scontroso o apatico e/o quello sano geloso o ansioso.
Una volta risolti eventuali problemi di salute da parte del tuo veterinario, ricomincia l’inserimento dall’inizio.
Per mascherare o coprire odori particolari, prova a tamponare entrambi i conigli con un qualche aroma, come la menta o la vaniglia.

Consulenze

Se in autonomia non hai trovato alcuna soluzione efficace per far integrare i due conigli, ti suggerisco di rivolgerti a un esperto comportamentalista, che potrà esserti di aiuto nella gestione del processo di inserimento.

Quando è meglio non insistere

Alcuni inserimenti non hanno e non avranno mai esito positivo. Ahimè, non ci sono regole precise e ben definite e molto dipende dai conigli, dal contesto, dalla situazione.
La triangolazione è sicuramente un ottimo metodo per aumentare le chance, ma si basa su qualità e capacità umane individuali specifiche di empatia, sensibilità, pazienza ed equilibrio che non sempre sussistono.
Il clicker training è un ulteriore metodo, più vicino alle esigenze e alle possibilità di tutti, che può portare ottimi risultati in tempi relativamente brevi, se praticato correttamente (clicca qui per sapere di cosa si tratta oppure qui per richiedere Cliccando Si Impara, il manuale pratico che ti insegnerà tutti gli aspetti del clicker training e diversi giochi e tecniche per educare il tuo coniglietto e divertirti con lui).
Ad ogni modo, quando uno o entrambi i conigli sono giovani (anche se entrambi sterilizzati), ovvero nel pieno delle loro forze, dalla loro competitività e instabilità, dovresti dedicarti all’inserimento anche 3 o 4 mesi prima di decidere di arrenderti. Se dopo questo periodo l’inserimento non è avvenuto, dovresti sospendere i tentativi per almeno 3 mesi e poi riprovarci.
Se uno dei conigli prevarica l’altro, lo intimidisce e lo perseguita al punto da impedirgli di mangiare, bere o muoversi liberamente, è il caso di considerare un periodo di allontanamento e distacco.
Se nonostante la tua presenza vigile un coniglio riceve svariati morsi e viene ferito al punto di aver bisogno di punti di sutura da parte del veterinario, interrompi l’inserimento e non fare più altri tentativi.

Alcuni conigli sono per natura più asociali, o anti-sociali. Alcuni semplicemente, vuoi per esperienze o traumi pregressi, vuoi per una sorta di “autismo lapino”, non imparano il conigliese, il linguaggio dei conigli, e ne restano emarginati, non riuscendo mai a creare legami con altri consimili.
Se il tuo coniglio, o quello che hai tentato di inserire, proprio non legano, puoi sempre provare a introdurre in casa un pet diverso: una cavia (o porcellino d’India) potrebbe essere una buona alternativa, che non necessita di un vero inserimento come nel caso di altri conigli.
Gatti, uccelli e cani particolarmente gentili, docili e delicati possono offrire una buona compagnia al tuo coniglietto, se tu manchi diverse ore al giorno.
Eventualmente puoi anche considerare l’idea di tenere entrambi i conigli, ma sempre separati da una recinzione, un cancelletto, una rete attraverso cui possano vedersi, magari anche leccarsi e pulirsi a vicenda, ma mai aggredirsi. Ci sono conigli che vivono così tutta la vita, in perfetta armonia, proprio come una vera coppia, purché sempre separati da qualcosa che gli impedisca di azzuffarsi.

 

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  49 Responses to “Inserimenti: quando l’integrazione non è immediata”

Comments (49)
  1. Salve io ho una coniglietta ariete (sterilizzazata) da un anno e mezzo in casa e da una settimana le abbiamo preso un amichetto (sempre ariete cucciolo di 2 mesi). Lei è sempre stata libera x tutta casa ha uno spazio tutto suo dedicato alla lettiera e uno ai giochi ma è sempre a spasso per la casa, lui invece essendo piccolo è in una stanza in un recinto grande con una lettiera tutta sua nuova. Il suo recinto confina con la porta della stanza a cui abbiamo inserito un cancelletto x bambini quindi i due conigli possono annusarsi sempre e sentire gli odori l’uno dell’altro. Cerchiamo sempre di dare loro le verdure insieme (sempre nelle loro zone separate) ma in contemporanea e vicini e anche quando diamo loro i croccantini lo facciamo in modo che siano vicini. Abbiamo provato già 3 volte ad aprire il recinto di lui (liberato della lettiera) per farli stare proprio nello stesso ambiente; prima si ignorano poi lei si avvicina, lui abbassa il capo e resta immobile poi lei prova a montarlo ma lui reagisce e volano ciuffetti di pelo e così li spariamo subito ogni uno nel proprio ambiente…. secondo voi stiamo procedendo correttamente? Abbiamo paura che si facciano male anche perché lei è bella grande rispetto a lui. Grazie e viva i conigli!!!!!

  2. Mille grazie per la risposta – ero un po’ scoraggiata dal comportamento di lei e temevo in un’incompatibilità caratteriale, ma si vede che è solo questione di tempo 🙂
    Continuiamo con gli “esperimenti”, e mi riprometto di chiamarla se dovessi averne bisogno!

  3. Cara Gaia, la situazione che descrivi è abbastanza normale. Le femmine sono testarde e dominatrici, più dei maschi e anche se Mella è arrivata dopo, come vedi, sta già facendo capire a tutti chi comanda.
    La cosa positiva è che Milos “le prenda”, ovvero che si lasci dominare. Ciuffi di pelo ne vedrai ancora nei prossimi giorni.
    Per ora state procedendo correttamente. In teoria le cose dovrebbero arrivare al punto in cui lui si fa montare da lei, per poi finire a darsi i bacini. Lasciali fare, se si rincorrono e vola qualche ciuffo di pelo va bene. Se si montano, va bene. L’importante è che non facciano una specie di palla testa-sedere l’uno con l’altro e che nessuno dei due cerchi di mordere l’altro sul naso o le orecchie con aggressività. Solo in questo caso, separateli, anche bruscamente.
    Se hai bisogno di approfondire possiamo fissare un appuntamento telefonico o in presenza (a seconda di dove abiti), per una consulenza o un intervento personalizzato.

  4. Ho letto con attenzione l’articolo, ma purtroppo non riesco proprio a capire cosa devo fare con i miei due lapini!
    Milos è in casa con noi da ormai tre anni, e dopo un lungo lavoro è ormai un coniglio socievole e fiducioso; Mella l’abbiamo portata a casa un mese fa, togliendola da una vita in gabbia per farle conoscere il divertimento di una casa e di un giardino, e dare compagnia a Milos (sono sterilizzati entrambi).
    Da quando è qui, tutte le sere tentiamo l’inserimento in un luogo neutro (garage o giardino “incontaminato”), ma non c’è niente da fare: tutte le volte la nuova arrivata, dopo aver esplorato la zona, si mostra ostile col padrone di casa, e se lui si avvicina troppo, lo rincorre e lo morde (volano sempre ciuffi di pelo). Non è mai una vera e propria zuffa perché lui non reagisce mai – le prende e basta! – e nonostante i nostri tentativi con lo spruzzino, lei non demorde e continua a ” ringhiare” ed aggredire. Che possiamo fare? C’è speranza che vadano daccordo? Mille grazie e complimenti per il blog

  5. ciao,ti ringrazio di avermi risposto,ho lasciato perdere l’inserimento a tre per non stressare la coppietta gia’ formata ed ho preso un compagno al piccolino,pero’ ho sbagliato un’altra volta perche’ l’ho perso maschio,non l’ho fatto volontariamente,sapevo che avrei dovuto prendere una femminuccia ma questa estate ho dato stallo a questo coniglietto che viveva da un anno in una teca di vetro, a granaglie e mai un filo di fieno o di verdura,l’ho portato via da questa brutta situazione,l’ho vaccinato,sterilizzato ed ero convinta che non importasse il sesso perche’ e’ cosi buono e pacifico che andrebbe d’accordo anche con un cane ma il mio pietro non lo vuole proprio e cosi lo tengo nel recinto ,pero’ non ho perso le speranze perche’ vedo che spesso dormono vicini ,divisi dal recinto ma vicini vicini.Spero di poterli mettere insieme prima o poi. 🙂

  6. Cara Federica, la vostra è una situazione delicata che richiederebbe una consulenza specifica ed espressamente dedicata.
    Mi è davvero impossibile rispondere con un consiglio che “vada bene per tutti”.
    La cecità non sarebbe un grosso problema nell’inserimento, se la piccola ci sentisse.
    Sarebbe già più difficile se non avesse più l’udito ma comunque ci vedesse, ma sarebbe comunque possibile con alcune accortezze.
    Nel tuo caso, in cui Cometa è sia non vedente che non udente, la convivenza con un altro individuo può da un lato essere “confortante”, ma dall’altro difficile tecnicamente. Considera che i conigli sono prede: non vedere e non sentire è per loro fonte di grande stress. Se si abituano all’ambiente e trovano in esso punti di riferimento sia spazio-fisici che emotivi fissi, possono vivere serenamente e adeguarsi, ma nel momento in cui devono interagire con un altro individuo “imprevedibile” le cose si complicano parecchio.
    Soprattutto se, come in questo caso, si tratta anche di un individuo non ancora inserito.
    Io in questo caso, a distanza e senza conoscere alcuna dinamica familiare e relazionale, consiglierei di tenerli separati. Se voleste comunque tentare eventuali approcci di inserimento consiglio di farlo con estrema calma, estrema pazienza, estremo tatto e delicatezza, nel lungo periodo.

  7. Ciao! Grazie intanto per tutto ciò che fai e sei! Io ho due pelosi: Rudolph e Cometa. Sterilizzati. Lei un anno lui due.Cometa è diventata cieca e sorda a causa di un’ischemia tre mesi fa. Ora grazie al suo carattere forte è felice e serena! Il punto è questo:come fare un ‘ inserimento!? Purtroppo si erano tentati vari approcci prima dell'”incidente”..ed alcune volte si son morsicati fortemente altre mangiavano e si tolleravano. Poi. ..il dramma.
    Locali neutri non sono più proponibili alla piccola. Lei si è adattata al grande soggiorno che ormai conosce bene.
    Aiuto! Come fare?
    Grazie di cuore!

  8. Ciao Chiara,
    le speranze ci possono essere, certamente!
    Io lo dico sempre che con gli animali c’è da porre un grande dipende, perché dipende dal carattere dei singoli individui, dall’ambiente, dagli spazi, dal contesto, dai proprietari, dalle relazioni e dalle energie.
    Conosco diverse storie di felici convivenze femmina+femmina o maschio+maschio 🙂
    Bisogna avere fiducia e predisporre tutte le condizioni per facilitare questa convivenza e poi lasciar fare un pochino al tempo.
    In ogni caso, se dopo mesi di discordia non dovessero trovare l’armonia, ci sono alcune tecniche che si possono mettere in pratica.
    Abbi fede: siete ancora molto lontani dal disperare 😀

  9. Quasi un mese fa purtroppo il mio coniglietto se ne è andato, lasciando sola la mia coniglietta… per cercare di consolarci abbiamo preso un altro compagno… che però si è rivelato essere una compagna, per altro già adulta e da sterilizzare a brevissimo. So che l’accoppiata femmina+femmina non è delle più facili, soprattutto se entrambe adulte e una già “proprietaria” del territorio, ma, a parte gli ultimi giorni in cui la tensione tra le due è salita perchè la nuova arrivata è andata in gravidanza isterica, i primi giorni mettendole assieme in spazio neutro la nuova si limitava a scappare e pestare i piedoni e la mia a “spintonarla” saltandole sopra e accanto (le ha strappato solo una volta un ciuffotto di pelo)… come premessa posso osare sperarle di farle convivere? Soprattutto una volta sterilizzata la nuova?

  10. Ciao Romina.
    Ho letto questo articolo molto attentamente e con interesse, visto che come tu ben sai e hai visto, stiamo cercando un’armoniosa convivenza tra i nostri due pelosi. Ti terrò aggiornata come fatto finora. Un’abbraccio

  11. Ciao io ho due maschi non sterilizzati che vanno d’accordissimo e sono inseparabili. Uno ha sei anni e l’altro ha un anno. Nessun problema di territorio, girano insieme in giardino.

  12. Ciao Mery, mi sembra che per ora tu stia agendo proprio come è necessario: incontri brevi ma frequenti e costanti; stanza neutra…
    Continua così! Essendo maschio e femmina dovrebbero trovare in fretta un equilibrio.
    Se lui è piccolino come dici, una volta fatte le visite di routine dal veterinario (esame delle feci soprattutto), lascia che segua il suo sviluppo.
    Potrebbe nascere qualche problema quando farai sterilizzare anche lui, sia prima, cioè quando comincerà a svilupparsi e a produrre gli ormoni, sia i giorni dell’intervento.
    Tieni presente che sarebbe bene, quando porterai dal veterinario uno, portare anche l’altro, anche se magari non deve fare alcun controllo, per una questione di odori…
    Comunque manca ancora un po’ di tempo alla sterilizzazione del maschietto ^_^
    Nel frattempo procedi proprio come stai facendo!

  13. ciao, io ho una coniglia di due anni circa, sterilizzata, una coccolona molto affettuosa!
    qualche giorno fa ho trovato un cucciolo di un mese circa, maschio, e l’ho portato a casa con me.
    l’interazione è possibile da subito o è troppo piccolo? come consigliate di procedere?
    inseriti in una stanza neutra (organizzata con ripari, cibo e lettiere) i conigli sembrano abbastanza tranquilli, mangiano e si lavano, ma non si avvicinano. A volte la femmina scatta e insegue il piccolo, che scappa come un fulmine (è più veloce di lei) e si nasconde. poi si tranquillizzano e tornano a gironzolare.
    faccio due incontri al giorno da 15 min circa.

  14. Cara Loretta, ahimé gli inserimenti non sono sempre tutto rose e fiori, anzi, il più delle volte richiedono tempo, pazienza, determinazione, fiducia, controllo e soprattutto presenza.
    Inserire un terzo elemento in una coppia già formata può richiedere diverso tempo e andare a minare gli equilibri. dal mio punto di vista è spesso inutile procurare stress a una coppia già formata, ma se si decide di provare l’inserimento allora va portato fino in fondo, non fermandosi al primo ostacolo, oppure bisogna mettere in conto di dover magari tenere separati gli elementi del gruppo.
    A volte può essere una soluzione formare due coppie distinte, anche se comunque esistono molti casi di gruppi in cui gli individui sono in numero dispari e funzionano perfettamente.
    Il fatto che ci voglia tempo è assodato. Dipende poi da te quando tempo hai a disposizione da dedicare all’inserimento, per la riuscita.
    E’ comunque vero che l’esito positivo non è per forza assicurato e comunque si parla spesso anche di mesi di tentativi.
    Anche qui, dipende da te e dalla tua predisposizione e determinazione nell’affrontare la situazione, con lo stress e gli eventuali incidenti che possono capitare…
    Non posso dirti cosa fare; posso solo prospettarti gli scenari cui potresti andare incontro e poi sarai comunque tu a decidere come agire.
    Lo spazio, stando a quel che scrivi, non è così sacrificato. Certamente sarebbe l’ideale se tutti andassero d’accordo e avessero l’intera casa a disposizione, ma comunque non sono sacrificati 😉
    Per me le strade sono tre: o restate così con una coppia da una parte e il singolo dall’altra; o ti cimenti nell’inserimento completo; o provi a considerare l’adozione di un’altra femminuccia per formare due coppie, che poi in un secondo momento potrai vedere se far avvicinare e integrare tra loro o se tenere separate, in modo che anche il singolo abbia la sua compagna per lo meno.
    Cosa ne pensi?

  15. Ciao, mi chiamo Loretta, ho una coppia affiatata da circa 2 anni e un maschietto da circa 8 mesi , tutti e tre sterilizzati, all’inizio sentivano il suo odore e la femmina era nervosa, mi caricava, mi ringhiava, litigava con il compagno, adesso invece hanno accettato il suo odore, li ho fatti incontrare con il recinto, lo annusano, la femmina qualche volta da pipì e si ringhiano, ma niente di esagerato, però non ho il coraggio di metterli insieme, ho paura di rovinare il rapporto della coppia e soprattutto che si facciano male, perché il terzo e’ più piccolino di taglia… Ho cercato una comportamentalista ma in Toscana niente da fare, la più vicina e’ a Roma e mi ha sconsigliata , ha detto che ci vuole troppo tempo e troppo denaro e la riuscita non è assicurata, sono demoralizzata , perché vivo con la paura che per sbaglio io o mio marito si lasci ka porta aperta si incontrino e si facciano male. La coppietta la tengono in camera con la terrazza e il maschietto in cucina con un altra terrazza, lo spazio non gli manca ma non ho il giardino e mi sembrano sacrificati così… Mi potete dare un consiglio?